“PADALINO È L’UOMO CHE PUÒ PORTARCI IN SERIE B”, COSÌ IL LECCE ROMPE IL SILENZIO STAMPA

| 22 Marzo 2017 | 0 Comments

di Antonella Elefante______ Si è appena conclusa la conferenza stampa iniziata poco dopo le ore 15.00 presso la sala conferenze dello stadio “Via del Mare” di Lecce. Ecco cosa hanno detto l‘allenatore Pasquale Padalino, il Direttore Sportivo Mauro Meluso e il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani.

Il primo a prendere la parola e a commentare la sconfitta della scorsa domenica è proprio il DS Mauro Meluso (in foto) che afferma: “Siamo qui a commentare una sconfitta meritata che ha determinato tutta una serie di appendici. Una sconfitta che ha portato anche al silenzio stampa, che ci è parso dovuto. Oggi però vogliamo dare delle spiegazioni ai nostri tifosi“.
L’allenatore, subito dopo la sconfitta, è stato preso di mira dai numerosi tifosi, tant’è vero che è stato creato uno striscione per invitarlo ad abbandonare la squadra, ma non solo; durante l’allenamento della squadra, infatti, i tifosi presenti hanno intonato vari cori, del tipo “Non ti vogliamo, a Lecce non ti vogliamo” riferito proprio a Mister Padalino.
In merito allo stesso allenatore, il DS non ha dubbi: “Sono certo: Padalino è una persona seria, un grande lavoratore. Le polemiche sono frutto dell’equivoco. Lo conoscevo bene, lo conosco ancora meglio oggi. Sono convinto che domenica il suo stato d’animo era quello di una persona ferita dalla sconfitta”. Nessun dubbio, quindi: “Padalino, afferma il DS, è l’uomo che può portarci in Serie B, senza se e senza ma”.

Subito dopo prende la parola proprio “l’imputato”, il tecnico del Lecce Pasquale Padalino.
“Prima penso che sia doveroso partire dalla prestazione. Se domenica non sono riuscito a spiegarlo bene lo ribadisco oggi. La prestazione non era da Lecce, per questo mi assumo le responsabilità che sono quelle proprie dell’allenatore, ma da parte di tutti c’era e c’è la voglia di tornare primi in classifica, la stessa voglia che avevamo il giorno della mia presentazione alla stampa”.

Mister Padalino, anche nei gruppi Facebook, è stato accusato di poca serietà, perchè dopo il risultato ottenuto con il Lecce, ha salutato un giocatore avversario. Ha tal proposito ha affermato: “A fine gara sono andato in direzione dell’arbitro, come sempre, per salutarlo, e nel voltarmi per andare con la squadra sotto il settore Ospiti, Coletti mi ha fermato per salutarmi, cosa che ho fatto con lui come con tanti altri calciatori nella mia vita”.

Pur allenando a Lecce, a guidare la squadra è proprio un foggiano. Quale miglior occasione, se non quella di domenica, per tornare a casa dalla famiglia? Padalino, infatti, non ha fatto rientro a Lecce dopo la partita ma  è rimasto a Foggia. In merito a tale decisione è stato accusato di aver già preventivato la sconfitta: “Se avessi preventivato tutto quel che è successo a Lecce sarei tornato con la squadra, non avrei avuto nessun problema. Dopo la sconfitta il mio stato d’animo non era dei migliori, continuo ad ambire al primo posto e c’è la voglia, da parte mia, di continuare a creare questo sogno”.
In merito a questa situazione, però, si assume le sue colpe il presidente Onorario Sticchi Damiani: “Potevo anche io essere più autoritario, far salire tutti sul bus e portare tutta la squadra a Lecce, chiedo scusa anche io per non averlo fatto, ma da qui a dire che non vogliamo andare in Serie B come va ancora in giro a dire qualcuno ce ne vuole. Tutti i tesserati del Lecce credono nel risultato finale”.

Ci tiene a fare bella figura, Mister Padalino, e non accetta che gli venga detto che non ha raccolto frutti dalla sua squadra: “Ho un ruolo da difendere, quello dell’allenatore, porto avanti il mio lavoro con la consapevolezza di aver dato sempre il massimo con i miei pro e i miei contro. Ma che nessuno dica che per questa città non ho fatto il massimo, per questa maglia e per questa gente. Non lo posso accettare“.

A prendere la parola, poi, è il presidente Onorario del Lecce Saverio Sitcchi Damiani, notevolmente addolorato: “Non potete capire quanto è doloroso per me dover affrontare questa conferenza stampa. Si è messo in discussione la correttezza personale di un professionista che abbiamo conosciuto come uomo e come allenatore”.

Paradossi – “Quindici giorni fa eravamo primi, oggi siamo tutti in discussione. Questa è una situazione che non posso concepire. Il nostro approccio è rimasto sempre lo stesso, se la reazione della gente, basata dall’equivoco che si è creato nel dopo-gara, è frutto della ingenuità questo è un episodio e tale deve rimanere, perché è paradossale difendere la territorialità e la passionalità di questa società, che tante volte tutti ci hanno riconosciuto essere prima di tutto di tifosi”.

Anche il presidente onorario si trova d’accordo con il Direttore Sportivo riguardo la prestazione della squadra ma , entrambi, sono convinti che: “Solo questo gruppo e il suo staff tecnico potranno portarci all’obiettivo che vogliamo”.

Sticchi Damiani, infine, esprime un desiderio: “Voglio i tifosi vicini, così come voglio una squadra vicina a noi dirigenti e una squadra cattiva”. Lo stesso allenatore, poi, si augura che: “Questa contestazione possa terminare, mi auguro anche che le mie parole possano aiutare l’ambiente a conoscermi meglio. Vorrei rendere tutti partecipi del nostro lavoro, di quel che stiamo cercando di fare. La sconfitta e le contestazioni fanno male, fanno soffrire”.
È molto sicuro di una cosa, Mister Padalino; è sicuro che la sua squadra sia combattiva e che sia proprio questa caratteristica a contraddistinguere la squadra: “Noi siamo combattivi, di nostro, ma dobbiamo definitivamente lasciare il fioretto e giocare di sciabola, non possiamo essere solo belli, ma efficaci e pragmatici. Se vinciamo e siamo belli meglio, se non siamo belli e vinciamo chi se ne importa, l’ho sempre detto. Da qui alla fine della stagione sono certo che questi episodi non accadranno mai più“.

Si conclude con queste parole di speranza la conferenza stampa di oggi. Purtroppo quando una squadra vince il merito è di chi ha fatto sì che la squadra vincesse, chi ha segnato i/il gol, ma quando una squadra perde la colpa viene attribuita quasi sempre all’allenatore. Non credo si possa chiamare SPORT ciò che abbiamo visto nel post-partita. Ad ogni modo bisogna solo fidarsi di gente più esperta nel settore e seguire come si evolverà la situazione.

Category: Sport

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