COSA STA UCCIDENDO I MOLLUSCHI A PORTO CESAREO?

| 14 Giugno 2018 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Francesco De Pascalis, dell’ Area Marina protetta di Porto Cesareo, ci manda il seguente comunicato______

Il 17 giugno 2008 è stata emanata la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino (la cosiddetta Marine Strategy) (2008/56/CE), successivamente recepita in Italia con il D.lgs.190/2010. La Direttiva si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della futura politica marittima dell’Unione Europea, avendo come obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per tutte le acque marine. La Direttiva prende in considerazione tutte le problematiche legate alla qualità del mare (biodiversità, inquinamento, pesca, ecc.) in un approccio ecosistemico. La Marine Strategy ha previsto il monitoraggi di diversi bioindicatori, tra i quali la Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo e specie protetta.

 

L’AMP Porto Cesareo ha ottenuto specifiche istruzioni da parte del Ministero dell’Ambiente nell’ambito di monitoraggio per la Marine Strategy, tra cui appunto la Pinna nobilis, e da 2016 ha individuato, nell’area di propria competenza, n° 3 siti di monitoraggio, misurando diverse migliaia di organismi. In particolare è stata stipulata apposita Convenzione Quadro tra Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, ed il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), ARPA Puglia, AMP Torre Guaceto per definire le modalità operative, che per la Pinna nobilis in particolare trovano il supporto scientifico nel Prof. Antonio Terlizzi, professore ordinario di Zoologia e Biologia Marina presso l’università di Trieste.

 

Nei giorni scorsi però gli operatori scientifici subacquei dell’AMP Porto Cesareo si sono immersi nei siti di monitoraggio ed hanno fatto una allarmante scoperta, constatando una moria di massa degli esemplari monitorati di P. nobilis. La moria è avvenuta negli ultimi sei mesi, poiché durante il precedente monitoraggio di novembre erano ancora vive e per tale ragione l’epidemia è verosimilmente da ascriversi ad un agente patogeno. Le immersioni sono proseguite anche in altri siti constatando che la moria interessa l’intera costa sino a profondità accertata di -40metri.

 

L’AMP Porto Cesareo ha immediatamente ha inoltrato segnalazione del fenomeno al superiore Ministero dell’Ambiente, Reparto Ambientale delle Capitaneria di Porto, ISPRA, ASL Lecce servizio Veterinario, CoNiSMA e Capitaneria di Porto di Gallipoli.

Così si è espresso il direttore dell’Amp Porto Cesareo, dottor Paolo D’Ambrosio: “Nei prossimi giorni verranno eseguiti ulteriori monitoraggi in sinergia con il settore veterinario dell’ASL Lecce al fine di eseguire approfondimenti epidemiologici e tossicologici”

 

 

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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