DI NUOVO NELLA POLVERE, DOPO ALTARI E TRONI, FABRIZIO CORONA FORSE DEVE SOLO ANCORA CRESCERE

| 11 Ottobre 2016 | 0 Comments

di Francesca Pagliara______

E’ finita nel peggiore dei modi la storia dell’ex re dei paparazzi arrestato nella giornata di ieri insieme alla sua collaboratrice Francesca Persi, nonchè sua prestanome.

Corona, aveva nascosto un milione e settecentomila euro nel controsoffitto di un immobile: il doppio dei suoi redditi Irpef degli ultimi nove anni.

Grazie alla sua collaboratrice poi, avrebbe portato in Austria un altro milione e mezzo di euro, compensi “in nero” per serate nei locali..

Fabrizio Corona si trova ora nel carcere di San Vittore, sorvegliato a vista dalla polizia penitenziaria: i magistrati, infatti, credono che l’uomo accusato di intestazione fittizia di beni possa compiere gesti inconsulti.

Questo arresto mette un punto definitivo, si spera, a una querelle lunga quasi dieci anni, quella tra l’ex re dei paparazzi e la giustizi italiana.

Una querelle che nasce nel 2006 con lo scandalo Vallettopoli – allora Corona era titolare dell’azienda fotografica Fenice, ora divenuta Atena- e che continua fino all’arresto nel 2013 con la sentenza definitiva del 18 gennaio. Gli anni da scontare sono sette, i mesi dieci e i giorni diciassette. Cinque anni solo per l’estorsione al calciatore David Trezeguet. Il resto degli anni sono la risultanza di più più processi pendenti a suo carico.

Troppi per Corona che non ci sta, e allora scappa in Portogallo e inizia una latitanza che lascia il tempo che trova. Dopo cinque giorni è nel carcere di Busto Arsizio e lì per lui comincia l’inferno.

Per un uomo abituato a stare sempre sotto la luce dei riflettori cala un sipario che lo fa cadere in una profonda depressione.  Nessuno più parla di lui. Nessuno lo venera. Nessuno lo ascolta.

Tutta Italia si mobilita, sostiene che la pena inflitta sia stata troppo esagerata, lancia l’ashtag #graziapercorona sui social, come se in questo paese non avessimo problemi veri di cui preoccuparci. Alla fine Corona ce la fa, viene scarcerato neanche un anno fa e affidato alla comunità di Don Mazzi e promette a tutti che oa è un uomo diverso, cambiato, che il carcere gli ha insegnato tanto.

Ma qualcosa va storto, ci ricasca. Le serate in discoteca pagate in nero, i soldi nascosti nel controsoffitto di una casa che a quanto pare appartiene ancora all’ex moglie Nina Moric.

Di questa mattina sono le parole dell’avvocato di Corona. “Guardate  che il denaro contante non è un delitto, si può – sottolinea l’avvocato Ivano Chiesa -. Il tempo per pagare le tasse si ha fino a giugno 2017 “.

Sul milione depositato in Austria il difensore spiega: “Non ne so niente, l’ho appreso a mia volta dagli atti e ne parlerò con il mio assistito. Ne sapete più di me, la cosa è interessante. Sono abituato a leggere prima gli atti dei giornali. Sono certo che il mio assistito non spaccia stupefacenti, non fa attività illecite ma lavora come un pazzo dalla mattina alla sera. Mangia poco, dorme poco e il tempo libero lo passa con suo figlio. Se ci sono altri denari, avranno una giustificazione”

Giovedi Corona sarà interrogato dai pubblici ministeri e risponderà dei reati a lui ascritti.

La giustizia farà il suo corso, ma una cosa a lui mi sento di dirla.

Mi fai quasi tenerezza Fabrizio, con questa fissa di fare il bello e dannato. Di voler farla sotto il naso a un’Italia intera che ha avuto pure il coraggio di difenderti.

Di difendere un uomo di più di quarant’anni che si diverte a fare il ragazzino che gioca ancora a guardie e ladri.

La legge anche se tu non ci credi è uguale per tutti.

Mi fai tenerezza, perchè ti sei costruito un personaggio, questo guascone del quartiere che esiste solo nella tua mente. Non sai neanche tu più chi sei Fabrizio, sei schiavo di te stesso.

Dei soldi e di te stesso. Avrai tempo per meditare. Per capire chi sei diventato.

Lo devi a tuo padre Vittorio, che è stato un grande giornalista e a tuo figlio, che si merita un padre all’altezza di questo nome.

 

Category: Costume e società, Cronaca

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