ALDO FABRIZI, UN GRANDE ARTISTA, UN GRANDE UOMO

| 2 Novembre 2021 | 0 Comments
(g.m.)_______Ieri è stato l’anniversario di un grande italiano, Aldo Fabrizi.
Nasce a Roma il 1 novembre del 1905, è stato attore, regista, produttore, sceneggiatore, comico, poeta. Attore intenso e versatile, nel corso della sua carriera ha avuto modo di misurarsi sia in ruoli comici, sia drammatici. È stato inoltre, insieme ad Alberto Sordi ed Anna Magnani, una personalità essenziale per quanto riguarda la rappresentazione della romanità nel cinema.
Nato in una umile famiglia, all’età di undici anni rimase orfano del padre e fu costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia, che comprendeva anche cinque sorelle, tra queste Elena Fabrizi, nota ai più come Sora Lella. Per sopravvivere si adattò a fare i lavori più disparati.Nonostante le difficoltà, la sua vocazione artistica riuscì a esprimersi pubblicando nel 1928 un volumetto di poesie romanesche dal titolo Lucciche ar sole,  partecipò inoltre alla redazione del giornale dialettale Rugantino, nello stesso periodo cominciò a calcare le scene, prima con la Filodrammatica Tata Giovanni, poi come dicitore in teatro delle sue stesse poesie, come era ancora uso in quegli anni.

Nel 1931, a 26 anni, esordì come macchietta nei piccoli teatri della capitale e in giro per l’Italia, insieme con la compagnia “Reginella”, con il nome di “Fabrizio”, come comico grottesco romano, proponendo caricature dei tipi caratteristici romani. Divenuto in breve tempo popolare, costituì una propria compagnia a che, nel 1937, vide fra le sue file un giovane Alberto Sordi.

Ha lavorato nel teatro, nel cinema, nella televisione con i più grandi dello spettacolo, da Totò di cui era grande amico e con il quale ha girato decine di film, a Peppino De Filippi, alla Magnani, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Sergio Leone, Monicelli, in ruoli comici o drammatici, uno per tutti il capolavoro neorealista di Rossellini, Roma città aperta nel 1945.

Ma noi più che citare le centinaia di film dove ha recitato come attore protagonista, o quelli che ha girato come regista o produttore, lo vogliamo ricordare con una sua poesia romanesca che ci restituisce la delicatezza dell’animo umano di questo grande uomo.

E’ bello ave’ ‘na donna dentro casa

E’ bello ave’ ‘na donna dentro casa,
‘na rondine ‘ndifesa
c’hai preso sott’ar tetto.
Magari fa la cresta su la spesa
ma, poi, te da ‘n bacetto.
E il bacio coniugale
è come ‘n’anticammera amorosa
‘Na donna dentro casa è ‘n’antra cosa!

E’ bello ave’ ‘na donna che sparecchi
ma lascia er bocaletto
accanto a du’ bicchieri,
pe’ fasse ‘nsieme l’urtimo goccetto
che scaccia li pensieri.
Perchè si bbevi solo
è come si bevessi… acqua ‘cetosa
‘na donna dentro casa è ‘n’antra cosa!

E’ bello ave’ ‘na donna dentr’ar letto
che quanno che se mòve
te da un calore umano.
‘e si pe’ caso poi ‘na notte piove
la svegli piano piano,
pe’ dije: “Aho….. cicicici, tztztztz
…… sta piovendo! …..Che vogliamo fare?!”
E lei te s’arrinnicchia freddolosa
‘na donna dentro casa è ‘n’antra cosa!

 Come scrive Giovanni Vasso, Fabrizi non è stato celebrato come sarebbe stato giusto fare, sicuramente per le sue idee politiche e per le sue amicizie scomode.
Lui apparteneva a quella schiera di Uomini con la U maiuscola che non aveva paura di manifestare pubblicamente il proprio pensiero, era amico di Giorgio Almirante, il segretario Nazionale del Movimento Sociale Italiano, e non ne fece mistero, per queste viene annoverato tra quella comunità umana, che va da Walter Chiari a Raimondo Vinello, artisti che votavano per il MSI, a Giorgio De Chirico che ideò i bozzetti da cui sarebbe nato il simbolo del Fronte Universitario d’ Azione Nazionale che raccoglieva gli studenti missini, di cui fu dirigente quell’icona che è Paolo Borsellino.

Borsellino fu dirigente del Fuan a Palermo, da giovane studente di giurisprudenza. E, dopo la sua morte, il collega Giuseppe Ayala ricordò come, ancora nella procura di Palermo si scherzasse – magari abbozzando un divertito saluto romano entrando nella sua stanza – sull’ orientamento politico di Borsellino, rimasto immutato dai tempi dell’ università.
Aldo Fabrizi, forse il più grande attore romano del Dopoguerra: amico di Giorgio Almirante, gli fece da testimonial in prima fila, all’ inizio degli anni Ottanta in tv a Italia Parla, trasmissione di Rete4, condotta da Pippo Baudo ed Enzo Tortora dal Teatro Eliseo.

 Amici e intimi di Almirante furono i Vianello. Roberto, fratello del celeberrimo Raimondo, fu tra i fondatori del Centro Sportivo Fiamma e ancora oggi c’ è un premio dedicato alla sua memoria. Raimondo Vianello, che aveva aderito alla Rsi, fu anche tra i dirigenti della struttura sportiva per diverso tempo. Furono vicini alla comunità missina anche Giorgio Albertazzi e Walter Chiari, che come Vianello avevano vissuto la guerra civile tra le milizie repubblicane.
Delle milizie Repubblicane fecero parte l’attore Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, il regista Giorgio Albertazzi, che a differenza di Dario Fo’ non rinnegò mai il suo passato.

 E poi di quel mondo fecero parte il grande attore di teatro Ernesto Calindri, la mitica Wanda Osiris, regina della Rivista, e l’impareggiabile caratterista romano Mario Carotenuto, protagonista di tanti film – anche con Totò – degli anni Cinquanta e Sessanta.

 Era di destra anche Peppino De Filippo, a differenza del fratello Eduardo, socialista dichiarato. Casualmente, la tomba del grande Peppino, al cimitero del Verano a Roma, è a fianco a quella – ormai in decadenza – di Claretta Petacci.

Sono tantissime, inoltre, le leggende fiorite attorno a cantanti e musicisti. È assodato che Mara Maionchi e Max Pezzali (ex 883) frequentarono (la prima negli anni Sessanta, il secondo negli anni Ottanta) le sedi del Msi rispettivamente a Milano e a Pavia.

Ancora in ambito musicale, un altro grande della musica italiana, Franco Califano, ebbe sempre simpatie a destra e frequentava tranquillamente gli ambienti missini romani. Stava a destra anche Aurelio Fierro, uno dei grandi della canzone napoletana.

Tra gli scrittori e gli intellettuali italiani, fra gli altri, furono a destra Dino Buzzati e Piero Buscaroli. Si è dichiarato elettore del Msi anche il musicologo Paolo Isotta.
La formazione degli sportivi è lunghissima. Ed è capitanata dal grandissimo pugile di origini istriane Nino Benvenuti e dal marciatore Abdon Pamich, che era nato a Fiume. C’ è poi il ciclista Fiorenzo Magni, denominato «Il Leone delle Fiandre».

Insomma possiamo terminare questo ricordo di Aldo Fabrizi, dicendo che se fu discriminato al pari di tanti altri, che qui abbiamo ricordato, capita sempre alle persone che vanno controcorrente.

Category: Costume e società, Cultura

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