TAROCCHI & OROSCOPO – RISPOSTE URGENTI DI SONIA ALLE NOSTRE LETTRICI E AI NOSTRI LETTORI
VINCENZO: 12/04/1952
Come ci siamo detti per tutta la settimana scorsa, la tua unione con questa signora della stessa età,
ha ogni possibilità di continuare, sotto i migliori auspici. Tutto ciò che le carte dicevano, si è realizzato, poco per volta.
Sono circa sei mesi che vi conoscete e frequentate, dopo due anni di vedovanza, i vostri caratteri e abitudini si conciliano perfettamente e promettevano una bella convivenza futura. . Ma sei mesi sono giusti per molte cose, e sono pochi per altri. Insomma, per farla breve, Lei è stata cacciata dai tuoi figli, perché l’hai portata ad una cerimonia di famiglia molto stretta.
Come ti è venuto in mente? Pensavi che fosse l’occasione giusta per presentarla al parentado, quando non l’avevi ancora portata, neanche, dai tuoi figli. Ora sono tutti, giustamente, offesi.
Vedo che sei in partenza con i nipoti per la montagna. In questa occasione, cerca di mettere le cose a posto con la tua famiglia. E’ molto importante che Lei sia ben accetta, quindi prendi tempo e poi ricomincia tutto da capo. Le carte dicono che fino a settembre.. ci sarà in po’ di su e giù. Devi stare calmo e portare pazienza… il tempo è galantuomo, avrai soddisfazioni per le tue speranze….. non spingere sull’acceleratore o ti brucerai da solo.
NINA (seguito della storia iniziata ieri)
la mattina mi svegliai al canto di un canarino che stava nella sua gabbietta, sul terrazzino della cucina, dalla quale perveniva un delizioso profumo di caffè. Erano solo le sette. Ma la Signora Adelaide era già in piedi. Sfaccendava per tutta casa, in attesa che giungesse Teresinha, una brasiliana dolce e cara, che stava con lei da tanti anni. L’aveva portata suo marito da quelle lontane terre, ancora bambina. Era cresciuta in casa con loro e i tre figli di Adelaide (molto poco affezionati ora che la madre non aveva più una lira). Adelaide non si era chiesta perché. Non le era mai venuto nessun dubbio o sospetto. E aveva accettato la bimba, senza fiatare. Non certo come una figlia, ma come una nuova venuta… dal cielo! Visto che lei aveva tre figli maschi. Tutto questo me lo raccontò Adelaide stessa, mentre bevevo il caffè latte, seduta su una di quelle sedie di paglia e legno che non si vedono più. Il latte mi sembrava salato. Forse solo un’impressione. Mi preparai per uscire e partire per la mia missione “Il dentista misterioso”. Presi un taxi, poi, conosciuta la strada, avrei usato l’auto che, Nina, mi aveva messo a disposizione. Mentre ammiravo dal finestrino la splendida giornata di sole, pensai ad un escamotage, per entrare nello studio del dott. XY. Non poteva essere una cosa banale, perché non mi avrebbe mai ricevuta, ma bensì m’avrebbe affidato ad uno dei suoi collaboratori. OK… avevo l’idea giusta.
Alla palazzina del dentista, mi venne ad aprire prima un custode che m’indicò il piano e l’ascensore
per arrivare allo studio. Mi ricevette la receptionist che controllò che non avevo nessun appuntamento, dopo le mie insistenze chiamò la famosa segretaria, infermiera, poltronista del Boss.
Arrivò una giraffona, bella come un fiore esotico.. tipo Belem o giù di li. Le spiegai che ero interessata al rifacimento del sorriso (una questione estetica) operazione nella quale il dott.XY aveva fama d’essere il migliore. Le dissi anche che venivo da lontano, quasi in incognito, perché
ero l’amante di persona famosa “innominabile”. Fui ricevuta quasi subito, per una prima rapida presa visione del problema. Il dott.XY si presentò in modo così elegante e gentile, che mi lasciò sbalordita, perché pensavo al solito dottorone schivo e superbo che fa cadere tutto dall’alto.
XY fu cordiale, sorridente, paziente. Signorile nei modi, esaustivo nelle spiegazioni, estremamente sincero, e diretto. Con un carisma invidiabile. Direi, anche un bell’uomo. Alto, bruno, snello ma ben formato. Con un sorriso radioso, soprattutto, per come lo porgeva. Ero incantata, ammaliata, completamente rapita. Soggiogata dai suoi modi. Rimasi muta. Senza parole, facevo solo piccoli cenni con il capo, per assentire. Dai suoi modi traspariva anche una certa integrità morale, una deontologia professionale. … Ma di che pianeta è quest’uomo? ( chiesi tra me e me), non è di questa terra. Non ha nulla dei modi solitamente, riconoscibili nel novanta per cento delle persone comuni, di sesso maschile. Fui congedata, con la stessa educazione e gentile galanteria. Gli strinsi la mano lunga e morbida e vidi la fede luccicante a fascione che portava senza imbarazzo. Mi avrebbero richiamato nei giorni successivi, per il preventivo e gli appuntamenti.
Per la prima volta misi in dubbio me stessa. Ma davvero avevo preso una cantonata con le mie carte? Con i miei Tarocchi?
Siccome ne tengo sempre un mazzo in tasca o in borsa, le accarezzai, poi le strinsi. “Non mi avete mai tradito, sarebbe la prima volta” Nooo.
Il giorno dopo sarei stata a distanza… l’avrei seguito passo, passo.
“Pronto Nina, sono Sonia… com’è andata?…. Eh bene, l’ho conosciuto di persona. Che splendido individuo. Avevi ragione. Siiii c’è la tua foto sulla scrivania. Sei fortunata..cioè voglio dire, hai sposato un bravo ragazzo…. E vabbè, se ti tradisce….quello lo vedremo”. Non sapevo più cosa dirle, sarei scappata volentieri. M’ero messa in un bel pasticcio. Ma sentivo che dovevo andare avanti. C’era, comunque, qualcosa che stonava. Quell’eccessivo perfezionismo, che ostentava,
sapeva di costruito, recitato. Grande ammaliatore… ma forse, tutto faceva parte del personaggio.
…. Pensavo già al giorno successivo e, intanto, prendevo un altro taxi per tornare a casa della Signora Adelaide…. Avevo voglia di raccontarle tutto…
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