TAP / LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LECCE NOTIFICA A DICIASSETTE PERSONE LA CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI, IPOTIZZANDO PESANTI REATI AMBIENTALI PER LA COSTRUZIONE DEL GASDOTTO

| 17 Dicembre 2018 | 5 Comments

(g.p.)_______La Procura della Repubblica di Lecce, a firma del Procuratore della Repubblica Leonardo Leone de Castris, e del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a quindici persone fisiche, più la Tap stessa, per due ‘direttori dotati di potere di rappresentanza’, quindi diciassette in tutto.

Che cosa significa, e che cosa potrebbe accadere ora?

Tecnicamente, è l’atto giuridico con cui il magistrato rivendica di voler esercitare l’azione penale formulando le imputazioni.

Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare le proprie memorie difensive, dopo di ché ci sarà la decisione finale della Procura su o rinvio a giudizio, o archiviazione.

 

I reati contestati a vario titolo a manager Tap e agli imprenditori locali che stanno lavorando per la multinazionale sono di ordine ambientale, legati all’ espianto degli ulivi e all’inquinamento del terreno nella zona del cantiere nei pressi di Melendugno: l’ accusa è di deturpamento di bellezze naturali, violazione del Codice dei beni culturali, dispersione di sostanze pericolose nella falda acquifera, costruzione di recinzioni non completamente autorizzate.

I reati ipotizzati vanno dal deturpamento di bellezze naturali, alla violazione del Codice dei beni culturali, fino inquinamento della falda acquifera sotto il cantiere di San Basilio.

Gli indagati sono:
Michele Mario Elia, country manager Tap
Gabriele Paolo Lanza, project manager Tap
Lucio Mello, titolare dell’omonima impresa di Carmiano
Massimiliano Greco, legale rappresentante della Greco Cosimo, di Arnesano
Antonio Vallone, legale rappresentante della Montaggi Industriali di Melpignano
Luigi Romano, fabrication operation manager di Saipem
Adriano Dreussi, Offshore Construction Manager di Saipem
Piero Straccini, Offshore Construction Manager di Saipem
Yuri Picco, responsabile di commessa della Icop di Basiliano
Aniello Fortunato, direttore tecnico di cantiere della Icop
Giuseppe Mariano, direttore di cantiere della Sme Strade di Copertino
Giuseppe Cesario Calò, datore di lavoro presso Geoambiente di Cavallino
Maurizio Luigi De Pascalis, legale rappresentante della Pietro DE PASCALIS srl di Galatina
Claudio Coroneo, socio amministratore della Nova Montaggi di Galatina
Pantaleo Notaro, socio amministratore della Nova Montaggi di Galatina
Indagata anche la società Tap nelle persone dei direttori dotati di potere di rappresentanza: Luca Schieppati e Elisabetta De Michelis.

 

Rimane ancora in sospeso a parte l’altra inchiesta giudiziaria  riguarda l’applicabilità della normativa sul rischio di incidenti rilevanti nell’ambito, così detta ‘legge Seveso’, della valutazione di impatto ambientale.

 

In una nota diffusa sui social in serata, il Comitato No Tap, fra l’altro, sottolinea che “il reato ambientale sarebbe, se verificato, uno dei crimini peggiori dei quali un essere umano si può macchiare, soprattutto in un periodo storico come questo, dove non abbiamo più tempo per rimediare agli innumerevoli danni che abbiamo causato a questo pianeta”; poi torna a chiamare in causa governo e Movimento 5 Stelle: “Ora anche il più scettico dovrà iniziare a ricredersi, perché il tempo di lavarsene le mani è scaduto. E, a chi da lupo (pre-elettorale) si è trasformato in pecora (post-elettorale), ricordiamo un’altra frase: ‘se emergeranno irregolarità saremo pronti a bloccare Tap’. Che tutti si facciano un esame di coscienza”.

Fino a tarda serata, non ci sono stati altri commenti alla notizia di oggi, né dai vertici Tap, né da politici.

Category: Cronaca, Politica

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  1. Marco Potì - tramite Facebook ha detto:

    A conclusione delle indagini della procura di Lecce su (alcuni tra tanti altri!) fatti esposti dal comune di Melendugno, da alcuni Parlamentari della Repubblica del M5S e da diversi cittadini, alcune libere riflessioni sono d’obbligo:

    – è stato corretto e giustificato il contenuto dell’ordinanza sindacale che vietava l’emungimento di acqua dalla falda di San Basilio e SOSPENDEVA precauzionalmente i lavori del sovrastante cantiere Tap per probabili interazioni con l’inquinamento delle acque sotterranee;

    – è da evidenziare negativamente l’atteggiamento irrispettoso ed arrogante di Tap, che ha chiesto ripetutamente al Tar Lazio, di sospendere l’efficacia dell’ordinanza sindacale, proprio nella parte che per precauzione evitava di far riprendere quei lavori potenzialmente pericolosi;

    – alla luce delle conclusioni delle indagini, si chiede alle autorità competenti di intervenire interrompendo le attività di Tap al cantiere di Aan Basilio, per non incorrere in nuove situazioni di pericolo per l’ambiente e la salute pubblica;

    – giuste e corrette le diffide e gli esposti presentati per le attività in località “le paesane”. La legge è uguale per tutti, nessuno può realizzare opere in zona sottoposta a vincolo paesaggistico senza le dovute autorizzazioni. Chi lo fa commette un reato e le opere sono considerate abusive e non sanabili;

    – il ministero dello sviluppo economico (MISE) revochi in autotutela le autorizzazioni in variante concesse senza il rispetto delle dovute procedure o rilasciate tralasciando la presenza del vincoli di legge;

    – sono giuste e corrette le proteste, le diffide e le denunce verso la società TAP che ha espiantato centinaia di alberi di ulivo in un periodo NON PREVISTO dalle autorizzazioni rilasciate dai ministeri (violazione prescrizione A.29);

    – il presidente del consiglio Conte, il ministro dell’Ambiente gen.Costa, il ministro per il Sud Lezzi, prendano le distanze da una società accusata di commettere reati e di violare ripetutamente la legge dello stato italiano, non diano copertura o emanino atti volti a superare le decine di criticità evidenziate e ritirino la protezione da parte delle forze dell’ordine verso una società privata su cui ci sono dubbi di legalità.

    Chiediamo che venga fatta rispettare la legge e la volontà di tanti cittadini e istituzioni locali, che ritengono, oggi più di ieri, che Tap sia un’opera incompatibile con questo territorio e che occorre fermarla subito.

  2. Tap - tramite mail ha detto:

    Sono in corso da questa mattina le attività di espianto e trasferimento degli ulivi presenti all’interno dell’area di cantiere nei pressi del Terminale di ricezione del gasdotto, in coordinamento con gli enti competenti e nel pieno rispetto della normativa che ne disciplina la gestione.
    L’espianto riguarda un totale di 35 delle 42 piante originariamente previste grazie alle ottimizzazioni che TAP ha svolto riducendo ulteriormente le dimensioni delle aree di lavoro.
    A fronte delle analisi effettuate in precedenza su tutte le piante e in coerenza con le indicazioni delle autorità fitosanitarie, sono inoltre assicurati gli adempimenti per alcuni ulivi che sono risultati affetti da Xylella fastidiosa.
    Le piante risultate in salute vengono trasportate al vivaio di Masseria del Capitano e saranno alloggiate nei canopy predisposti da TAP, che a questo punto ospitano circa 700 ulivi curati con le migliori tecniche agronomiche in attesa del loro reimpianto nella posizione originaria.

  3. redazione ha detto:

    Quello che Tap non dice – e maschera dietro formule fumose, parlando di ‘adempimenti’ che nessuno le ha chiesto – è che oggi sono stati abbattuti, eradicati, distrutti insomma diciassette nostri fratelli ulivi, di cui otto monumentali, con il pretesto, oramai ampiamente sbugiardato, in quanto inutile e dannoso, funzionale solamente a precisi interessi economici, della così detta ‘Xylella fastidiosa’.

  4. Comitato No Tap - tramite Facebook ha detto:

    +++ALLA DERIVA DELLA GIUSTIZIA, ALL’ASSASSINIO DELLA DEMOCRAZIA+++
    Mentre tre giorni fa la procura di Lecce chiudeva le indagini preliminari e denunciava 15 persone (più la società Tap) per reati che vanno dal DISASTRO AMBIENTALE all’inquinamento della falda, alla violazione delle norme vincolistiche, oggi, di tutta risposta, chi lavora per Tap ha iniziato ad ESPIANTARE ULIVI MONUMENTALI!
    Tutto questo con l’ausilio e il supporto di un governo complice e asservito alla multinazionale, silenzioso e vigliacco contro la sua popolazione, traditore di diritti calpestati e derisi.

    Decine di ulivi monumentali vengono ammazzati, una storia millenaria svanita in un attimo. Per compiere questo scempio, lo Stato mette a disposizione di Tap centinaia di forze dell’ordine rivolte contro la popolazione; per mano del prefetto, ordina la chiusura temporanea delle vie di accesso al cantiere, istituendo una pseudo-zona rossa che limita il traffico e che possa nascondere ogni tipo di malefatta; la Regione, nel suo continuo doppiogiochismo, autorizza l’abbattimento di 19 ulivi “affetti da xylella” (che casualmente ricadono tutti nella zona del PRT…).

    Dove è finito quel senso di giustizia sul quale si basava quella Costituzione che oggi sembra divenuta carta straccia? Come si può autorizzare la devastazione a chi è indagato per disastro ambientale? Dove sono quei fantocci in doppio petto che “… mai nessuna opera si costruirà con l’ausilio delle forze dell’ordine…” o che “…se la giustizia interverrà, noi non faremo nessun favore a TAP…”? Dove sono quei pagliacci che urlavano in difesa del territorio ma che hanno barattato la loro dignità con un posto in prima fila?
    E quelle forze dell’ordine che, davanti ai cantieri, ci dicevano che si sarebbero tirate indietro qualora i magistrati avessero messo nero su bianco, oggi dove sono?

    Quello che sta accadendo è vergognoso. Tutti si stanno rendendo complici di un abominio senza precedenti, del quale dovranno necessariamente dare conto! Non esistono più parole per definire lo schifo che ci sta distruggendo.

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