IL LECCE / LA PARTITA / QUANTE MAZZATE PRESE!

| 1 Marzo 2020 | 0 Comments

(Rdl)_______Effervescente, l’Atalanta, spesso scatenata, bel gioco e una grande squadra costruita negli anni, fino ai fasti europei, questi gli avversari; contro il Lecce altalenante, del calvario della C, le due promozioni di fila, e ora le difficoltà della massima serie, in cui è chiamato a vincere lo scudetto della salvezza; al Via del Mare, ai tempi del Coronavirus (nella foto, i controlli all’ingresso sui tifosi ospiti).

Fabio Liverani schiera un 4-3-1-2 con Gabriel; Donati, Lucioni, Rossettini, Calderoni; Majer (63′ Tachtsids), Deiola, Barak; Mancosu (63′ Shakov); Saponara, Lapadula.

Gian Piero Gasperini manda in campo un 3-4-1-2 con Golini; Paloni, Caldara, de Roon; Gosens, Freuler, Pasalic, Hateboer; Gomez (69′ Malinovsky); Zapata (85′ Tamese), Ilicic (73′ Muriel).

Arbitra il signor Davide Massa di Imperia.

Più di ventimila sugli spalti.

La qualità messa in campo fa la differenza nel primo quarto d’ora, si vede tutta quanta, grazie alla prestazione tosta e gagliarda della Dea, non velocissima, ma avvolgente, che la fa padrona del campo. Quando gioca così – e lo fanno spesso, poche le partite sottotono, o sbagliate, nel corso della stagione – non ce n’è per nessuno. Oggi a Lecce mostrano di voler fare quanto di meglio hanno fatto vedere fino ad adesso.

 

Comunardi, chi era costui? Raccontatelo a Donati, che segna uno dei più incredibili autogol della storia. E subito dopo le belle trame, e il vantaggio trovato in maniera fortunosa, l’Atalanta va al raddoppio, con un colpo di testa imperioso di Zapata, lasciato solo su un altro calcio d’angolo velenoso.

Uno 0 – 2 che avrebbe ammazzato un bue.

Liverani batte le mani: chiama i suoi, cerca di incoraggiarli, li sprona a reagire.

E il Lecce reagisce- Alla mezz’ora, Saponara raccoglie un passaggio filtrante al limite dell’area e inventa un destro a giro che si insacca nell’angolino.

Gol fatti o gol subito, gli ospiti continuano ad attaccare come se nulla fosse, questa la loro mentalità; poi però cominciano a voler gestire, hanno come una specie di calo della tensione in un paio di occasioni, come è del resto spiegabile, giocando alti e sbilanciati in avanti.

Riaperta la partita, i padroni di casa cercano l’occasione giusta per pareggiare. E la trovano. Minuto 40. Donati viene pescato in posizione offensiva, tiene basso il pallone e scaraventa verso la porta un tiro di rabbia, per quell’autogol assurdo causato in precedenza, di destro, in diagonale, che va direttamente a gonfiare la rete.

Compatti, omogenei, i Giallorossi, che in questa fase si difendono con ordine e poi ripartono alla meglio non appena possono. Il tempo del primo cartellino giallo, sventolato sotto il naso di Hateboer, per un fallo tattico che stronca una possibile ripartenza pericolosa, sacrosanto, e le due squadre vanno al riposo sul risultato di parità, uno spettacolare 2 a 2.

Che bella partita! Bella, divertente e interessante.

 

Cala un po’ il vento quando le squadre tornano in campo, ora a favore dei padroni di casa, ma gli ospiti tornano in campo ancora più decisi e agguerriti. Ilicic e Gomez inventano subito, quest’ultimo tira, Gabriel respinge, quell’altro insacca. Balla la difesa dei Giallorossi, e continua a ballare nei minuti seguenti. Al 49 Pasalic si mangia il quarto gol, appena la più clamorosa delle occasioni costruite in pochi minuti, di attacco da far paura, a tutto campo e a tutto organico.

Il Lecce è alle corse, soffre e appare visibilmente scosso, sembra un pugile suonato e purtroppo i pugni dell’avversario fanno male, il quarto gol comunque lo segna Zapata al 54′ solo davanti al portiere dopo un’azione da manuale.

Tanta roba, come dice il tecnico Giancarlo Gasperini, con quel gesto di soddisfazione, che oggi è proprio vero.

I Giallorossi non ce la fanno  a reagire, sono con le gambe piegate.

Nessuna meraviglia che subiscano pure il quinto gol, è ancora Zapata a realizzarlo, con una pregevole conclusione, al 62′.

Nemmeno esultano più, gli Atalantini, sul 2 a 5.

Doppio cambio della disperazione per Liverani, ma la sostanza non cambia. Ospiti palla a terra e giro palla di predominio, a divertirsi e cercare bel gioco; padroni di casa senza più capacità di saltare l’uomo nell’uno contro uno, regalato a volte dalla disposizione tattica offensiva degli avversari.

Lapadula è isolato, Saponara è isolato pure lui. Non fanno testo.

E la difesa continua a ballare pericolosamente, incassando a più non posso.

Meravigliosi i tifosi Giallorossi che continuano a sostenere con cori e battimani i giocatori di casa, nonostante il pesantissimo risultato avverso.

C’è una sola squadra in campo, infatti, come dall’inizio del secondo tempo. Gabriel nega con un prodigio il gol dell’ex a Muriel.

Schemi saltati, il Lecce stanco, deluso, rassegnato, che mostra in evidenza di patire le mazzate prese in campo.

Il gol dell’ex comunque Muriel lo fa, e non esulta, viene annullato dall’arbitro, poi però viene assegnato dal Var: il pubblico lo applaude, lui applaude a sua volta.

2 a 6, quante mazzate prese oggi dal povero Lecce! E non è finita, nel recupero va in gol pure Malinovsky, a suggellare il trionfo.

Finisce 2 a 7, e meno male che finisce. Il campionato per il Lecce ricomincia domenica prossima, se ricomincia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Category: Sport

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