SALUTO ROMANO: DALLA SVIZZERA LEZIONI DI BUON SENSO

| 27 Maggio 2014 | 0 Comments

(ndr)
La Germania si sa ha molto da farsi perdonare per cui quando a proposito e sproposito qualcuno accenna a comportamenti neonazisti corre subito ai ripari.

La Svizzera non ha nulla da farsi perdonare per cui le sue scelte sono molto più equilibrate.
L’altra settimana ha dato al mondo un lezione di civiltà, dimostrando che nel paese elvetico vi è una e democrazia forte che non ha paura di chi fa un saluto romano.
Tanti italiani, sempre pronto a riempirsi la bocca di democrazia e libertà, dovrebbero riflettere un attimo, perchè la libertà quella vera, garantisce la libertà di espressione per gli altri, nello stesso modo come la garantisce a noi.

 

Simbolo del saluto nazista pubblicizzato sui fustini del sapone Ariel ora in commercio anche in Svizzera. In Germania il detersivo era stato ritirato perché ritenuto “neonazista” . In Svizzera, invece, è comparso negli scaffali dei supermercati

Ad inizio maggio in Germania si era scatenata una scia di polemiche causata dalla confezione grande dei fustini di sapone messa in vendita nei supermercati, dove veniva ostentato un “88” di colore nero su una maglia bianca della nazionale tedesca. Una indignazione per una promozione fallita così virulenta che la Procter & Gamble aveva deciso di ritirare dal mercato la confezione incriminata. Ora mentre in Svizzera si torna a parlare di norme antirazzismo dopo il recente annullamento di una condanna inflitta a un estremista di destra che aveva fatto il saluto fascista, oggi si presenta il caso di Ariel, dove alla Coop di Zurigo-Oerlikon sono comparsi i fustini sulle cui confezioni risparmio sfoggia nero su bianco un “88”. Ricordiamo che il numero “88” sta per “HH”, “Heil Hitler”, come H è l’ottava lettera dell’alfabeto. Il  direttore commerciale della P & G Svizzera interpellato dai media ha dichiarato che “i prodotti svizzeri erano stati spediti contemporaneamente a quelli destinati alla Germania, e che Procter & Gamble non ha voluto in nessun modo provocare. L’88 è la somma degli 83 lavaggi che vengono offerti d’abitudine con i cinque supplementari gratuiti. Ci dispiace che siano state fatte delle associazioni di idee sbagliate” ha concluso Gehlen, che ha aggiunto che la confezione con il numero “88” non  verrà più consegnata. Mentre le varie associazioni antirazziste si chiedono come sia potuto accadere che il prodotto ritirato in Germania sia ora arrivato sugli scaffali dei supermercati in Svizzera, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, appare una coincidenza assai singolare, tenuto conto che il simbolo numerico indicato, è notoriamente ritenuto connesso al simbolo del saluto nazista. Auspichiamo che la casa produttrice in questione elimini ogni equivoco richiamando i fustini interessati dagli scaffali dei supermercati svizzeri, così come ha fatto in Germania.

Category: Costume e società

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