IL LECCE RITROVA LA VITTORIA E TORNA A GALLA, DECISIVA L’UTIMA PARTITA A ROMA CONTRO LA LAZIO, INTANTO PERO’ LA SALVEZZA E’ POSSIBILE, IN UNA SERATA MEMORABILE, RESA EMOZIONANTE DALLE PARTITE TUTTE IN CONTEMPORANEA
(Rdl) ____________ Vincere. Ritrovare quella vittoria che manca dal 31 gennaio e, al Via del Mare, addirittura dal 15 dicembre. Vincere, per continuare a sperare nella salvezza, la storica terza salvezza di fila nel massimo campionato: sperando in un passo falso delle dirette concorrenti e quindi nella possibilità di giocarsi tutto nell’ultimo turno domenica prossima, a Roma contro la Lazio.
La partita “cruciale” del Lecce è questo, esattamente questo.
Contro, un Torino reduce al solito da una stagione senza infamia e senza lode, tranquillo a metà classifica, che al campionato non ha più niente da chiedere. Che poi non è vero: i tifosi granata, ma pure i dirigenti della società, hanno chiesto in maniera esplicita ai loro calciatori la vendetta, che è un piatto che si serve freddo, anche dopo trentasei (“Granata ti aspetta Licata”, striscione di ‘accoglienza’ rimasto famoso) e venticinque anni fa, quando a decretare le due retrocessioni in serie B del Toro furono appunto altrettante sconfitte subite al Via del Mare a opera dei Giallorossi nel finale di stagione.
Il calcio di adesso ‘stasera fra l’altro ritrova quel fascino particolare di quando il calcio era bello che non ha più, rubato dalle televisioni che dettano e falsano il calendario del campionato: quello della contemporaneità, dell’occhio sul campo e dell’orecchio attaccato alle radioline, del tutto il calcio minuto per minuto, scusa Ameri, vai Ciotti, com’era bello, quando il calcio era bello e per tante ragioni non lo è più.
A Lecce, Salento, lu sule, lu mare (a pochi chilometri) e lu ientu, per non smentirsi, in uno stadio al solito gremito dai ventunomila abbonati e dagli altri dell’ultimo momento, a ribollire di passione, a trepidare di colori, a risuonare di sussurri e grida.
Agli ordini del signor Antonio Rapuano di Rimini, Marco Giampaolo manda in campo:
Falcone; Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Pierret, Coulibaly; Morente, Helgason, N’Dri; Krstovic
Marco Vanoli schiera:
Milinkovic-Savic; Dembélé, Maripan, Masina, Biraghi; Ricci, Casadei; Lazaro, Vlasic, Gineitis; Adams
Contemporaneità rispettata al secondo su tutti i campi di gioco.
I primi dieci minuti se ne vanno con i padroni che provano a costruire e gli ospiti che non lasciano loro spazi, tranne che per un traversone di Gallo che non trova nessuno pronto alla deviazione vincente.
Poi ci sono alcune folate offensive del Toro, al 15′ un tiro cross di Lazaro colpisce la traversa.
Il Lecce prende coraggio, Milinkovic Savic sventa un colpo di testa centrale di Baschirotto, poco dopo Krstovic, lanciato da Pierret, conclude fuori.
Uno sguardo, anzi, un orecchio ai campi della lotta salvezza alla mezz’ora: il Parma tiene contro la capolista Napoli, il Verona perde in casa contro il Como, il Venezia perde a Cagliari, l’Empoli perde a Monza contro il fanalino di coda, risultati che sarebbero manna dal cielo per il Lecce, se rimanessero questi fino alla fine e, soprattutto, se i Giallorossi riuscissero a vincere. Risultati intanto accolti con boati di soddisfazione sugli spalti del Via del Mare.
Occasione per gli ospiti al minuto 37: su un cross di Lazaro dalla destra, Vlasic arriva alla conclusione di testa, ma è troppo angolata e il pallone finisce fuori. Due minuti dopo Milinkovic-Savic salva in calcio d’angolo su conclusione pericolosa di Helsagon.
Prima del duplice fischio, si fa male Pierret, sostituito da Ramadani e tiro di Morente da dimenticare. E squadre al riposo a reti bianche.
Sugli altri campi, lotta scudetto: Inter – Lazio 1-0; Parma – Napoli 0-0; lotta salvezza: Verona – – Como 0-1; Cagliari – Venezia 2 – 0; Monza – Empoli 1 – 0.
Al rientro dagli spogliatoi, Giampaolo ridisegna l’attacco, levando Helgason e N’Dri e mettendo Pierotti e Rebic.
Poi subito IL VANTAGGIO DEL LECCE! RAMADANI! 46′. 1 – 0.
Krstovic difende il pallone e lo dà a Ramadani, tiro dalla distanza prepotente e vincente, sotto l’incrocio dei pali, gran bel gol.
Intanto c’è l’ 1- 2, in rapida successione, dell’Empoli, che la ribalta a Monza.
Padroni di casa sulle ali dell’entusiasmo che insistono, Milinkovic-Savic è bravo a chiudere lo specchio della porta a Krstovic.
Poi Giampaolo lo leva, per infortunio, sostituendolo con Kaba. Mezz’ora più recupero al termine.
Ora gli ospiti fanno pressione in avanti, comunque spesso in possesso palla.
Però le due conclusioni seguenti sono dei padroni di casa, una parata dal portiere granata, l’altra finita fuori.
Il Verona ottiene il pareggio.
Sull’altro fronte della classifica, la Lazio pareggia a Milano, a Parma il Napoli, a questo punto sempre in testa, rimane sullo 0 – 0.
Tu chiamale se vuoi emozioni.
Al Via del Mare triplice cambio deciso da Vanoli, nel tentativo di riprendere la partita. Un quarto d’ora più recupero al termine.
Ospiti che fanno girare palla senza creare pericoli, padroni di casa in controllo, senza disdegnare la possibilità di fiondarsi in avanti.
A Milano l’Inter ritorna in vantaggio.
Senza esito un affondo del Toro e pure una punizione da posizione pericolosa, che finisce alta sulla traversa.
Cinque minuti più recupero al termine.
Il Lecce ora cerca solo di spegnere il gioco e far passare il tempo, per portare a compimento questa vittoria fondamentale.
La Lazio pareggia di nuovo a Milano su rigore. A Parma atmosfera incandescente, espulsi i due allenatori, con Conte indemoniato.
Tre minuti di recupero, Falcone blocca una conclusione di Ilic.
Finisce così, al Via del Mare, il Lecce ritorna alla vittoria in un momento decisivo, per non retrocedere si deciderà all’ultimo turno, ma ora i Giallorossi hanno trovato concrete possibilità di salvarsi.
Assist di Nikola Krstović.
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