TAGADA’ FA RIMA CON FAZIOSITA’

| 18 Maggio 2018 | 0 Comments

mv_______“Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere assieme a voi ed a tutto il popolo italiano per la realizzazione del programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un interesse immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo italiano.”
Questa è una sintesi della lettera che Palmiro Togliatti capo del Partito Comunista, scriveva ai fascisti nel 1936.

Perché lo cito?
Perché oggi, subito dopo pranzo,  mentre sonnecchiavo in poltrona, seguivo su La 7 il programma Tagadà condotto, con magistrale faziosità dalla bella e simpatica conduttrice Tiziana Panella,  ci siamo imbattuti nella tipica invettiva che l’intellettuale di sinistra, quando è in difficoltà, lancia contro l’interlocutore, definendolo fascista. Nel nostro caso però,  l’interlocutore è un autentico marxista, e allora? In questo caso si lascia intendere che è amico dei fascisti. E il gioco è fatto….. o almeno così era una volta,  ma ormai è un’arma spuntata, ha fatto il suo tempo. Il Pd ha provato ad utilizzarla anche durante l’ultima campagna elettorale, affiancandola all’epiteto di “razzista”, ma non ha funzionato. I “fascisti” dei 5 Stelle e i “razzisti” della Lega sono stai premiati dal voto popolare.
Ma per i vecchi intellettuali della sinistra è un riflesso condizionato. Ed ecco perché ci siamo divertiti a ricordare la lettera di Togliatti.

Durante il programma Tagada’ in onda su La7 , nel salotto in cui si incontrano e si scontrano personaggi della sinistra, anche oggi vi è stato un battibecco tra il giovane filosofo Diego Fusaro, e il direttore di Italiani Europei, Giuseppe Calderola.  Il filosofo  ha sostenuto la tesi secondo cui  la sinistra di Gramsci e Togliatti, da partito che difendeva la classe operaia, è diventato col passare del tempo, il partito  che difende le banche e l’alta finanza. E che oggi il mondo politico non si divide più tra destra e sinistra, ma tra chi sta sotto: gli operai , i disoccupati, i giovani,  e chi sta sopra. E che mentre il Movimento 5 Stelle e La Lega ascoltano i bisogni del popolo e per questo vengono definiti populisti, il PD difende le classi privilegiate, non difende più il lavoro ma l’alta finanza.
Queste affermazioni hanno mandato in bestia l’anziano giornalista Giuseppe Calderola, già direttore dell’Unità, che evidentemente a corto di argomenti, con la solita spocchia da professore in cattedra, tipica di certi personaggi, ha tentato di mettere in difficoltà il giovane filosofo, sostenendo che Gramsci mai si sarebbe confrontato con Casapound, come invece ha fatto il professor Fusaro. Poi lo ha invitato a rileggersi l’autore del Manifesto del Partito Comunista e ha chiuso seguendo un vecchio e collaudato canovaccio caro alla sinistra,  dichiarando che non valeva la pena replicare a  personaggi la cui ignoranza di ritorno è evidente. Insomma Fusaro, in estrema sintesi sarebbe fascista e ignorante. Quest’ultimo da parte sua si è limitato a citare Socrate, ricordando che chi non ama confrontarsi democraticamente non ha titolo ad ergersi a paladino della democrazia, e che per logica ci si confronta con chi non la pensa come noi.
Noi invece al compagno Giuseppe Calderola, la cui storia politica e culturale è tutta interna alla sinistra comunista, partendo dal PSIUP prima, del PCI dopo, ed infine del PD, diciamo che se il giovane Fusaro, pecca di ignoranza di ritorno, sarebbe facile dire che la sua o è demenza senile, crassa ignoranza o malafede accertata. Se non lo facciamo è solo per il rispetto che si deve alle persone anziane come lui.
Comunque un uomo di cultura di sinistra quale è Calderola, se non conosce  la lettera che Togliatti inviò ai fascisti nel 1936, prima di chiamare gli altri ignoranti dovrebbe essere lui, a leggere o rileggere qualche libro, che non siano solo quelli di autori di accertata fede comunista.
Uno glielo consigliamo noi, “Italia Fascista in piedi” di Tripodi, così oltre alla lettera di Togliatti, tra gli altri, troverà le dichiarazioni tanti suoi compagni che godettero, prima dei favori del regime fascista e poi di quello antifascista.
Scoprirebbe tante belle cose, compagno Calderola, ed eviterebbe di fare brutte figure.

 

 

 

Category: Costume e società, Politica

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