IL TURISMO FRA OCCUPAZIONE, LEGALITA’ E CULTURA

| 9 Novembre 2015 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Lecce, l’ ufficio stampa della Cgil ci scrive______

Ha raccolto un consenso molto ampio l’iniziativa della Cgil di Lecce di questa mattina, 9 novembre. Una discussione che ha chiamato al confronto, nella sala dell’Open Space in piazza Sant’Oronzo a Lecce, attori istituzionali e del partenariato economico del Salento e della Puglia.

“Le parole del Lavoro: Turismo, Cultura e Legalità” il titolo dell’incontro, organizzato nell’ambito della vertenza nazionale della Cgil ‘Laboratorio a Sud’ con cui il sindacato confederale intende rimettere il tema del Mezzogiorno al centro dell’agire politico del paese.

L’iniziativa ha visto, oltre alla presenza della Segretaria della Cgil nazionale Gianna Fracassi, anche la partecipazione e gli interventi di una vasta platea di rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale e del lavoro: alla relazione introduttiva del Segretario generale della Cgil Lecce Salvatore Arnesano, sono seguiti i saluti del Capo di gabinetto del Prefetto e commissario del Comune di Gallipoli Guido Aprea, del Presidente della Provincia Antonio Gabellone, dell’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Lecce Luigi Coclite. Al dibattito sono intervenuti: Stefania Mandurino, Dirigente di PugliaPromozione della Regione Puglia, Domenico Fazio, Prorettore dell’Università del Salento, Giuseppe Coppola, Presidente sezione Turismo Giunta Confindustria, Mauro Della Valle, Presidente di Federbalneari, Antonella Morga, Segretaria confederale della Cgil Puglia.

In sintesi vi riportiamo alcuni punti trattati dalla Cgil provinciale, regionale e nazionale:

Gianna Fracassi Segretaria confederale Cgil Nazionale

“Chiediamo un Piano Sud per il turismo, chiediamo chiarezza per le competenze istituzionali e un’operazione vera – non quella che abbiamo visto in Finanziaria – di creazione di lavoro pubblico. Se pensiamo che il turismo possa essere un asse per l’economia del Paese, allora dobbiamo investirci, cominciare a mettere in campo un grande piano occupazionale per giovani ragazze e ragazzi e un’idea che superi l’estemporaneità che abbiamo finora avuto.

Io credo che si possa partire dai patti di lavoro territoriale, ma anche dal’applicazione dei contratti con i sindacati rappresentativi. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, perché sui temi del lavoro grigio, del lavoro nero, della lotta al caporalato la nostra organizzazione non deve rendere conto a nessuno e lo affermo con orgoglio. In campo ci siamo da qualche anno e siamo anche quelli che abbiamo chiesto la modifica delle norme sul caporalato nel codice penale italiano.

Ci sono molte cose che possiamo fare, a partire dalla proposta lanciata dalla Cgil di Lecce di un marchio di qualità del lavoro all’interno delle strutture turistiche dei territori e che è importante perché coinvolge anche il consumatore.

Sul versante nazionale presenteremo le nostre proposte nei prossimi giorni e proveremo a costruire, se ci sarà data la possibilità, un’interlocuzione con il governo, perché il tema è serissimo. Chiediamo al governo di dare risposte concrete facendo operazioni che abbiano meno il sapore di spot. Se questa possibilità non ci sarà data e alcuni segni di ascolto non saranno dati, necessariamente dovremo avviare una grande mobilitazione”.

Antonella Morga Cgil Puglia:

“Non c’è qualità dell’offerta turistica se non c’è qualità del lavoro. Se la logica su cui far crescere un settore è quella che produce una riduzione ulteriore delle tutele e dei diritti sul lavoro, non possiamo pensare a uno sviluppo di qualità, a un turismo di qualità, a una cultura di qualità. Il territorio non si valorizza se questo è il sistema. I soggetti, presenti oggi a questa iniziativa a Lecce, devono avere la capacità di lavorare in rete ma avendo chiaro l’obiettivo a cui guardano: se fai lavoro di qualità, fai sviluppo di qualità e dai al Mezzogiorno un’immagine diversa da quella che purtroppo si è affermata, quella del luogo dello sfruttamento, della schiavitù e delle morti per il lavoro. Un’onta per la nostra Puglia e per il Salento. Dobbiamo essere tutti attori del cambiamento ed essere capaci di far seguire a questa discussione i fatti”.

 

Salvatore Arnesano, segr. Gen. Cgil Lecce

Un’alternativa al modello attuale di turismo nel Salento

Pensiamo che si possa individuare un modello di turismo differente e che la macchina del divertimento possa essere governata se ci sono delle regole precise e chiare. Siamo infatti convinti che una gestione alternativa a quella attuale, dei centri più attrattivi del Salento, possa realmente portare ricchezza per tutti e soprattutto occupazione regolare e stabile.

“Le parole del Lavoro” da noi scelte sono: “Turismo, Cultura e Legalità”, dove con legalità ci riferiamo, non solo alla lotta contro chi tenta di produrre profitti in modo illecito, ma anche al rispetto dei lavoratori e del loro indispensabile ruolo nei settori del Turismo e della Cultura. È dal lavoro, dall’occupazione stabile e garantita, che dobbiamo partire se davvero tutti siamo concordi sull’idea che Turismo e Cultura siano basi fondamentali su cui rilanciare la nostra economia”.

Noi non siamo il sindacato dei ‘No’

Come sapete, la Cgil ha da tempo presentato al territorio salentino una piattaforma di proposte precise sui temi che oggi sono oggetto di questo dibattito: si tratta di proposte sicuramente non esaustive, ma su cui ci aspettavamo, in questi anni, delle risposte che purtroppo non sono mai arrivate.

Una cosa è certa: la parola “turismo” non può continuare a essere sinonimo di “emergenza” nel nostro Salento: vorremmo che, una volta per tutte, la parola “emergenza” fosse sostituita dalla parola “programmazione”. E non solo sulla carta! A questo obiettivo possiamo arrivare soltanto se si intraprende un percorso concreto e tempestivo, evitando passerelle ed esercizi di oratoria e producendo risultati visibili e tangibili: non solo per chi vi viene a trascorrere le vacanze, ma anche e soprattutto per chi vive e lavora in questo territorio!

 

I dati della Cgil Lecce sul lavoro nel Turismo

La precarizzazione dei rapporti di lavoro porta alla perdita qualitativa anche della prestazione stessa dell’opera e del servizio. L’Ufficio vertenze della Cgil di Lecce riscontra nella provincia, nei primi dieci mesi del 2015, un numero di vertenze individuali nel settore del turismo, dei servizi e del commercio, pari al 39,4%, rispetto al dato complessivo delle vertenze attivate nell’anno in corso (dato Uvl al 31 ottobre 2015). Contrastare la terziarizzazione, il sommerso e l’uso improprio della flessibilità, incentivare la stabilizzazione dei rapporti di lavoro attraverso delle politiche attive che favoriscano la formazione continua rappresentano invece un investimento per la crescita qualificata dell’offerta turistica e culturale nel nostro territorio.

L’accordo sottoscritto in Prefettura per consentire di mantenere aperti gli stabilimenti balneari può rappresentare un’opportunità: opportunità che però deve essere anche di occupabilità: anche utilizzando le risorse della formazione del personale, nel periodo in cui si ritiene che non occorra la stessa lavoro dell’alta stagione.

Alla precarizzazione dell’occupazione il governo, invece, risponde con delle modifiche fortemente peggiorative nella normativa del sostegno alla disoccupazione: l’introduzione della nuova NASPI , infatti, rappresenta un danno per moltissimi lavoratori stagionali salentini che, a partire dal 2016, dopo il già precario percorso lavorativo, non avranno nemmeno la serenità di affrontare il periodo di disoccupazione, ridimensionato in maniera insostenibile.

Il Patronato INCA Cgil, solo nella provincia di Lecce, ha compilato circa 2.300 domande di disoccupazione, di cui il 56% è richiesta da lavoratori che operano nei settori del turismo, dei servizi e del commercio (dato al 31 ottobre 2015).

Per questo la Cgil ha avviato una raccolta firme, coinvolgendo tutti i livelli dell’organizzazione, per modificare questa NASPI, considerato che il Governo ha trovato una soluzione di ripiego SOLO per il 2015.

 

Le proposte della Cgil Lecce: UN TAVOLO E UN OSSERVATORIO

Non partiamo dall’anno zero, come Cgil Lecce avanziamo delle proposte che mettiamo a disposizione dei nostri interlocutori: proponiamo alle forze sociali, istituzionali e imprenditoriali del territorio provinciale e regionale l’apertura di un tavolo permanente sulla Governance e la Concertazione per pianificare lo sviluppo del settore turistico nel Salento che dia voce alle esigenze degli addetti ai lavori e metta il lavoro al centro delle politiche di settore, partendo dal territorio e dalle opportunità da esso offerte e non messe a frutto, forse anche per assenza di organizzazione e per sottovalutazione degli effetti economici e occupazionali del settore. Proponiamo inoltre la costituzione di un Osservatorio del lavoro nel Turismo in grado di raccogliere e distribuire informazioni sull’andamento del settore e la creazione di nuova e buona occupazione. Strumenti che dovranno essere complementari alla Struttura di Coordinamento prevista dal Distretto Turistico.

Sarebbe motivo di orgoglio per tutti noi se, a partire dal Salento, si dimostrasse che l’industria del turismo e della cultura possono veramente essere una prospettiva diversa per creare buona e stabile occupazione negli anni a venire. Sfida che la Cgil di Lecce, con tutte le sue categorie, vuole contribuire a lanciare ma anche, possibilmente, a vincere.

 

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