ECCO I PRIMI OLII DI ‘MALACHIANTA’. LA GIOIA DEI PICCOLI PRODUTTORI DEL NORD SALENTO

| 12 Febbraio 2018 | 0 Comments

di Giuliana Mastroleo * (presidente associazione Malachianta)______

Sì, proprio così, uno dei principali obiettivi per cui è nata MalaChianta è stato raggiunto: è stato imbottigliato l’ olio di cinque piccoli proprietari di uliveti del Nord Salento.

 

 

 

 

Il progetto è nato tra gli ulivi durante i presidi per impedire l’abbattimento di migliaia di alberi ed evitare i danni alla salute che avrebbero provocato i prodotti chimici imposti dal piano Silletti, al tempo messo in atto e successivamente bloccato dai ricorsi e dalla procura di Lecce.

In seguito a questa grave situazione avendo maturato la consapevolezza dei gravi problemi che attanagliano il nostro territorio e il mondo agricolo collegato all’ambiente e di conseguenza alla salute, l’idea si è trasformata in associazione e dal 3 agosto 2016 data in cui è stato registrato lo statuto di MalaChianta, abbiamo lavorato costantemente per un cambiamento vero partendo dalla gestione dei campi alla raccolta, fino a portare il tutto a questo risultato: imbottigliare con un solo marchio l’olio buono dei piccoli coltivatori proprietari, mantenendo le caratteristiche identitarie dei luoghi, delle varietà, della qualità e del gusto che varia inevitabilmente da luogo a luogo.

Sono solo cinque i proprietari che al momento hanno partecipato e reso possibile questo ambizioso progetto, ed è di loro che vogliamo parlarvi con grande orgoglio.

 

 

 

 

 

 

Ve li presento.

Luca Palazzo, 30 anni, il suo olio da Salice Salentino si chiama “Contrada Paduli” varietà cellina. Luca è arrivato a MalaChianta da un anno, si è appassionato fortemente al progetto al punto tale da acquistare un piccolo uliveto di soli trenta alberi, uno di quei terreni su cui non viene fatto nulla per anni, neanche la raccolta delle olive, uno di quelle eredità svendute perché distanti, o perché più che una risorsa è ritenuta una perdita di tempo e denaro o semplicemente perché nessuna conoscenza del settore .

Luca ci crede e insieme al fratello Marco e l’amico Giampiero vogliono coltivare insieme verdura e ortaggi, produrre olio sano e noi siamo con loro, pronti a garantire che si adoperano osservando alla lettera quanto previsto dallo statuto in materia di agricoltura naturale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vincenza Vilei (nella foto), 41anni, il suo olio da Boncore-Nardò si chiama “EleAda” varietà ogliarola80% cellina20%.

EleAda sono le prime tre lettere dei nomi del padre e della madre, a loro ha dedicato la sua etichetta, Emanuele il suo papà è molto emozionato e la appoggia perché crede in lei e sono molto uniti. La loro famiglia possiede secolari bellissimi, il più piccolo ha novecento anni e per quello più grande occorrono cinque persone per abbracciarlo. Anche loro hanno preso seriamente il nuovo cambio di rotta che gli ha visti raccogliere dall’albero muniti di abbacchiatori, con non poca fatica, ma oggi sono molto contenti perché sono più consapevoli.

Oltre l’uliveto e l’autoproduzione di verdura e ortaggi, producono grano senatore cappelli, sono anche apicultori da generazioni, prima di loro il padre e prima ancora il nonno, Vincenza non si fa attendere e tramanda già a sua figlia tutti i segreti che possono servire per la tutela delle api e la produzione del mieli, si perché lei è mamma di una splendida bambina di nome Giulia e fa di tutto per farla crescere in maniera sana e genuina.

 

Antimo Gaballo, 44anni, il suo olio da Nardò si chiama “Arco di Monsignore” varietà cellina 50%, ogliarola 40% e leccina 10%. Padre di due bambini bellissimi persona molto umile che ama la terra e i giovani, vorrebbe coinvolgere tutto il mondo nei progetti di MalaChianta, ne è letteralmente innamorato. Da qualche anno gestisce circa duecento alberi di ulivi in comodato d’uso gratuito e con soddisfazione e orgoglio ha prodotto un olio di qualità, ha capito anche lui quanto può fare bene ai suoi bambini un cucchiaino di olio sano al giorno. Per il futuro vorrebbe insieme alla moglie produrre ed etichettare le sue marmellate e sta lavorando molto per questo proposito, noi ovviamente incrociamo le dita e lo sosteniamo senza escludere che il prossimo prodotto marchiato MalaChianta possa essere proprio la sua marmellata. Volere è potere e lui è uno in gamba e può farcela: noi siamo con lui.

 

Gabriele Pizzileo, 22anni, il suo olio da Campi Salentina si chiama “Chino di Chiara” varietà leccino 50% ogliarola 40% cellina 10%. Dottore in Scienze Agrarie Ambientali, vorrebbe tanto ritornare a rivivere la terra come facevano i suoi nonni che non ha mai conosciuto se non attraverso i racconti dei suoi genitori. Vorrebbe fare un prodotto che sappia della sua storia che porti a far rivivere la splendida masseria a cui è molto legato. Contentissimo per aver imbottigliato con MalaChianta, vorrebbe attraverso il suo olio trasmettere a quante più persone possibile un messaggio importante riguardo l’agricoltura: si può coltivare senza distruggere l’ecosistema e noi di MalaChianta siamo più che d’accordo e faremo tutto il possibile affinché il suo messaggio arrivi a più destinatari possibili.

 

Malachianta. un anno e sette mesi il suo olio da Trepuzzi si chiama “Cutura”, presentato dal vice presidente Giovanni Mancarella, è il frutto di un terreno inizialmente affidato ad Osvaldo Accogli potatore di professione e socio di Malachianta successivamente affidato all’associazione Malachianta. Con i volontari e il direttivo abbiamo promosso una giornata per la raccolta dall’albero e le buone pratiche gestionali, è stato raccolto un quantitativo minimo simbolico che significa molto per tutti noi, non si tratta solo di seminare un seme ma molti di più, significa mettere in pratica le parole, studiare la situazione da vicino e cercare le soluzioni ai problemi incontrati, esperienza acquisita messa a disposizione di tutti per crescere.

 

Mentre noi tutti ci affanniamo per sostenere i nostri progetti e far veicolare il nostro messaggio, mentre cerchiamo di condividere la nostra gioia e l’emozione nel vedere queste nostre bottiglie “parlanti”, nello stesso momento a Cisternino si compie l’olocausto degli ulivi, una strage inutile, e nessuno può saperlo meglio di noi che viviamo in piena zona colpita da un problema che non si vuole risolvere, perché la ricerca vera non è mai partita.______

(per contatti: tel  3891525855 –  mail  giuliana.mastroleo@libero.it)

Category: Costume e società, Cronaca, Eventi

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