40 ANNI FA UCCISO DALLE BRIGATE ROSSE GUIDO ROSSA. ECCO UN ESEMPIO DI COME VIENE FALSATA LA STORIA

| 27 Gennaio 2019 | 0 Comments

Melcore Valerio_______”Le Brigate Rosse (BR) sono state un’organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo.
Di matrice marxista-lennista, è stato il maggiore, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale”.
Le Brigate Rosse, quelle che hanno seminato terrore in Italia per oltre un decennio,  erano composte da giovani comunisti, molti dei quali erano cresciuti all’interno del Partito Comunista, nutriti dall’antifascismo e dal mito della Resistenza e dalla lotta partigiana. A sottolineare la continuità con la Resistenza il loro primo assassinio lo eseguirono utilizzando armi, di ex partigiani.

Era il 17 giugno 1974 un commando delle BR  diede l’assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano di Padova, all’interno della quale si trovavano un pensionato e  un giovane lavoratore, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, furono entrambi assassinati, prima feriti e poi eliminati con un colpo alla testa secondo un rituale caro ai Partigiani comunisti.
Furono uccisi per il solo fatto di essere di destra.
Negli anni non si contarono più gli omicidi, i rapimenti,  poi ci furono le gambizzazioni come quella che subì uno dei più grandi giornalisti italiani, Indro Montanelli.
La politica del terrore pagò, altrochè se pagò.
Le BR hanno potuto contare, nelle istituzioni, nelle università, nel sindacato, all’interno dei partiti di sinistra, nei giornali, persino all’interno della Magistratura, di disattenzione, ambiguità, coperture, complicità e appoggi di ogni tipo.
E mentre le Br terrorizzavano il paese la sinistra parlamentare ed extraparlamentare, veicolava indisturbata il proprio verbo mentre gli avversari venivano zittiti.
La stessa Democrazia Cristiana, per non essere disturbata da un forte e sempre più in crescita Parto Comunista,  attraverso i sui Ministri degli Interni dichiarava che la violenza veniva solo destra, e che le Brigate Rosse erano “fantomatiche e sedicenti”.
Solo molti anni dopo, quando le Br decisero di alzare il tiro con l’uccisone di Moro, siamo al 16 marzo del 1978, i capi della DC, compresero che sarebbe potuto toccare anche a loro e cominciarono a fare il mea culpa.
Le BR non colpivano solo a destra, non colpivano solo nelle fabbriche questo o quell’amministratore delegato, ora avevano fatto un salto di qualità, il cosiddetto”attacco al cuore dello Stato”. I partiti sulla vicenda Moro si erano spaccati, erano confusi.

Invece la storia che leggiamo sui giornali, che ascoltiamo dai telegiornali, dalle stesse parole del Presidente della Repubblica Mattarella è un’altra.

Si ricorda l’ultima vittima delle BR, Guido Rossa, un operaio delegato della CGIL, che coraggiosamente decise di denunciare un altro operaio che aveva portato all’interno della sua Infabbrica dei volantini delle BR. Quest’ultimo viene arrestato, e come ha ricordato l’ex Segretario nazionale delle CGIL Cofferati ,  Rossa fu lasciato solo, anche dal suo sindacato oltre che dallo Stato, e le BR lo eliminarono.
Fu un errore fatale, per la prima volta le Brigate Rosse colpivano un uomo di sinistra, il Partito Comunista Italiano, la CGIL furono costretti a guardare in faccia la realtà, le BR non potevano più essere definite come : “dei compagni che sbagliano”.
Le Br non capirono che una volta venute meno le coperture, una volta che fosse stato asciugato tutto quel “brodo di coltura” dove si muovevano «come pesci nell’acqua», si organizzavano e, se necessario, si rifugiavano, per loro sarebbe stata la fine.

La sinistra prese le distanze dai terroristi e nel volgere di poco tempo le BR furono sconfitte.

Ma tutti questi passaggi nelle rievocazioni storiche, nelle parole dei giornalisti o del Presidente Mattarella non ci sono. Ecco le parole, le frasi di circostanza utilizzate, ve le riportiamo:
“Guido Rossa ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica che in Genova e nelle sue fabbriche ha trovato la Resistenza”.

Ecco, si sorvola completamente su ciò che le BR sono,  vengono svuotate del loro contenuto ideologico,  per cui la Resistenza non era più il mito fondante delle Brigate Rosse, ma quello di Rossa, che badate bene non viene ucciso per le sue idee politiche, per i suoi principii,  ma perché per loro era un delatore della polizia. Una spia dello Stato, che ha denunciato un compagno. Insomma per le BR, Rossa era un traditore che si era messo al servizio dello Stato borghese e fascista, un collaborazionista.

Il Capo dello Stato è stato accolto da un applauso dopo aver deposto una corona di fiori alla targa in ricordo di Rossa su cui si legge: “Contro ogni terrorismo unità fratellanza e accoglienza fra tutti i lavoratori senza distinzione di provenienza, di religione e nazionalità”.

E poi come Mattarella ha chiuso con la solita retorica antifascista, che con questa vicenda c’entra come il cavolo a merenda.

Ma leggiamo le parole del Presidente della Repubblica Mattarella.

 

“Impedire che forze oscure tornino all’attacco”

“La democrazia si difende se resta sè stessa e non rinuncia ai propri valori scolpiti nella Costituzione, la Repubblica dice grazie a Guido Rossa e a tutti quanti hanno saputo rendere grande il nostro Paese. Continueremo a custodire la memoria dei tanti che negli anni di piombo sono divenuti bersagli inermi e innocenti del terrorismo brigatista, delle sue spietate filiazioni, dello stragismo della galassia dell’eversione neofascista. Ancora ci chiediamo come sia potuto accadere. Ed è un interrogativo attuale per una democrazia che voglia saper vivere e affrontare le proprie contraddizioni, per impedire che forze oscure avvertano nuovamente la tentazione di tornare all’attacco”, è l’appello del presidente, che parla di “fantasmi del passato sempre in agguato”.

Caro Presidente Mattarella, agli interrogativi che lei si pone, altri presidenti della Repubblica, a volerli ascoltare hanno dato risposte, uno fra i tanti il suo predecessore il Presidente Cossiga.

Quelle stragi  bollate come fasciste per colpire la destra, dopo anni di indagini non hanno portato a nessun risultato credibile. Ma grazie a  quelle stragi, il partito che fu di Mattarella riuscì a stare al potere per i successivi 40 anni. La gente dopo le stragi attribuite alla destra disse: “meglio i ladri che gli assassini”. Ma questa è un’altra storia e magari un giorno la racconteremo.

 

 

Category: Costume e società, Politica

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