DOPO IL RITIRO DEL PATROCINIO DA PARTE DELLA PROVINCIA, GLI ORGANIZZATORI DEL CONVEGNO SULLA XYLELLA REPLICANO AL PRESIDENTE STEFANO MINERVA: “il contraddittorio, il confronto, sono il fondamento delle istituzioni”

| 1 Maggio 2025 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Rete check-up ulivi Salento, in collaborazione con il Comitato Ulivivo, ci manda il seguente comunicato ___________

Sabato 3 maggio 2025 si terrà una conferenza dal titolo “Check-up Xylella, atti Polizia Giudiziaria di Bari e rivegetazione degli ulivi”, con la partecipazione di accademici e scienziati, e del Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia. Durante l’incontro saranno presentati i risultati di alcuni sopralluoghi negli uliveti del Salento svolti dal Segretariato Regionale del MIC e le risultanze delle indagini svolte dalla Procura di Bari in riferimento alla questione del disseccamento degli Ulivi in Puglia.

Tuttavia, a seguito di un articolo comparso sul Quotidiano di Puglia del 29 aprile scorso, pieno di informazioni scorrette, illazioni e denigrazioni nei confronti di esperti che non intendono allinearsi alle narrazioni dominanti (quelle sì, piene di false informazioni e contraddizioni), la Provincia di Lecce ha deciso di ritirare il patrocinio all’iniziativa, conferito d’ufficio, nel rispetto del vigente regolamento.

Il ritiro del patrocinio, avvenuto a tre giorni dal convegno e a seguito delle farneticanti dichiarazioni dell’articolo del Quotidiano di Puglia, non solo viola il regolamento provinciale ma fa emergere una contraddizione istituzionale che pare uscita da un romanzo kafkiano: la Provincia ritiene quindi che la Polizia giudiziaria della Procura di Bari sia negazionista? Il Convegno, infatti, si limita a prendere atto di quanto emerso dalle indagini, senza alcun tipo di illazione. Anzi, si limita ad esporre dei fatti che si ritiene di dover divulgare e discutere, apertamente e democraticamente, per amore di verità.

Inoltre, la scelta della Provincia, che comporterà il pagamento di 200 euro per la sala da parte degli organizzatori (che sono semplici cittadini che prestano il loro lavoro volontario), va a ledere il diritto costituzionale alla libertà di espressione sancito dall’art. 21 secondo cui – vale la pena ricordarlo – chiunque ha diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 

La Provincia, in quanto ente pubblico, ha l’obbligo di perseguire il pubblico interesse, in particolar modo quello di consentire il contraddittorio tra soggetti che la pensano diversamente. Questo è il fondamento delle istituzioni democratiche.

Del resto, se quanto emerge dagli Atti della Polizia Giudiziaria della Procura di Bari rappresenta un problema per qualcuno questo, in un Paese democratico, non dovrebbe mai portare un Ente pubblico a fare un così clamoroso, quanto fallace sul piano istituzionale, passo indietro cedendo alla pressioni ricevute.

Abbiamo già trasmesso un’istanza di accesso agli atti per conoscere le motivazioni del provvedimento e, appena le conosceremo, agiremo nelle sedi opportune per tutelare i diritti e la dignità di chi, in questa vicenda, ha sempre cercato la verità e analizzato oggettivamente i fatti.

Intanto ci preme rendere pubblica una domanda e sperare di trovare una risposta: un’istituzione provinciale ritiene che un’istituzione giudiziale sia negazionista? ____________

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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