QUANDO SONO I POLIZIOTTI A DOVER RISOLVERE LE CONSEGUENZE DELL’AMORE

| 2 Settembre 2022 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______

Che volete, è un difetto congenito, acquisito sin da quando, ancora molto giovane, facevo il giro di ‘nera’ tradizionale, quello che mi portava dai Carabinieri, all’Ospedale, in estate dai Vigili del Fuoco, in Questura… Ebbene, nonostante vi fossero sempre eventi drammatici e di doloroso impatto, pure cercavo di trovare, tra le righe degli scarni comunicati, qualche  accenno a quella ‘pietas’ che è sempre connaturata nella specie umana, ancorché in divisa o in camice… 

Ecco, allora, che l’immaginazione correva e gli avvenimenti, magari semplici furti o incidenti sul lavoro, tendevano a  raccontare più di quello che la prosa tradizionalmente asettica dei verbali, voleva esplicitare. Ho riprovato lo stesso interesse con questo comunicato che, nella sua stesura, dice e racconta molto più di quello che potrebbe pensare un lettore poco attento.

Allora, gli agenti della Polizia di Stato salvano dal tentato suicidio un uomo di Taurisano che, per diverbi con la compagna, decide di farla finita. Ma, grazie ad alcune videochiamate, rende partecipe la donna del suo gesto e le invia immagini del suo procedere. Quasi a volerla colpevolizzare o, comunque, rendere partecipe di una estrema decisione…

Ora, gli agenti, ai quali si era rivolta prontamente la donna, attivata la procedura di geolocalizzazione, individuano il telefonino dell’uomo e iniziano le ricerche. Ecco, a questo punto, con un pizzico di orgoglio professionale, peraltro giustificato, nel verbale così si procede: ‘Facendo ricorso a tutto il loro intuito investigativo e alla conoscenza capillare del territorio, battendo le stradine isolate e buie dei intorni, scorgevano l’auto dell’uomo nascosta in una fitta vegetazione. All’interno dell’abitacolo il 42enne in stato confusionale con il taglierino ancora stretto nella mano e vari tagli sui polsi da cui perdeva sangue. L’uomo veniva affidato alle cure del personale del 118 giunto sul posto, mentre la compagna veniva tranquillizzata del suo ritrovamento e dello stato di salute’.  

Tutto finisce per il meglio, dunque, meno male. Ma ci ha colpito l’idea di questi agenti che, nella notte, fanno ricorso all’intuito investigativo e trovano il ricercato che, in fin dei conti, ci lascia con la curiosità di sapere cosa sia successo ‘dopo’. Si è riconciliato? È stato perdonato dalla compagna? E che cosa lo aveva condotto a questa decisione così drastica?  Si, è vero: la cronaca nera è ricchissima, purtroppo, di queste vicende che quasi sempre finiscono tragicamente. Ma, stavolta, il comunicato ci rende interessati e propensi a scorgere particolari che parlano e paiono voler dire più di quello che si tace, lasciando alla fantasia il compito di scrivere una storia. Una storia minima, una cronachetta. Ma che ci fa sorridere perché finisce positivamente e loda, senza apparire, la preparazione ‘investigativa e la conoscenza capillare del territorio’ dei nostri bravi agenti, cui è affidata, senza tema di dubbio, la nostra sicurezza, anche quando stiamo per commettere grosse sciocchezze.

Category: Cronaca

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