MAXI-CONDANNE PER TRAFFICO DI DONNE BULGARE: ARRIVA OLTRE UN SECOLO DI CARCERE PER TREDICI IMPUTATI

| 27 Novembre 2025 | 0 Comments

(f.f.)___________

Confermata in pieno la ricostruzione accusatoria della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nel procedimento giudiziario celebrato con rito abbreviato che ha visto coinvolti 13 dei 26 imputati nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione criminale dedita alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, tra Bulgaria e Italia. Il giudice per l’udienza preliminare Stefano Sala, presso l’aula bunker del carcere di Lecce, ha emesso un cumulo di pene che supera complessivamente i cento anni di reclusione.

La condanna più pesante è stata inflitta a Antov Anto Yanchev, 55enne di origine bulgara, considerato il capo dell’organizzazione, condannato a 19 anni di carcere. Secondo l’accusa, Yanchev e i suoi complici avrebbero attirato giovani connazionali promettendo lavoro regolare e ben retribuito, oppure acquistandole per poche centinaia di euro, costringendole poi con violenza a prostituirsi su strada o all’interno delle abitazioni degli sfruttatori.

Tra gli altri imputati, le pene più significative comprendono 14 anni e otto mesi per Avramov Stefcho Todorov, 10 anni e 10 mesi per Ristova Tsvetana Panayotova, 9 anni per Trifonova Trifonka Mitkova, e 8 anni ciascuno per Naydenova Petya Rosistsova, Petrov Stefan Milenov e Naydenov Ventsislav Zahariev. Condanne minori hanno colpito altri membri dell’organizzazione, tra cui Kiril Boyanov Kirchev (5 anni e mezzo) e Ivan Danchov Tsekov (5 anni e 4 mesi). Tra gli italiani coinvolti, Hajdari Gennaro, di origine montenegrina, è stato condannato a 3 anni di reclusione.

Le indagini della Squadra Mobile di Lecce, coordinate dai magistrati della DDA Giovanna Cannarile e dai sostituti procuratori Erika Masetti e Rosaria Petrolo, avevano già portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di 22 persone, accusate di una serie di reati tra cui associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, estorsione, sequestro di persona e lesioni, con aggravante della transnazionalità, per fatti avvenuti tra il 2021 e il 2023.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, le giovani donne erano sottoposte a violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e privazioni dei documenti e dei telefoni, strumenti utilizzati dagli aguzzini per controllarle e costringerle a prostituirsi. Alcune vittime che mostravano resistenza alle richieste degli sfruttatori sono state oggetto di episodi di particolare brutalità.

L’attività criminale era inoltre favorita da cittadini italiani che, approfittando della loro libertà di movimento sul territorio, accompagnavano le donne ai luoghi di prostituzione e si occupavano di alcune necessità quotidiane, ottenendo in cambio prestazioni sessuali gratuite. I principali luoghi di sfruttamento individuati dalle indagini includevano tratti delle strade statali SS101, SS274 e SS16 nei comuni di Sannicola, Torre Mozza, Lido Marini, Trepuzzi e Campi Salentina.

Category: Cronaca

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