ORMAI SIAMO ALL’ASSURDO: IL TAR GLI ANNULLA L’ORDINANZA, MA EMILIANO NE FA SUBITO UN’ALTRA

| 24 Febbraio 2021 | 2 Comments

(g.p.)______No va beh, ormai siamo al surreale, se non all’assurdo. Unica regione in Italia, dove si vive alla giornata e le scuole continuano a rimanere chiuse. Ieri sera il Tar aveva annullato la sua precedente ordinanza emanata sabato sera per la didattica a distanza al 100%, e ‘stamattina (con la data di ieri, perché firmata in tarda serata) il presidente Michele Emiliano ne ha emanata un’altra, pressoché uguale, quindi sempre niente scuola in presenza.

In buona sostanza, la nuova ordinanza così dispone: dal 24 febbraio e sino al 14 marzo tutte le scuole pugliesi,di ogni ordine e grado, dovranno adottare la didattica digitale integrata al 100%,riservando l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento,o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Ecco fatto. Come prima, più di prima e tanti saluti al Tar.

Siamo al caos totale, con grande sconcerto dei genitori, e degli alunni di ogni ordine e grado.

Il tutto avviene sempre senza trasparenza, senza che vengano forniti dati certi e verificati, al di là di timori, forse per coprire i fallimenti di un’amministrazione regionale che non ha saputo mettere mano a un valido piano di rientro, in sicurezza, e del governo, dal Conte 2 e pure già a questo Draghi 1.

Chi abbia voglia di leggerli, troverà nei commenti al nostro articolo di sabato scorso ricevuti in redazione in questi giorni – e sono solo alcuni, scelti fra i più significativi – un quadro dello sconcerto pugliese.

In tutto il mondo però cresce la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni, per come stanno gestendo l’emergenza sanitaria: ieri – un filo rosso che li univa assai significativo quanto emblematico – tutti i principali quotidiani internazionali, in un modo, o nell’altro, documentavano, direttamente o indirettamente, questa tendenza in atto.

Qui in Puglia di fiducia ne è rimasta poca e punto.______

LA NUOVA ORDINANZA DI QUESTA MATTINA

https://www.regione.puglia.it/documents/56205/350507/ordinanza+58_signed.pdf/433922dc-31c2-887b-f26f-09cd65dda601?t=1614150074907

 

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LA RICERCA nel nostro articolo del 20 febbraio scorso

NUOVA ORDINANZA EMILIANO-LO PALCO, IN PUGLIA SCUOLE TUTTE CHIUSE, E DIDATTICA A DISTANZA AL 100%

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (2)

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  1. redazione ha detto:

    Anche questa volta un gruppo di genitori ha fatto ricorso al Tar contro questa nuova ordinanza, ma questa volta, a differenza di quella precedente, il Tar Puglia l’ha rigettata, respingendo l’istanza cautelare di una nuova sospensione e rinviando per la trattazione collegiale al 17 marzo.

  2. Comitato Diritto Salute Istruzione - tramite mail ha detto:

    Anche il Tar spiega come garantire il diritto all’#istruzione ad Emiliano, governatore che, nonostante abbia vestito la toga, ha dimenticato l’abc dei diritti costituzionali. Infatti le istituzioni non devono mettere in
    contrapposizione tra loro il diritto alla #salute con quello all’istruzione, bensì devono garantire la loro conciliazione, come addirittura anche la Corte costituzione alcuni giorni fa si è espressa in merito.

    Dopo aver accolto le richieste presentate, preoccupati per la salute e l’uguaglianza di bambini e bambine,ritenendo pienamente fondato il ricorso contro l’ordinanza n. 56, il Tar si è pronunciato sul ricorso per
    motivi aggiunti presentato anche sull’ordinanza n. 58/2021. Il Tar ha rigettato questo secondo ricorso – in fase cautelare – ritenendo legittimo l’aver lasciato alle famiglie la scelta tra DiD e frequenza della scuola
    anche fino al 100% per tutto il primo ciclo (infanzia, elementari e medie).
    Eppure la pronuncia del Tar di rigetto dei motivi aggiunti contiene però una precisazione fondamentale: “premesso che è reale l’esigenza
    di prevenire il contagio pandemico nelle scuole, la questione centrale delle scelte regionali sulla scuola può essere così semplificata: ai bambini e ai minori bisognosi di sostegno non si può chiedere di restare soli a
    casa a praticare la didattica digitale a distanza, viceversa tale sacrificio, sia pure in certa misura, può essere chiesto agli adolescenti; sennonché, la scelta – in ultima istanza – deve essere consentita alle famiglie dei
    minori e da ciò consegue che i dirigenti scolastici devono oltremodo argomentare e motivare l’eventuale diniego della didattica in presenza a chi ne faccia richiesta, consapevoli che un diniego immotivato potrebbe dar luogo a ulteriori contenziosi e, persino, a danni risarcibili”.
    Riassumendo
    A) la Did rappresenta un sacrificio impossibile per alcune categorie di studenti, ma che può essere chiesto ai più grandi;
    B) la
    scelta è rimessa alle famiglie
    C) le scuole non possono negare la didattica in presenza se non con una
    adeguata motivazione, pena anche richieste risarcitorie.

    – La prevenzione, una politica sconosciuta –
    Non abbiamo mai voluto cadere nel tranello di una guerra a suon di ordinanze e ricorsi al Tar, dato che a subire questo #disagio sono prima di tutto i e le minori, gli e le adolescenti. Siamo stati costretti ancora una
    volta a fare ricorso, come già avvenuto ad ottobre, perché il Presidente Michele Emiliano e l’assessore Lopalco continuano a non voler cooperare, collaborare. Per loro la scuola, a prescindere, ideologicamente, è diventato il male assoluto, l’untore!
    Una guerra contro la scuola senza aver mai garantito un piano di #investimenti reali, un piano di #prevenzione di fronte ad una pandemia che non terminerà con l’utilissimo, ma non affatto sufficiente, piano vaccinale. Nessun miglioramento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche, nessun recupero di
    immobili pubblici dismessi per aumentare il numero di aule e sdoppiare le classi pollaio, nessun potenziamento dei trasporti pubblici, neanche un immediato piano di assunzione diretta di docenti,personale ATA – è stato attuato. Invece di intervenire come si sarebbe dovuto fare già dall’estate e
    dall’autunno scorso, si continua a mezzo stampa a creare terrore, ad evocare la didattica a distanza.
    Gli effetti negativi della Dad sul piano dell’apprendimento, del benessere psicologico e della fiducia in sé stessi sono sotto gli occhi di tutti: più intensi e accentuati soprattutto per coloro che erano già in condizioni di svantaggio, per quei bambini e bambine, adolescenti già immersi nella povertà educativa, soprattutto nelle regioni del sud dove si sono chiuse le scuole senza porsi minimamente queste questioni.

    Tutto questo mentre da ormai un mese la Puglia è in #zonagialla, tutto rimane aperto, le attività produttive non essenziali rimangono intoccabili, mentre nessun riferimento viene fatto sui contagi e focolai sui posti di lavoro, sui mezzi di trasporto locali non rafforzati.

    Per noi la #DaD rimane alienante e cognitivamente dannosa. È un surrogato gravemente riduttivo della didattica in presenza. La Dad non è democratica: fa accrescere gli squilibri sociali e impedisce l’accesso alla
    cultura alle fasce più deboli.
    Infatti si ignora che gli studenti e le studentesse non sono tutti uguali: il danno della chiusura delle scuole significa ripiegamento in case diseguali perché non tutti hanno un luogo adatto allo studio; significa #ingiustizia che discrimina, impedendo la partecipazione alle lezioni a quei bambini
    privi di wi-fi, computer o altri dispositivi adeguati; significa aumento delle #diseguaglianze per quei bambini all’interno di famiglie socialmente ed economicamente fragili, per chi non ha genitori presenti; significa
    pesare sempre più sulle donne, costrette a rinunciare al lavoro, a rimanere a casa, costrette al lavoro di cura senza un reddito a sostegno; significa isolamento totale per ragazzi con bisogni educativi speciali, per
    chi subisce violenza domestica ai quali è privato qualsiasi supporto morale e psicologico; significa privazione dell’unica possibilità di riscatto, dell’unico pasto sicuro giornaliero (grazie alla mensa) che le famiglie
    possono garantire.
    In altre parole: ulteriore #dispersione scolastica, #marginalizzazione, invisibilità all’interno di un sistema scolastico già colpito da anni di tagli e riforme inefficaci.
    La scuola deve essere l’ultimo baluardo della società a chiudere e la prima a riaprire.

    Comitato per il diritto alla salute e all’istruzione
    Priorità alla scuola – Puglia

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