Poteva essere un semplice tamponamento, dove oltre al danno al paraurti dell’auto, tuttalpiù si sarebbe dovuto conteggiare il risarcimento per qualche giorno di malattia al proprietario dell’auto tamponata, per il classico colpo di frusta.
E invece un tamponamento potrebbe costare quasi due milioni di euro, se il giudice accetterà la richiesta dei due coniugi difesi dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi del Foro di Lecce.
Ed ecco nei dettagli l’intera vicenda.
L’ obiettivo era quello di conservare cellule staminali ad alto potenziale terapeutico. A seguito di ricerche durate anni, infatti, è stato scientificamente dimostrato che piccoli quantitativi di liquido amniotico o villi coriali sono materiali del feto ricchissimi di cellule staminali giovanissime e molti potenti, in grado di differenziarsi in vari tessuti del futuro individuo nella cura e prevenzione di un numero infinito di gravissime patologie che, facendo i dovuti scongiuri, avrebbero potuto presentarsi durante l’arco della vita. Inutile dire che l’uso di cellule staminali, specie in certe gravi patologie, crea un’alta percentuale di guarigione, ad esempio in alcuni tipi di leucemie e forme di aplasie midollari.
La conservazione delle cellule staminali proprie del bambino al momento del parto dà un’alta probabilità di sopravvivenza per una serie di terribili malattie come la leucemia, per malattie da immunodeficienza congenita, così come per la sma1 che è una grave malattia che atrofizza i tessuti muscolari nonchè per altre gravissime malattie.
Questo aveva portato due giovani coniugi a stipulare un contratto con una società svizzera che garantiva la conservazione delle cellule staminali per il loro figlio nascituro. La ditta era la “Crio save Ag” cui avevano già versato l’acconto di dovere e stipulato un contratto di conservazione delle cellule staminali e del cordone ombelicale.
Un tamponamento automobilistico causò il parto prematuro della donna.
Il responsabile del tamponamento si trova imputato nel processo inerente la vicenda per lesioni personali con l’aggravante della violazione delle norma della Strada.
Il processo verrà celebrato il prossimo 8.10.2014 dinanzi al Giudice del Tribunale di Lecce Dr. M. Toriello. L’accusa ha già disposto una perizia nella fase delle indagini ed il perito del Giudice Dr. Vaglio ha già stabilito che sussiste il nesso di causalità tra il parto prematuro ed il sinistro, anche perchè la madre riportò un trauma lombo-sacrale che la indusse – a breve – ad avere contrazioni e rottura delle acque.
Nell’atto di costituzione di parte civile padre e madre del bambino (nato sanissimo ma per il quale non si è potuto conservare il cordone ombelicale e le cellule staminali) entrambi giovani professionisti, hanno chiesto il danno da mancata e sfumata chance e quantificato il danno in euro 1.800.000 (unmilioneottocentomila euro). Entrambi sono assistiti dall’Avvocato Francesco Maria De Giorgi.
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