MANIFESTAZIONI / SERATA CON LECCE BENE COMUNE

| 21 Maggio 2017 | 1 Comment

Oggi, domenica 21 maggio, alle 18.00, a Lecce, allo Joyce Irish Pub, in via Matteo da Lecce, ci sarà l’ iniziativa politica di Lecce bene Comune intitolata “Saperi e Cultura Patrimonio della città”, con Stefano Cristante e Livio Romano, candidati al Consiglio comunale.

Stefano Cristante e Livio Romano dialogano con Antonio Bonatesta (ricercatore – Università del Salento), Katia Lotteria (Università del Salento), Maria Pia De Medici (rappresentante degli studenti – Università del Salento) sul tema della cultura, da vent’anni a Lecce ridotta ad una serie di ‘eventi’. Nessuna programmazione e nessuna strategia hanno caratterizzato il governo di centro destra della città capoluogo.

Riportare la Cultura, l’Università, gli studenti, gli artisti e le associazioni culturali al centro delle politiche di crescita e di sviluppo della amministrazione leccese è la priorità di Lecce Bene Comune.

Dopo l’incontro, buona musica e aperitivo.

 

Category: Cultura, Eventi, Politica

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  1. Luce Ruberti, Lecce Bene Comune - tramite redazione ha detto:

    L’amministrazione leccese di centrodestra, in questi anni, ha privilegiato esclusivamente il centro storico “barocco”. Il flusso di turisti si ferma nei pressi di Piazza Sant’Oronzo e del Duomo, luoghi che sicuramente garantiscono un’iniezione di arte e bellezza ma in uno spazio molto circoscritto.
    La città per noi è, invece, un unico organismo vivente e la cultura la sua anima. Un organismo che ha bisogno di spazi e di luoghi di espressione, di produzione e di consumo, che siano diffusi sull’intero territorio comunale. Fare di Lecce una città di cultura significa soddisfare una domanda di spazi che proviene da gruppi e associazioni, e contemporaneamente risolvere il buco di gestione che il centrodestra leccese ha procurato, sia ai luoghi e alle strutture già presenti che a quelli inaugurati di recente.

    Noi vogliamo promuovere la cultura come bene comune, coinvolgendo le associazioni, i singoli e l’università nel prendersi cura degli spazi che fino ad ora, invece, sono stati gestiti in maniera spregiudicatamente privatistica.
    Rendere Lecce una grande casa comune della cultura diffusa può innalzare in pochi mesi la qualità della vita dei leccesi e rendere la cultura, finalmente, un patrimonio reale a disposizione della città e dell’intero territorio.

    Molte volte, però, la celebrazione del territorio ha tenuto nascoste le carenze reali, imputabili soltanto a chi avrebbe dovuto costruire servizi, promuovere lo sviluppo culturale e la crescita economica, creare opportunità di lavoro e possibilità concrete per restare e migliorare la nostra terra.
    Noi di Lecce Bene Comune pensiamo ad un territorio che non voglia soltanto sopravvivere, ma crescere. Siamo assolutamente convinti che sia dovere di chi amministra costruire il territorio, e perciò intendiamo invertire la rotta e costruire, affianco alla città della cultura, anche la città dello studente.

    Consideriamo gli studenti, iscritti nelle nostre scuole e all’Università del Salento, la nostra ricchezza più grande. Pensiamo di dover offrire a chi nasce in questo territorio la possibilità reale di scegliere di vivere e studiare a Lecce. E pensiamo anche che, a determinate condizioni, questa possa essere una ottima scelta anche per chi nasce in altre regioni, e in altre nazioni.
    Attrarre studenti a Lecce non è solo un compito dell’ateneo cittadino, ma dell’intera città. Gli studenti sono giovani e non hanno pregiudizi sulla nostra terra: se, oltre a un’estate frenetica, sapranno trovare qui la giusta sensibilità per le loro proposte e per le loro iniziative, si fermeranno e cercheranno di trasferire il know-how universitario al tessuto economico locale.
    Con questo obiettivo, nel nostro programma proponiamo un bonus comunale di 500 euro a chi, da fuori regione o dall’estero, sceglierà di iscriversi all’Università del Salento. Il finanziamento di questo intervento potrà avvenire attraverso la riallocazione dei fondi per il mantenimento dell’ordine pubblico, in aumento nel bilancio di previsione rispetto, per esempio, ai fondi per le politiche giovanili, che invece hanno subito forti tagli da parte dell’amministrazione uscente.

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