DIRITTO DI REPLICA / FORNO CREMATORIO DI BOTRUGNO, LA SOCIETA’ AGGIUDICATARIA DEL PROGETTO SMENTISCE

| 2 Agosto 2017 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. In relazione al comunicato  del Comitato di Botrugno ospitato ieri, L’ ATI ci manda la seguente replica______

L’ ATI aggiudicataria del progetto per la costruzione del Tempio Crematorio di Botrugno smentisce in toto il contenuto delle dichiarazioni rilasciate al comitato NO al crematorio e dal movimento civico Apertamente, in particolare:

I sindaci dei comuni confinanti non hanno dimostrato alcuna perplessità ma hanno solo richiesto di poter valutare il progetto definitivo.

In sede di Conferenza non è stata presentata alcuna petizione contenente firme, tantomeno risponde a verità il dissenso dell’intera cittadinanza.

Il dott. Serravezza non si è detto contrario all’impianto crematorio ma a tutto ciò che crea emissioni (quindi pizzerie, bracerie, automobili, sigarette?). Lui stesso ha confermato che il suo è un no ideologico!

La distanza tra il Tempio e il campo sportivo è di 300 metri circa contrariamente a quanto affermato dall’opposizione (180 metri)

Gli enti convocati ARPA, ASL, PROVINCIA e SOVRINTENDENZA hanno richiesto il progetto definitivo dettando preliminarmente, ASL su tutte, le specifiche tecniche che dovrà rispettare.

Al di là degli aspetti ideologici e politici che muovono i detrattori del progetto, appare quanto mai curioso che il tecnico ambientale nominato dal Movimento Civico Apertamente e dal Comitato NO al crematorio, in sede di conferenza ha ribadito le sue perplessità verso l’impianto salvo poi essere colui che con la sua società analizza e certifica le emissioni della vicina fonderia di alluminio di Muro Leccese RUGGERI SERVICE SPA grazie alle quali, ogni anno, la Provincia di Lecce rilascia regolare Autorizzazione Integrata Ambientale. E’ plausibile che una fonderia di alluminio sia più salubre di un impianto che brucia unicamente legno naturale e resti umani composti per l’80% di acqua?

In conclusione giova precisare che i cimiteri così come oggi concepiti sono le discariche più pericolose perché non soggetti a specifici controlli, infatti il percolato dei campi di inumazione può inquinare le falde e, oltretutto, i rifiuti cimiteriali (vecchie bare verniciate, zinco, vestiario) vengono bruciati in un impianto già presente a Lecce. Il Tempio Crematorio abbatterà tutte queste forme di inquinamento passivo anche in termini di ampliamenti cimiteriali e cementificazioni, tramite una tecnologia d’avanguardia, pulita, ecologica, moderna e rispettosa dei diritti di tutti, così come avviene in tutti i Paesi civilmente e culturalmente avanzati.

ATI: ALTAIR srl, EDILVER srl, FUTURCREM srl

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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