SICUREZZA NELLE SCUOLE: CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

| 15 Aprile 2015 | 0 Comments

di Roberto De Salvatore___

 Ormai dire che l’Italia va in pezzi non ha più un valore allegorico ma tragicamente reale. E’ successo nella scuola di Ostuni, ma è incessante il ritmo di crolli che interessano scuole, strade, ponti ed altre strutture interessate da lavori pubblici. Il dato reale che genera sconforto è che quando si tratta di lavori di cui il committente è il settore pubblico tutto diventa ‘res nullius’. Si appalta spesso con nessun criterio certificato di affidabilità delle ditte appaltanti ma quasi sempre si fa un favore ad una ditta ‘amica’. Non si può dire che le cifre stanziate siano carenti per eseguire lavori di costruzioni o di ristrutturazione, anzi spesso vanno ben al di là del rapporto costo-beneficio. Tutto il sistema dei lavori pubblici in Italia è errato, a cominciare dalla poca chiarezza iniziale del rapporto, l’importante è accaparrarsi la commessa, quanto poi ad eseguirlo correttamente, a regola d’arte come si dice, è un altro discorso, anche se sulla carta i progetti di costruzione o di ristrutturazione sembrano perfetti.

Da un comunicato della CGIL Fillea (Federazione Italiana Legno Edili Industrie Affini ed estrattive) la denuncia della questione “Riscontriamo purtroppo irregolarità anche in cantieri di edilizia scolastica in provincia di Lecce, a partire da elusione contratto nazionale. Noi denunciamo a enti di vigilanza, ma Enti appaltanti, prima di assegnare i lavori, verifichino requisiti professionali e morali delle imprese. I bambini non possono pagare conseguenze di lavori fatti male e in economia ”.

Non solo elusione del contratto nazionale ma proprio la questione è che tali lavori vengono poi effettuati nell’ottica del risparmio, ed è proprio per questo risparmio che pregiudica la sicurezza. Quando in certi casi poi talune cariche istituzionali dell’ente appaltante dovessero stranamente risultare legate da legami parentali con i titolari della ditta o proprio direttamente interessate ad essa, e quando al termine dei lavori stessi bisogna certificare la corretta esecuzione dei lavori sorge spontaneo chiedersi ‘chi controlla il controllore?’ Solo qualche ferito nella scuola di Ostuni, ma se ci fosse scappato il morto? Questo morto si sarebbe perso nei meandri dei ‘mea culpa’, delle dotte riflessioni sulla necessità di rivedere il sistema dei lavori pubblici, polemiche a non finire ma con l’obiettivo finale di non risolvere mai il problema.

La denuncia della CGIL Fillea proseguendo la lettura del comunicato stampa afferma “I risultati di lavori fatti in economia possono produrre episodi come quello di Ostuni. Ecco perché è importante, sempre, valutare, in fase di assegnazione dei lavori, che gli Enti Appaltanti (Comuni e Province) riconoscano i requisiti professionali e morali delle imprese a cui vengono affidati i lavori. È necessario quindi sensibilizzare i dirigenti scolastici degli istituti affinché, insieme ai tecnici comunali, prestino più attenzione preventivamente all’assegnazione dei lavori. La Fillea Cgil ha già segnalato agli organi di vigilanza queste problematiche, ma è necessario intensificare quella rete di controlli che consenta, a ciascuno organo per le proprie competenze, di tenere alta la guardia su questi fenomeni, onde scongiurare tragedie che potrebbero coinvolgere insegnanti, ragazzi delle scuole e, chiaramente, anche gli operai dei cantieri interessati”.

Sacrosanto il dovere di denuncia di tali situazioni incredibili, ma dobbiamo dire che questi discorsi li abbiamo sentiti più di una volta, ed ogni volta, puntualmente il trascorrere del tempo ha prodotto il ‘non luogo a procedere’, tutti innocenti e tutti assolti, fino all’incidente successivo.

Category: Cronaca

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