COLTIVAZIONE DELLA CANAPA, RITORNO AL FUTURO

| 2 Aprile 2016 | 0 Comments

Dalla ‘Casa delle agricolture Tullia e Gino’ riceviamo e volentieri pubblichiamo______

Sarà Mario Capanna, agricoltore, presidente della Fondazione diritti genetici e animatore delle lotte del ’68 italiano, a dare il via alla terza edizione di “Canapa, ritorno al futuro”, la semina collettiva della canapa industriale sui terreni strappati all’abbandono.

Appuntamento, dunque, domenica 3 aprile, a partire dalle ore 9 e fino al primo pomeriggio, in zona Curteddra, in via vecchia Lecce, a Castiglione d’Otranto.

Il lavoro di reintroduzione di questa coltivazione scomparsa da decenni nel Salento è una tappa fondamentale del percorso di recupero della ruralità avviato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino. A credere nella sfida anche il Comune di Andrano e il Parco naturale regionale Otranto-S.M. di Leuca, che hanno concesso il proprio patrocinio alla manifestazione.

La giornata di semina sarà anche l’occasione per alimentare la partecipazione al referendum sulle trivellazioni di domenica 17 aprile. Durante i dialoghi, infatti, verrà lanciato l’appello a votare Sì da parte di giuristi, attivisti e amministratori pubblici. La mobilitazione serve a bloccare il rinnovo di concessioni petrolifere entro le 12 miglia dalla costa, ma anche a rendere più chiaro il messaggio di fondo: il destino dei nostri mari non può essere quello di ospitare piattaforme di estrazione e non può finire nelle mani di multinazionali.

Programma. L’appuntamento con la semina a mano è fissato per le ore 9, in zona Curteddra, a Castiglione. Alle 11, tra gli ulivi, si terranno i dialoghi sul futuro della canapa e il recupero della biodiversità salentina. Dopo i saluti di Raffaele Colluto, assessore all’Agricoltura e all’Ambiente del Comune di Andrano, e di Rachele Invernizzi, proprietaria di South Hemp Tecno (il primo centro di trasformazione del Mezzogiorno), a confrontarsi saranno Mario Capanna, presidente della Fondazione diritti genetici; Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale presso l’Università del Salento; Rocco Botrugno, attivista di Casa delle Agriculture. Alle ore 12,30, al via la tavolata contadina, con il pranzo a base di canapa e cibi locali. A seguire, il concerto dell’orchestra dell’integrazione, “Rapsodia di voci”, diretta da Gaetano Fidanza, con la musica dei migranti ospiti dei centri Sprar del Salento.

Le dichiarazioni di Mario Capanna per l’occasione: «Non esiste altra pianta – spiega Mario Capanna – che abbia una così grande ricchezza di benefici come la canapa. Basta pensare agli apporti di Omega3 e Omega6 o al fatto che con le sue radici fissi l’azoto dell’aria nel terreno e si autofertilizzi. Anche la Costituzione americana è scritta sulla canapa, visto che la carta che se ne trae è incomparabilmente migliore di quella che si ricava dal legno. Pochi sanno che, fino agli anni ’50, l’Italia era il primo produttore europeo di canapa, un primato deperito a causa dell’avanzata delle fibre sintetiche e del proibizionismo. Questo è il momento della riscoperta. Io credo che la ripresa sistematica della coltivazione possa permettere all’Italia di recuperare un ruolo strategico in campo agroalimentare».

Cos’è “Canapa, ritorno al futuro”. “Canapa, ritorno al futuro” è la sfida che ogni anno viene lanciata sulla coltivazione di questa pianta nel Salento. I suoi semi vengono messi a dimora sui campi recuperati lungo il “Parco comune dei frutti minori”, un parco periurbano creato dal basso due anni fa dai cittadini di Castiglione d’Otranto attraverso la bonifica dei tratturi e la piantumazione di alberi da frutto in via d’estinzione. L’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino sta provando a riscattare l’avvenire delle campagne incolte, concesse dai proprietari agli attivisti con la formula del comodato d’uso gratuito. L’obiettivo è sottrarre quei fondi a degrado, incendi, abuso di chimica e aggressioni edilizie attraverso la coltivazione di varietà di antichi cereali, ortaggi, leguminose.

La canapa, il miracolo della terra anche nel Salento.

Il primo campo di sperimentazione della canapa nel Leccese è sorto due anni fa a Castiglione d’Otranto, grazie anche alla collaborazione del Comitato Notte Verde, di Assocanapa, South Hemp Tecno, Comune di Andrano e Parco regionale Otranto-S.M. di Leuca. È stato quello l’anno della svolta in tutta Italia, con oltre mille ettari coltivati e una produzione record di paglie, mentre il 2015 è stato difficile in tutta Europa a causa delle condizioni meteo. La pianta è considerata “il maiale vegetale”, perché di questa nulla si butta via: idonea per la produzione di tessuti, alimento ricco di proprietà sulle tavole. Inoltre, è materiale d’avanguardia anche nella bioedilizia: assieme a Messapia Style, esecutrice progettuale, Casa delle Agriculture ha ideato e avviato lo scorso anno la costruzione della prima abitazione salentina in calce canapa, a Supersano.

La pianta, poi, è utilissima nella rotazione perché rigenera i terreni e li disinquina, grazie alle profonde radici nelle quali trattiene eventuali metalli pesanti. Per la sua crescita non ha bisogno di acqua, concimi e diserbanti e questo si sposa appieno con la battaglia contro i pesticidi avviata da Castiglione con la prima petizione italiana contro l’uso di chimica in agricoltura.

Per ulteriori informazioni, si può chiamare il numero 348/5649772

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