LARICCHIA M5S: NO ALLA CENSURA SUL GENOCIDIO DELLE GENTI DEL SUD DA PARTE DI GARIBALDI E DELL’ESERCITO PIEMONTESE

| 11 Agosto 2017 | 0 Comments

(mv)_____E’ notorio che in Italia  la storia è stata strumentalizzata a fini politici. Il Partito Comunista è stato in prima linea in quest’operazione, giungendo a “dotarsi” di una storia a suo uso e consumo, distorcendo episodi, falsificandone altri, dimenticano alcuni ed amplificandone altri. Anche la storia dell’unificazione d’Italia ci è stata raccontata nello tesso modo, c’erano gli eroi del nord: Mazzini, Garibaldi, Cavour e company da una parte, e poi c’erano i briganti, i cafoni, il re aguzzino dall’altra.
Oggi anche grazie ad internet ed all’opera meritoria di scrittori meridionali, che, documenti alla mano, hanno raccontato la verità sul genocidio avvenuto al sud ad opera di Garibaldi prima e dell’esercito piemontese dopo, una verità che come l’acqua che scorre sottoterra, dopo oltre 150 anni, ora sgorga in superficie e può essere vista da tutti.
O meglio da quasi tutti, perché alcuni insistono, nel non voler vedere nell’Unita d’Italia, l’aggressione di uno stato sovrano ad opera di un’altro stato senza che neppure fosse consegnata la dichiarazione di guerra alla nazione aggredita. Ormai è notorio che il Regno di Piemonte invase il Regno delle Due Sicilia, grazie agli enormi finanziamento avuti dall’Inghilterra, all’epoca potenza mondiale che aveva colonie in tutti i continenti.
E pechè l’Inghilterra  doveva parteggiare per il Nord a scapito del Sud Italia, per motivi ideologici, per portare la modernità, il progresso, la democrazia? No!  ieri come oggi le guerre si dichiarano e si finanziano per interesse.
Il Regno di Piemonte era sull’orlo della bancarotta, e l’Inghilterra  che voleva avere una base in Sicilia per ottimizzare i commerci con le sue colonie, finanziò la guerra contro il Sud.
Comunque al di là delle motivazioni, più o meno nobili, la storia si sa la scrivono i vincitori, resta però un dato inconfutabile, il genocidio delle genti del Sud, le tasse, le leggi ingiustizie che il nord imporrà al sud Italia, e che lo ridurrà ad essere la parte povera del paese da cui attingere manodopera a buon prezzo, mentre prima era una delle potenze mondiali. Il Regno delle Due Sicilia non conosceva il fenomeno dell’emigrazione, e per quanto riguardava la presunta arretratezza del paese, basti pensare che la prima ferrovia in Europa fu costruita nella capitale del sud, la Napoli – Portici, così come andrebbe ricordato che le industrie del Sud furono smontate e trasferite a Torino.

Ecco il comunicato che la Consigliera Regionale del M5S Antonella Laricchia ci ha inviato:

 Abbiamo seguito con immenso interesse gli interventi di questo mese sulla “Giornata della memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia”. Un dibattito quasi sempre corretto nei toni nonostante i punti di vista divergenti.

Tuttavia oggi dispiace dover leggere in una nota ufficiale dei promotori di una petizione contro questa Giornata, frasi fuorvianti come “a cura di movimenti neoborbonici appoggiati dal Movimento 5 Stelle” pronunciate dagli stessi che hanno organizzato una conferenza stampa chiedendo, giustamente, che non si facesse un uso strumentale della storia.

L’impegno contenuto nella nostra mozione era già inserito nel programma elettorale M5S delle elezioni regionali 2015, che è stato supportato da oltre 310.000 persone; la stessa mozione è stata poi appoggiata da quasi tutto il Consiglio Regionale e non solo dal M5S, ed aveva ed ha ancora come principale obiettivo l’apertura di un dibattito su un argomento al quale fino ad oggi nessuno aveva dato spazio e nel quale ognuno è libero di dare il proprio contributo. E l’obiettivo è stato certamente raggiunto.

Vorremmo dunque invitare tutti, soprattutto coloro che hanno compiti pedagogici nei confronti delle future generazioni, a non temere il dialogo ed il confronto che sono il sale della democrazia; le censure, quelle sí, ricordano davvero periodi fin troppo bui della nostra storia. È una problematica che riscontriamo purtroppo su tutta una serie di argomenti: è come se in Italia esistesse un gruppo di detentori di verità assolute che non solo non intendono mettere in discussione alcune tematiche, il che sarebbe anche legittimo, ma pretendono che non se ne parli neppure. Credete fosse davvero questa quella democrazia per la quale i nostri antenati, di cui parlate in convegni e nelle vostre aule universitarie, si sono battuti? In ultimo non si può non notare come sia un po’ imbarazzante la richiesta di finanziamenti al presidente della Regione perpetrata da una parte di questa scarna élite contraria a questa Giornata della Memoria. Dunque l’alternativa a una Giornata della Memoria a costo zero che vuole dare dignità a tutte le voci sarebbe la richiesta di finanziamento di una visione unilaterale del racconto storico con i soldi di tutti?

D’altro canto desideriamo ringraziare di cuore tutti coloro, giornalisti, professionisti, docenti e semplici cittadini che si stanno interessando e che stanno intervenendo, contribuendo a dare finalmente il giusto spazio ad un dibattito talmente importante e delicato.

 

Nell’intervento al Senato, il parlamentare Cinque Stelle Sergio Puglia cita tra gli altri, Gramsci, Montanelli e Pino Aprile: “Non sapevo che durante l’annessione fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. […] ma lo scrittore Aprile mi ha preceduto. Se fossi di sinistra direi che si trattò di una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale, crocifiggendo, squartando contadini poveri che scrittori salariati chiamarono briganti, ma Antonio Gramsci mi ha preceduto. Se fossi di destra direi che la guerra contro il brigantaggio costò più morti che tutti quelli del Risorgimento, ma Montanelli mi ha preceduto”. E ha concluso così: “Il tempo è maturo per fare una riflessione e analizzare cosa accadde alle popolazioni civili meridionali. E quanto ancora ci costa nel presente. Chiediamo solo la verità”.

Category: Cultura, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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