LECCECRONACHE / QUEL BIGLIETTO DI AUTOBUS

| 12 Aprile 2018 | 1 Comment

di Raffaele Polo______

Ci sono dei fatti, dei minuscoli aspetti della nostra quotidianità, che spesso ci infastidiscono, anche se non sappiamo spiegarci il perché. Eppure, se ci pensassimo un poco sopra, capiremmo molto meglio il mondo che ci circonda.

 

Ad esempio, io abito in uno dei circa cento comuni in provincia di Lecce e, qualche mattina, debbo prendere l’autobus per arrivare in città. Nulla di strano, ci mancherebbe. Anzi, avevo l’abitudine di comprare 4, 5 biglietti per sopperire ad un’eventuale necessità improvvisa.

L’autobus passa da vicino casa qualche minuto prima delle 7, un orario che costringe i ragazzi ad alzatacce, ma li vedi arrivare alla spicciolata belli freschi, vivaci, tutti col proprio telefonino in mano, le ragazze che fumano, ognuno sa già cosa deve fare…

I biglietti, ecco il problema. Salgo sull’autobus col biglietto acquistato mesi fa, e l’autista (che funge anche da bigliettaio e controllore) mi guarda esitando.

‘Questi biglietti non valgono più’ mi dice. ‘Adesso bisogna acquistarli con la data del loro utilizzo’.

Lo guardo sorpreso. Cosa è questa novità?

Lui capisce e mi fa segno di sedermi. ‘Metta la data a penna sul retro del biglietto, per questa volta’ mi tranquillizza.

La sera, vado dall’edicola dove il gentile proprietario mi spiega come stanno le cose. ‘Adesso, i biglietti si fanno solo per i viaggi del giorno. E vanno utilizzati entro 4 ore’ mi dice, grattandosi la testa.

‘Ma io devo prendere l’autobus qualche giorno non ancora programmato. Come faccio?’

Lui mi guarda sconsolato e poi mi dice: ‘Niente da fare. Potete farlo in anticipo e, entro un certo lasso di tempo, modificare la data, venendo qui e comunicandolo. Ma, per il resto, adesso funziona così’

Resto allibito. Prendere un aereo, un treno a lunga percorrenza, oppure l’autobus della mattina per un tragitto di un ventina di km, è la stessa cosa?

‘Si, adesso è così’ mi dice l’edicolante che vende, oltre ai giornali, anche i biglietti, la cartoleria, qualche pennello, le forbici, i soprammobili e la sparadrappa….

Siamo anziani tutt’e due e ci capiamo….

Così, stamattina, alle 6 e 30 sono davanti all’edicola. Lo aspetto. Quando arriva, con l’aria assonnata, mi stampa il biglietto per l’autobus che passerà di lì a poco. Lo saluto e mi incammino: l’edicola è lontana dalla fermata dove i ragazzi sono già in attesa, tutti con il telefonino in mano, le ragazze fumano, un paio di ragazzi di colore sono in disparte.

Quando arriva il mezzo, e si aprono le portiere, ostento il biglietto al conduttore, che sorride.

Mi strappa un lembo del prezioso pezzetto di carta, a mò di convalida.

Prendo posto con soddisfazione: faccio parte anch’io del Progresso dei Tempi Contemporanei , dove tutto è più semplice, più sicuro, meglio organizzato, con intelligenza e capacità manageriale.

O no?

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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Comments (1)

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  1. Edoardo Micati ha detto:

    E pensare che vengono premiati con un lavoro a tempo indeterminato per complicare la vita .

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