IL PROGETTO “TEMPA ROSSA”, NUOVO ECOMOSTRO A TARANTO. L’EUROPARLAMENTARE ROSA D’AMATO CHIAMA ALLA MOBILITAZIONE

| 3 Luglio 2014 | 0 Comments

Si chiamaTempaRossaun nuovo progetto che le multinazionali del greggio Shell, Total e Mitsui vogliono imporre ai cittadini, per le loro logiche di profitto, ma ai danni dei beni comuni dell’ambiente.

In pratica, Puglia e Basilicata diventeranno un’ enorme piattaforma petrolifera, con quest’ultima che vedrà il territorio punteggiato di trivelle, e la prima che “ospiterà” i depositi del greggio in attesa di essere inviato alle raffinerie.

Come se non bastassero i depositi di gas dell’ Eni nel centro abitato, come se non fosse già disastrosa poi da sé la perdurante presenza dell’Iva, aTaranto, se il progetto “Tempa rossa”non verrà fermato, ci saranno gli effetti p disastrosi: nel porto della città pinquinata d‘Italia, infatti, verrebbero costruiti due enormi serbatoi che conterrebbero cento ottantamila metri cubi di petrolio. Il pontile verrebbe allungato di trecento metri per permettere alle petroliere di caricarlo: ne arriverebbero in città cento quarantacinque lanno, secondo i piani delletre sorelleShell, Total e Mitsui.

Leuroparlamentare pugliese M5S Rosa D’Amato e il lucano Piernicola Pedicini, insieme ai colleghi Eleonora Evi e Dario Tamburrano, chiedono al governo Renzi di rispettare la volon del territorio e al Comune di Taranto di non fare marcia indietro, continuando a rifiutare le lusinghe delle  multinazionali del greggio.

Ciuniamoalle battaglie del senatore M5S Vito Petrocelli e del deputatoM5S DiegoDe Lorenzis che ha recentemente presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell‘AmbienteGalletti.

I porti del Sud devono rispondere a una nuova vocazione commerciale e turistica. A Taranto Ilva ed Eni non possono dettare legge, bisogna aprirsi a nuove e alternative formedi sviluppo che sfruttino la zona franca di recente istituzione. La città deve essere ripensata eil suo

futuro non deve pcoincidere con le parole acciaio, petrolio, idrocarburi, discariche e veleni”.

I quattro parlamentari M5S promettono di portare la vicenda nelle Commissioni europee competenti, a partire dalle osservazioni presentate dall’associazione Legamjonici di Taranto. Sosteniamo tutte le associazioni ambientaliste e i cittadini pugliesi e lucani che si mobiliteranno per evitare che in Basilicata aumenti la produzione di petrolio e che a Taranto venga perpetrato questo ennesimo massacro del territorio”.

Il progetto “Tempa Rossa” attualmente è fermo a Taranto,per questioni che dovranno passare dal Consiglio Comunale, per una variante al piano regolatore necessaria per i via libera al progetto della Regione Puglia, che dovrà emanare la valutazione di impatto ambientale.

Da ambienti politici apprendiamo che appunto per superare queste difficoltà burocratiche e procedere speditamente alla realizzazione del progetto,  il ministero delle Infrastrutture, retto da Maurizio Lupi del Nuovo centro destra, ora sta pensando ad una strada diversa per sbloccare le opere del progetto “Tempa Rossa”.

Gianluca Galleti, ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’Unione di Centro, dovrebbe avere molto da dire sulla questione, ma finora non è interventuto: da qui il “sollecito”, chiamiamolo così, degli europarlamentari del M5S, fra cui Rosa D’Amato, (nella foto) lo ricordiamo, tarantina e mandata a Strasburgo a furor di popolo per fermare il degrado ambientale della sua bellissima e sfortunata città.

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Category: Cronaca

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