SI AGGRAVA LA POSIZIONE DELLA DONNA, ACCUSATA DI OMICIDIO VOLONTARIO A SCOPO DI RAPINA / VALENTINA PICCINONNO, UNA VITA VIOLENTA

| 11 Gennaio 2016 | 0 Comments

(e.l.)______Si aggrava la posizione di Valentina Piccinonno, 32 anni, di Lecce, indagata per l’ omicidio dell’ anziano di Monteroni, Salvatore Maggi, del giugno scorso, e oggi raggiunta da un’ ordinanza cautelare, firmata dal gip Alcide Maritati, per omicidio volontario a scopo di rapina, in carcere, dove già si trova per l’ evasione dai domiciliari commessa in quella circostanza.

Ma andiamo con ordine.

Già nel giugno del 2014 la Piccinonno fu coinvolta in una brutta storia di rapimento di una bambina di sei anni a Monteroni:

https://www.leccecronaca.it/index.php/2014/06/10/monteroni-scompare-una-bambina-di-sei-anni-in-un-sequestro-lampo/

A distanza di un anno da quella circostanza, nel giugno dell’ anno scorso, quindi del 2015,  mentre era agli arresti domiciliari, evase e – secondo la ricostruzione degli inquirenti – uccise l’ anziano di Monteroni:

https://www.leccecronaca.it/index.php/2015/06/29/subito-risolto-il-mistero-del-cadavere-ritrovato-nelle-campagne-di-monteroni-evade-dai-domiciliari-incontra-nella-notte-un-anziano-gli-fracassa-il-cranio-e-fugge-col-suo-portafogli-arrestata-giova/

Sette mesi fa, venne condotta in carcere, appunto per il reato di evasione dai domiciliari prima, e poi, rimessa ai domiciliari, ricondotta a Borgo San Nicola, per il reato di estorsione e lesioni personali ai danni della madre convivente.

Nel carcere di Lecce, come detto, è stata raggiunta dal provvedimento di oggi del giudice Alcide Maritati, in seguito alle indagini approfondite in questi mesi.

Secondo il magistrato, nella ricostruzione con cui motiva il suo provvedimento odierno, la Piccinonno, andata via da casa, incontrò il Maggi, lo picchiò, gli rubo soldi e oggetti d’ oro, e poi fuggì a bordo della Panda della vittima.

Ebbe però un incidente stradale, nei pressi di piazzale Rudiae. Per questo si erano messi sulle sue tracce gli agenti di una Volante della Polizia, i quali la bloccarono mentre aveva raggiunto la zona 167, e subito scoprirono gli indumenti macchiati di sangue e gli oggetti  d’ oro.

Durante gli interrogatori, Valentina Piccinonno si  era difesa, dando una propria versione degli avvenimenti di quella tragica serata. Disse che si era allontanata da casa dopo un litigio con la madre, e che, dopo aver fatto un lungo tratto di strada a piedi per raggiungere l’abitazione di un suo parente, era stata avvicinata da un uomo anziano, alla guida di una Fiat Panda grigia, che le avrebbe offerto un passaggio invitandola anche a consumare una bevanda.

Le indagini hanno riscontrato l’effettiva consumazione di una bevanda all’interno di un bar sito sulla strada che collega Monteroni ad Arnesano.

Sempre secondo la ricostruzione della donna, dopo aver bevuto qualcosa nel bar, l’ anziano  avrebbe imboccato una strada di campagna iniziando a palpeggiarle il seno e mettendole nel reggiseno degli oggetti in oro. Giunti in un appezzamento di terreno isolato, avrebbe poi tentato di violentarla e lei avrebbe reagito sferrandogli calci e pugni, colpendolo ripetutamente. Subito dopo lo avrebbe lasciato in terra sanguinante mettendosi alla guida della macchina di lui e cambiandosi gli indumenti intrisi di sangue.

Secondo gli inquirenti, invece, sulla base di altre testimonianze raccolte, di ulteriori elementi, e di specifiche consulenze tecniche, si sarebbe trattato di omicidio volontario per rapina.

Da qui il provvedimento di oggi, per cui a processo Valentina Piccinonno dovrà rispondere della pesante accusa.

Le

Category: Cronaca

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