IL PRANZO DELLA DOMENICA / A CASA DI FRANCESCO BUJA ABITA LA FANTASIA

| 18 Maggio 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo _________

«Allora, facciamo così: manteniamo un po’ di suspence e procediamo con la fantasia per l’antipasto e i primi piatti; Antipasto: Insalata di mare; Primi: Sagne ‘ncannulate con ricotta forte, Bucatini all’ amatriciana, Lasagna (non alternativamente)»….

Siamo nella periferia di Lecce, a casa di Francesco Buja, in una residenza che lui ci descrive così:

«La mia abitazione attuale è minimal, essenziale, poco vissuta. Abbondano libri e fogli di appunti. Ma passiamo ai secondi: Cotoletta panata alla milanese e Polpette al sugo.  Contorno: Patatine fritte e cicorielle saltate»…

«Sempre con l’immaginazione, vero? Ma tu vivi solo o hai qualche animale che ti fa compagnia?»

«Benché l’ attrazione che involontariamente esercito sugli animali sia sorprendente, non ne posseggo. Alla mia famiglia d’origine apparteneva un cagnolino affettuosissimo di nome Puck, una specie di pincher. Anni fa un gatto randagio si è talmente affezionato a me, che l’ho adottato. Ne è nata un’intesa imprevedibile.Ho avuto dei pappagallini: Giulietta, Romeo e Pelé. Cantavo con loro»

Per la frutta, Francesco ci dice di non gradirla e per i dolci, gli occhi gli brillano quando afferma, convinto:«Tutto lo scibile dell’arte pasticciera con il caffè “Quarta” o “Borbone”»…

Dopo questa abbuffata creata dalla fantasia del nostro giornalista, eccoci alle domande più personali. E gli chiediamo quale sia la sua breve storia…

«Appesi da tempo gli scarpini al chiodo dopo buoni trascorsi giovanilissimi nel calcio, mi dedico troppo saltuariamente al mio migliore amico, il pianoforte. Che per motivi di spazio è confinato in casa di mia sorella. Ho iniziato a studiare musica all’età di cinque anni, le note sul pentagramma sono state la mia prima lettura e la mia prima scrittura. Mi dedico assai raramente ma intensamente alla poesia. Scrivo storie, se l’attività giornalistica non mi assorbe troppo. Inevitabile la lettura. E poi viaggi.»

Non possiamo, in questo menù, tralasciare le bevande:Vino rosso, Coca cola e Acqua gelata, mentre chiediamo, satolli all’inverosimile e virtualmente (ma coi giornalisti pare che sia sempre così…)quali sono i progetti per il futuro.

«Presentazioni del mio romanzo. Forse inciderò le musiche composte tanto, tanto tempo fa.»

Poi, il nostro ospite si fa triste, mentre ci accompagna alla porta: «A breve compirò cinquant’anni: non la sto prendendo bene…»  Ci consega però una foto, mentre ci dice: «Ogni buon pezzo deve avere un supporto fotografico. Tieni…»

Lo ringraziamo e, sentendoci insolitamente leggeri, ci rechiamo al ristorante. Quello vero…

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( 52 ‐ continua )

Category: Costume e società, Cultura

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