LA TRAGICA MORTE AL CULMINE DI UNA CRISI DI DELUSIONE E SFIDUCIA DEL DOTTOR GIUSEPPE DE DONNO, PIONIERE EMARGINATO DELLE CURE CONTRO IL COVID

| 28 Luglio 2021 | 1 Comment

di Giuseppe Puppo______

“Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”. 

So per antica scuola che sui giornali non si parla di persone che si suicidano, per tante ragioni, almeno, così hanno insegnato a me i miei Maestri di giornalismo, e così mi sono comportato io, da quando ho l’onore e l’onere di dirigere leccecronaca.it

Fatemelo dire, la responsabilità, ma davvero, non per aggettivo qualificativo, soprattutto in situazioni come questa dell’emergenza sanitaria in cui ci dibattiamo tutti e tutti annaspando da un anno e mezzo.

Oggi faccio un’eccezione, in queste ore in cui il caso sta dilagando sui social.

Sento inoltre il dovere di spiegare qui di seguito ai nostri lettori le scelte editoriali di leccecronaca.it ormai da un anno e mezzo a proposito di Covid e dintorni, nonostante oramai stia diventando di giorno in giorno sempre di più difficile poterlo fare con lucidità di ricerca, riflessione e approfondimento, che sono il motto della nostra testata. Con ciò facendo, di aggiungere alla fine una mia valutazione.

Partiamo doverosamente dalla notizia.

Ieri sera l’ex primario di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, Giuseppe De Donno (nella foto, felice la scorsa estate qui a Lequile per l’unico riconoscimento attribuitogli) è stato trovato morto suicida in casa sua, a Curtatone, paese rimbalzato oggi dai libri di storia in cui era confinato, alla cronaca di attualità.

Aveva 54 anni.

Aveva messo a punto una terapia con il plasma, di cui andava fiero, calata però in un contesto che si muoveva in tutt’altre direzioni.  Per questo, anziché riconoscimenti e soddisfazioni, aveva ricevuto dalla scienza ufficiale, emarginazioni e amarezze, aggiunte a invidie, gelosie, rivalità e altre umane miserie.

Aveva lasciato il posto dirigenziale, negli ultimi mesi era tornato a fare il semplice medico di base. Ha covato dentro di sé in silenzio una straordinaria delusione, che ieri sera lo ha portato a quel gesto estremo, che così bene Dante Alighieri racconta a proposito di Catone nel primo Canto del Purgatorio.

Se davvero esistono quei mondi ultraterreni, a Giuseppe De Donno, nonostante i comandamenti della religione cristiana, sia riservato un posto non al Purgatorio, ma direttamente in Paradiso. Santo subito.

“La terapia con il plasma costa poco, funziona benissimo, ma non fa miliardari. E io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma”, aveva amaramente commentato di recente. E aveva detto tutto.

Di origini salentine, come indica chiaramente il suo cognome, la scorsa estate era tornato qui, per ricevere l’unico riconoscimento che non a caso qui gli era stato attribuito.

In quell’occasione, la nostra redattrice Carmen Leo realizzò un articolo-intervista, che, mi ricordo, mi dette molto da pensare, prima che decidessi di pubblicarlo, anche perché ho imparato che per quanto attiene la sanità, che muove interessi stratosferici più di ogni altro settore, e che più di ogni altro settore è soggetta a complessità di ogni tipo, occorre procedere con i piedi di piombo.

Lo riproponiamo qui sotto, oggi, in memoriam di Giuseppe De Donno.

A rileggerla oggi, molte sue frasi mettono i brividi.

 

In breve, in sintesi estrema, tutto il resto.

Su leccecronaca.it da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria abbiamo pubblicato sempre tutte le volte, e tutte le volte in evidenza, i comunicati ufficiali del governo, casalinate comprese, in versione integrale.

Abbiamo comunque dato spazio alle posizioni non ufficiali e non fedeli alla linea del governo, almeno a quelle che in redazione ci sono sembrate di volta in volta più significative.

Proprio sulla scelta di indirizzare la lotta al Covid sui vaccini, anziché  sulle cure, la valutazione critica ricorrente più rilevante.

Segnalo oggi la presa di posizione controcorrente di Massimo Cacciari, che chi lo voglia può agevolmente trovare sul web. Non è un medico, dice, non è uno scienziato. Meglio, è un filosofo, cioè uno di quelli ai quali Platone teorizzò di affidare le decisioni di comando della sua Repubblica.

 

Infine, non mi piace, ma non mi piace proprio, il clima di tensione, allarmismo, esasperazione mediatica, demonizzazione dell’altrui pensiero, emarginazione del ‘diverso’ estraneo e non conforme al pensiero unico totalizzante, che si è creato sull’intera questione.

Credo che sia irreversibile, purtroppo.

Ciò nonostante, almeno una pausa di riflessione individuale gioverà molto a chi vorrà farla.______

LA RICERCA nel nostro articolo del 21 giugno 2020

GIUSEPPE DE DONNO RICEVE LA CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI LEQUILE E RACCONTA LA SUA CURA CONTRO IL CORONAVIRUS: “Non lasciamoci sfiduciare”

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (1)

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  1. Giuseppe Angiuli - tramite mail ha detto:

    Onore alla memoria dell’esimio dott. Giuseppe De Donno.

    Si è suicidato esattamente come Michele Sindona, Roberto Calvi, Gabriele Cagliari, Raul Gardini, Sergio Castellari, Edoardo Agnelli, David Rossi, Antonio Catricalà e tanti altri.

    Il suo sacrificio non sarà stato vano se quanto meno aiuterà una parte di italiani ad aprire finalmente gli occhi su una farsa criminale sulla quale ancora in molti, in troppi…..preferiscono mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi.

    Caro dott. De Donno, in questo Paese di vigliacchi (in primis tra i medici), di puttane e di ruffiani, accade sovente che i pochi uomini degni come Te facciano la Tua stessa immeritata ma inesorabile fine.

    RIP.

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