PROTESTA A LECCE CONTRO LE BANCHE AMICHE DI TAP

| 17 Aprile 2018 | 1 Comment

(rdl)______Poco fa, il Comitato No Tap ha diffuso il comunicato che ripendiamo qui di seguito, dopo la  manifestazione tenuta in mattinata in piazza sant’Oronzo, davanti alla sede di banca Intesa, “una delle probabili banche private finanziatrici di Tap, a ribadire il nostro NO a chi finanzia opere imposte sulla testa delle popolazioni. La nostra voce di protesta è forte, le banche devono ascoltarci!” ______

 

“Intesa San Paolo è una delle più grandi banche Italiane ed una delle più presenti sul nostro territorio. Fa parte di quelle banche che, negli ultimi 5 anni, hanno finanziato, con oltre 80 miliardi di euro, le società che fanno parte del consorzio TAP.

Il TAP è solo uno delle decine di progetti di estrazione e sfruttamento dei combustibili fossili che Intesa finanzia o in cui investe. Tra questi il contestato Dakota Access Pipeline, la cui costruzione, come nel caso del TAP, è macchiata di violazioni dei diritti umani e danni irreversibili all’ambiente.
Entrambi i progetti sono tra le nuove mega-infrastrutture che non dovrebbero essere costruite se governi, banche e imprese volessero tener fede agli accordi sul clima firmati a Parigi nel 2015.

Che TAP sia un investimento sbagliato, lo dimostra la devastazione del territorio che sta già avvenendo all’interno del cantiere di San Basilio. Lo dimostra la mancanza di democrazia nella totale assenza di consultazioni popolari. A rischio non c’è solo il danno d’immagine della banca ma anche i possibili futuri investimenti di chi crede in uno sviluppo più etico e consono per questo territorio.
Decidendo di finanziare il TAP legheremmo le future generazioni ad altri 40 anni di fonti fossili.
Intesa è tra le banche che hanno sottoscritto gli Equator Principles, che definiscono gli standard minimi per investimenti e gestione del rischio ambientale e sociale “responsabili”. La valutazione indipendente del TAP effettuata da BankTrack conferma che il progetto viola gli Equator Principles.

Sono moltissime le associazioni in Europa che stanno chiedendo conto all’Unione Europea e alle istituzioni finanziarie europee, come la Banca Europea degli Investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, dei finanziamenti concessi al TAP, in maniera assolutamente irresponsabile.

L’unico modo che ha Intesa per non essere coinvolta nelle violazioni dei diritti umani e nella devastazione sociale, ambientale e climatica collegata al TAP e alle altre sezioni del Corridoio Sud del gas è NON finanziare la sua costruzione.
Per tutti questi motivi Intesa non deve finanziare il TAP e deve disinvestire il prima possibile dalle società che sono coinvolte nella sua costruzione.”

Category: Cronaca, Politica

About the Author ()

Comments (1)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. Potere al Popolo - tramite mail ha detto:

    No ai finanziamenti per Tap, no alla devastazione del territorio: l’unico investimento utile, è quello che salvaguarda il territorio e la salute pubblica

    Tap non è un buon investimento. Il gruppo Intesa San Paolo non può e non deve, coerentemente con la sottoscrizione degli Equator Priciples – che impegnano a investimenti sicuri sul piano ambientale e sociale -investire in un’opera che ha già dimostrato, fin dagli esordi, il suo impatto pericoloso, invasivo e violento. Per questo, come Potere al Popolo, siamo accanto al movimento No Tap nella lotta contro un’opera antidemocratica e pericolosa. Siamo dalla parte dei territori, dalla parte di un popolo che ha già detto a gran voce che quell’opera, strategica solo per chi intende fare affari in barba alla salute pubblica, è dannosa ed espressione di una volontà dittatoriale.

    Non è d’altra parte la prima volta che i poteri forti sono disposti anche a calpestare la democrazia e la salute pubblica pur di preservare i propri interessi. Ma i cittadini e le cittadine non hanno la memoria corta. Il caso Seveso, e la sua drammatica nube tossica, devono pur aver insegnato qualcosa. La “Direttiva Seveso” nasce proprio per impedire che accadano nuovamente tragedie di quel tipo. Eppure ancora oggi c’è chi cerca di svicolare da quella stessa normativa nata per tutelare i popoli e i territori. E’ cronaca di questi giorni, difatti, che Tap in sede di incidente probatorio dovrà dar conto e garanzie proprio sulla sicurezza di un’opera dai tanti tratti oscuri. Non accettiamo compromessi quando si parla di sicurezza dell’ambiente e dei popoli. Non vogliamo un altro caso Seveso sul territorio. La voce, ed il potere decisionale, siano ridati al Popolo.

    #defundtap #notwithmymoney #notap

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.