LA DECISIONE ESTREMA DI MARIIA BUHAIOVA: LA RAGAZZA SCOMPARSA DA CAROVIGNO RITROVATA MORTA SUICIDA

| 8 Luglio 2025 | 0 Comments

di Francesca Pinto _______

Ritrovato questo pomeriggio il corpo di Mariia Buhaiova: confermata una delle ipotesi più temute. Una decisione estrema, la sua, che la cela ora per sempre dietro i confini inviolabili del freddo.

Aveva 18 anni. Era in Puglia per uno stage. Il suo corpo è stato ritrovato in una zona boschiva, a un chilometro dal villaggio turistico dove lavorava. In camera, il cellulare spento, il passaporto, un biglietto e 150 euro. Poche ore prima della scomparsa, un bonifico al fratello minore.

Mariia Buhaiova era scomparsa venerdì 4 luglio.

Ieri leccecronaca.it aveva provato a ricostruire i possibili scenari, con cautela e rispetto, tra cui anche l’eventualità di un gesto volontario. Non era una previsione, ma una dolorosa ipotesi da non scartare. Oggi, quella possibilità ha trovato conferma.

È stata ritrovata morta, impiccata a un albero, in una zona di campagna nei pressi della riserva di Torre Guaceto, a circa un chilometro dal villaggio turistico dove stava svolgendo uno stage formativo. Di nazionalità ucraina, era arrivata in Italia da Bratislava, tramite un progetto europeo nel settore della formazione turistica.

Venerdì 4 luglio, poche ore prima di allontanarsi, Mariia avrebbe saputo che il suo stage non sarebbe stato prorogato fino alla data originaria del 6 luglio. «Uno dei manager ci ha detto che alcuni di noi, compresa Mariia, sarebbero stati licenziati», ha raccontato Igor, uno dei colleghi. Secondo chi le era vicino, quella notizia l’aveva delusa profondamente, anche se nulla nei suoi comportamenti lasciava immaginare un epilogo drammatico.

Poco dopo, Mariia è uscita dalla stanza portando con sé solo alcuni oggetti. Ha lasciato il cellulare spento, il passaporto, 150 euro in contanti e un foglio con annotati alcuni numeri telefonici. Prima di allontanarsi, ha effettuato un bonifico di 750 euro al fratello minore, di 15 anni: erano i suoi risparmi, il compenso ricevuto per il mese di stage. Secondo la compagna di stanza, avrebbe preso con sé anche delle forbici e dei farmaci, dettagli tuttora al vaglio degli inquirenti.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa mentre si dirigeva verso un lido, indossando una maglietta bianca, per poi imboccare la complanare della statale 379. È l’ultima traccia certa.

La scomparsa è stata denunciata sabato mattina dai responsabili della struttura. È stato attivato il protocollo previsto per le persone scomparse: sono intervenute le forze dell’ordine, la Protezione civile, unità cinofile, volontari, droni ed elicotteri. Le ricerche sono state rapide, intense, capillari.

Mariia era lì, poco distante. Non nascosta, ma isolata. Nessun segno di violenza, nessun elemento che faccia pensare all’intervento di terzi. La dinamica del ritrovamento, unita alla disposizione ordinata degli oggetti personali, fa propendere gli investigatori per l’ipotesi del suicidio, anche se le indagini restano aperte per doverosa verifica di ogni dettaglio.

Mariia non ha lasciato un messaggio esplicito. Non ha raccontato i motivi, non ha cercato spiegazioni. Ha lasciato tutto in ordine e si è allontanata. In silenzio. Senza chiedere nulla.

Il progetto formativo che l’aveva portata in Italia era coordinato da Agorà Academy, società con sede a Bratislava, attiva nella formazione turistica. Secondo due compagni di stage, Igor e Valeria, Mariia aveva reagito con delusione alla notizia della conclusione anticipata del programma. Era una ragazza riservata, chiusa, discreta, ma sempre presente. Quel giorno, però, qualcosa è cambiato.

Gesti che non sono una confessione, ma raccontano un’intenzione. Una volontà consumata in silenzio, senza lasciare accuse, senza consegnare parole da interpretare.

Secondo i dati ufficiali, oltre l’80% delle persone scomparse viene ritrovato entro le prime 24 ore. Quando questo non accade, la probabilità di un esito tragico aumenta in modo netto, soprattutto nel caso di giovani soli, stranieri, lontani dal proprio ambiente di riferimento.

È anche per questo che, nell’articolo di ieri, non avevamo escluso nessuna ipotesi. Compresa quella che oggi si è concretizzata.

Mariia non ha lasciato spiegazioni, né rivendicazioni. E questo deve bastarci. Perché anche in assenza di lettere o dichiarazioni, un gesto ha un suo linguaggio. E anche quando non esiste una causa unica, una somma di fragilità può diventare un peso insostenibile.

Aveva 18 anni, si era messa in gioco in un Paese straniero, in un contesto nuovo, con poche certezze. Non era espansiva, dicono i colleghi. Ma era presente. Non esclusa, né trascurata. Nessuno poteva sapere cosa stesse vivendo dentro. Ma ora sappiamo com’è finita. Nel villaggio, di lei resta ciò che ha scelto di lasciare, e il silenzio che ha accompagnato la sua assenza. __________

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

Category: Cronaca

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