IMPORTANTE INCONTRO SUL PROBLEMA DEI NOSTRI OLIVI. ECCO COSA EMERGE DAL RESOCONTO DELL’AGRONOMO CRISTIAN CASILI

| 12 Agosto 2014 | 0 Comments

Questa sera ci siamo incontrati con gli olivicoltori e i cittadini per discutere sul problema del disseccamento rapido degli ulivi che sta interessando vasti territori. È stato l’ennesimo incontro, organizzato in questo caso da Coldiretti, alla presenza del Dott. Guario responsabile del settore fitosanitario della Regione Puglia e dei presidenti regionali e provinciali dell’associazione organizzatrice. Questo incontro ha sancito il fallimento dell’Ispettorato regionale fitosanitario, delle associazioni di categoria e della politica tutta che è stata incapace di gestire il problema, mistificando anche tantissimi aspetti emersi durante gli interventi dei responsabili regionali. Dicevo è l’ennesimo incontro dove non si è detto nulla, o meglio si sono ripetute alla lettera le stesse parole dette 9 mesi fa, riproponendo le stesse slides su Xylella fastidiosa. I condizionali si sono sprecati, e tutto ciò è allucinante. Si continua a vendere fumo nell’attesa di eradicare migliaia di piante. Oggi il dott. Guario ha mostrato un cocktail di pesticidi (alcuni in attesa di essere banditi dalla UE perché nocivi) con i quali si irrorerà dopo il 27 agosto tutto il Salento, senza assolutamente risolvere il problema. Sarà solo un uteriore palliativo per continuare a dire che si sta facendo qualcosa. Qui sono nate le prime contraddizioni. Cioè si utilizza lo stesso modus operandi che ha comportato un indebolimento dell’agroecosistema ulivo andando in deroga alle norme di condizionalità europee tra l’altro quasi mai rispettate. Questo metodo dovrebbe servire ad abbattere alcuni vettori tra cui le “sputacchine” (i cicadellidi ipotizzati come vettori del batterio), ma così facendo non si rendono conto, come si diceva, che verranno abbattuti tutti gli insetti utili e contaminati i suoli già saturi di metalli pesanti ed inquinanti, con una flora microbica ormai assente. Non solo ma così facendo salteranno tutte quelle aziende che si sono indirizzate con fatica al biologico. Un danno economico, ecologico e di immagine senza precedenti. È stato poi proposto un cordone sanitario, un buffer di 2 km dopo Brindisi per contenere l’espansione del batterio. Batterio di cui, a detta di Guario, ancora non si conosce molto. Stiamo parlando del numero 1, cioè quel Guario a cui spetta il compito di interfacciarsi con il suo assessore, Nardoni, e con i commissari europei. Questo numero 1 dovrebbe dimettersi immediatamente insieme all’assessore Nardoni, sancendo la definitiva disfatta del governo Vendola troppo distante, lacunoso, irrispettoso sui problemi agro – ambientali di una Regione ridotta ad una grande metastasi che sta per diventare incontrollabile. Ci saremmo aspettati da Guario qualche elemento scientifico più chiaro, visto che sono stati iinteressati da tempo l’Università di Bari, il CNR e l’Università di Foggia. Ma nulla, il vuoto assoluto. La solita solfa sull’origine di Xylella f. proveniente da un ceppo gemello identificato in Costarica, ad avvalorare la fantomatica specificità della subspecie pauca su Ulivo. E ripeto a parlare era il massimo, o quello che dovrebbe essere, responsabile regionale. Ricordiamo che in nessuna altra parte del mondo Xylella è specifica per l’ulivo. Ma a Bari sono stati così bravi da individuarne un ceppo altamente specifico e specializzato, un gemello della subspecie pauca. Allucinante! È arrivata l’ora per il bene degli agricoltori pugliesi e dei cittadini, perché l’ulivo è bene comune ed è patrimonio di tutti che questi personaggi si facciano da parte, ed insieme a loro le associazioni di categoria, e che ci sia l’intervento immediato di istituzioni e istituti di ricerca super partes, anche internazionali, che lavorino in stretto contatto ed in modo trasparente con tutti gli attori locali, tecnici ed associazioni ambientaliste che hanno a cuore le sorti del territorio, con una partecipazione totale ed il più trasparente possibile. È arrivata l’ora che lo Stato capisca una volta per tutte l’emergenza e, soprattutto, l’inefficacia degli enti regionali pugliesi. Non possiamo poi subire passivamente i burocrati europei che in questo caso applicano tout court le normative comunitarie sui batteri da quarantena imponendo l’eradicazione di tutte le piante. Occorre la partecipazione di tutti, un appello è stato già lanciato a tutti i sindaci affinché si crei un coordinamento interprovinciale di grande portata che spinga a fare luce sulle tante discrasie fin ora emerse e su una concreta azione di salvaguardia del patrimonio olivicolo di Puglia.

Cristian Casili

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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