“Un grande imbroglio”/ L’ “ABOLIZIONE” DELLE PROVINCE SECONDO IL M5S DI NARDO’

| 14 Luglio 2014 | 0 Comments

Dal meet up “Amici di Beppe Grillo” di Nardo’ del M5S riceviamo e volentieri pubblichiamo:

“Si è fatto un gran parlare in questi giorni di abolizione delle Province.

Una dizione di per sé falsa e ignobile che nasconde la verità dei fatti che nessuno racconta: ad essere state abolite sono le elezioni per il Consiglio provinciale e non le province. Dietro il decreto Del Rio, insomma, un grande imbroglio. Il solito.

I dipendenti (giustamente), le competenze e i consigli provinciali resteranno infatti in piedi. L’unica differenza attiene ai Consigli provinciali che da elettivi divengono “organismi di secondo livello”. Cosa si celi dietro questa complicata dizione è presto detto: ad eleggere i consigli provinciali saranno i consiglieri comunali e i sindaci dei comuni della provincia in questione.

Per parlare di cose concrete, in provincia di Lecce, i 1351 tra consiglieri comunali e sindaci dei 97 comuni della provincia di Lecce eleggeranno i nuovi 16 consiglieri provinciali il prossimo 28 settembre! Per carità i neoeletti non percepiranno indennità alcuna ma restano comunque un organismo di grande importanza. 

In pratica in provincia di Lecce non saranno più i 730.000 residenti (gli aventi diritto al voto), o per meglio dire i 500.000 elettori (dati delle provinciali del 2009) ad eleggere i 36 consiglieri provinciali, ma sarà un’élite di 1351 signori ad eleggere i 16 rappresentanti nel Consiglio provinciale.

Sedici nominati che badate bene vanno scelti tra i 1351 con l’aggiunta dei 36 consiglieri provinciali uscenti. Insomma 1351 persone come elettorato attivo. 1387 comporranno invece l’elettorato passivo. I voti, è bene precisarlo, non peseranno per giunta tutti allo stesso modo. Il voto sarà infatti ponderato e sono state previste diverse fasce di “peso”. In provincia di Lecce le fasce saranno 5: fino a 3.000 abitanti; da 3.000 a 5.000 abitanti; da 5.000 a 10.000 abitanti; da 10.000 a 30.000 e infine da 30mila a 100mila. I consiglieri comunali-elettori avranno quindi un peso differente in base al Comune di provenienza. E quelli di Nardò e Lecce saranno i più “pesanti”. Un’operazione che definire di Palazzo è dir poco… 

Un’operazione che favorisce, inutile ribadirlo, le grandi corazzate Pd e Forza Italia che possono contare (anche qui in provincia di Lecce) sul 70% degli amministratori comunali e una grande ramificazione territoriale. Un modello aberrante che la dice lunga sul concetto di democrazia che il duo Renzi-Berlusconi ha.

Una” democrazia” elitaria, di stampo ottocentesco, fatta di caste e signori.

Un meccanismo che ai Signori dei Palazzi romani è piaciuto talmente tanto che lo useranno anche per eleggere il nuovo Senato svuotato di ogni competenza. I senatori verranno eletti, infatti, da e tra i consiglieri regionali. 

Gli spazi di democrazia diretta si restringono: 1 milione le firme richieste per chiedere un referendum (prima erano 500mila); 250mila firme per presentare una legge d’iniziativa popolare (prima ne bastavano 50 mila). E accanto a questo il sistema elettorale per l’elezione della Camera, il cosiddetto Italicum che prevede sbarramenti alti e soprattutto listini bloccati che non consentono all’elettore di scegliere i propri rappresentanti.

Insomma il grande argine alla deriva violenta rappresentato dal Movimento 5 Stelle rischia di straripare. Per tutti questi motivi e per molti altri che verranno enunciati nel corso della giornata è fondamentale partecipare al sit in di protesta organizzato al Movimento 5 Stelle che si svolgerà a Roma, martedì 15 luglio in difesa della democrazia e del diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti”.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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