DAGLI APPENNINI ALLE ANDE, E’ TORNATO DI BATTISTA. SULLE ALPI C’E’ SALVINI. BEPPE GRILLO DA’ DI MATTO. LA MELONI IN UN MARE LUNARE. E MARTINA FA OGGI LE COMICHE. LA LUNGA NOTTE DI SAN SILVESTRO SOCIAL, E IL DAY AFTER, DEI LEADER POLITICI ITALIANI

| 1 Gennaio 2019 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo_______

Non c’è solo Sergio Mattarella a fare i messaggi di fine anno, subito dopo il presidente della Repubblica, del cui discorso abbiamo riferito ieri sera a caldo, si scatena sui social la lunga notte di San Silvestro della politica, che arriva fino a questo pomeriggio del primo giorno dell’ anno.

Vediamo chi c’era, da dove e che cosa ha detto.

Matteo Salvini prima pare apprezzare e assumere un tono istituzionale (“Condivido e faccio mie le sue parole”), poi dall’ albergo di montagna di Bormio, provincia di Sondrio, dove si trovava, parte in video messaggio una sfila di distinguo: “Sono contento che il presidente Mattarella abbia cominciato il suo discorso parlando di sicurezza: abbiamo dimostrato che volere è potere, l’Italia ha riconquistato i suoi confini…Chi scappa dalla guerra è benvenuto, tutti gli altri non arrivano…Il presidente della Repubblica non ha potuto essere così esplicito, ma limitare gli accessi in Italia riporta un po’ di ordine e tranquillità. Lotta agli scafisti, ai mafiosi che ci si sono arricchiti, anche mafiosi italiani a cui stiamo portando via anche le mutande”.

Finita? Macché, è una lunga notte social per Salvini, che trova il tempo, fra le altre cose, di omaggiare in video Paolo Villaggio, e il capodanno fantozziano con l’orchestra che sposta le lancette un’ora in avanti, per poter andare in un altro locale. Divertente.

Poi, di citare,  a vanvera, perché quello pensava agli Usa, mica all’ Italia, dove l’opportunità ce l’hanno solo i figli di papà, Walt Disney dei cartoni animati: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Inopportuno quanto banale.

Infine, per strafare, scivola sulla buccia di banana di una foto fatta ad un disegno con apprezzamenti “politici” e di complimenti mandatogli da una bambina di 8 anni.

 

Beppe Grillo stecca il suo contro messaggio di Capodanno, cui ci aveva abituati negli anni scorsi, quando il sogno era vivo. Ora che la sua creatura si è modificata geneticamente e si è trasformata in un sogno infranto, e anzi in un incubo, il fondatore non ha più nulla da dire, e si vede. Fa un breve video con il suo volto che sovrasta un corpo da culturista, che non è politico, non è artistico, non è comico, non è ironico, non è nemmeno demenziale: non è proprio niente: “Sono ormai a livelli oltre la perfezione. Non sono più l’Elevato e non so più neanche che anno augurarvi. Io ragiono per secoli, ormai ho diviso la mia mente dal mio corpo. Il mio corpo lo potete vedere, è un sogno e i sogni saranno la battaglia che dovremo fare nel prossimo secolo…Sono dentro questa singolarità che mi permette di non soffrire, di non avere più timori, paure, ansie…Siate umani, in alto i cuori se ne avete ancora”.

No, non ne abbiamo più. Patetico.

 

Stiamo creando insieme un nuovo modo di partecipare delle persone alla creazione di valore per la propria comunità”. Il figlio dell’ altro fondatore del M5S Gianroberto Casaleggio; Davide, non si cura di cadere nel ridicolo, alla luce della deriva totalitaria e delle abiure tematiche sopravvenute negli ultimi mesi nel M5S, e scrive un lunghissimo post sul Blog delle Stelle in cui esalta Rousseau, la piattaforma digitale Rousseau, quella in cui negli ultimi mesi sono passate stravolgimenti, inganni, epurazioni, votazioni farlocche e scelte calate dall’ alto spacciate per decisioni degli iscritti. La perla? Eccola: “Solo nel 2018 abbiamo fatto 35 votazioni tra le quali quella che ha permesso agli iscritti di scegliere 329 parlamentari che oggi siedono nei banchi a supporto del governo. Un evento unico al mondo”. Spudorato.

Ma la vera novità di queste ore nel M5S è che ufficialmente Alessandro Di Battista è tornato, è vivo, e – questo è il messaggio implicito ed esplicito – lotterà insieme a loro: dagli Appennini romani alle Ande americane , e ritorno sulle Alpi.

Contrariamente alle precedenti smentite seriali, pari alle bugie seriali che continuano a raccontare, ora è stato annunciato che l’esule volontario e grande assente, quindi comunque complice di tutto il peggio nel frattempo sopravvenuto, fin da quando scelse di non competere con Luigi Di Maio per la scelta on line del capo politico, è ritornato in campo. Governo? Partito? Elezioni Europee? Si vedrà.

Intanto, nella notte si è materializzato, Alessandro Di Battista, reduce dal lungo viaggio in Centro e Sud America, è ricomparso in foto (assai discutibile, con il figlio piccolo in mezzo) e in video insieme proprio a Luigi Di Maio, dal rifugio Valbona di Moena, in Trentino.

Fra parentesi, mi dispiace di non poter riprodurre la foto. Mi radierebbero dall’ albo dei giornalisti. Mi si perdoni lo sfogo. Sì, i giornali non possono pubblicare foto  di bambini.

Sì l’ Italia è uno strano Paese. I politici possono usarle, le foto dei bambini, per attirare simpatie. I pubblicitari, possono usarli, i bambini, nei loro spot, per attirare clienti, nonostante la legge lo vieti, perché nessuno obietta mai nulla. I giornalisti, invece, che pure le userebbero per diritto-dovere di cronaca, invece no, pena immediate, pesantissime sanzioni.

 

Allucinante invece Giorgia Meloni, che fa mezz’ora di video, dico, mezz’ora, nemmeno un’eternità, proprio una cosa allucinante, per esporre le sue riflessioni politiche, in uno stanco e inutile riepilogo di concetti triti e ritriti. Sfondo allucinante anch’esso, sembra un cratere lunare, pure dell’ altra faccia della Luna, anche se si tratta di una spiaggia del litorale romano, col mare che solo a tratti si intravvede a fatica all’orizzonte. Mezz’ora, una allucinante eternità, per non dire niente di importante, e nemmeno di significativo. Allucinante, o allucinante forse l’avevo già detto?

 

Silvio Berlusconi è rimasto ancora a Natale. Non pervenuto.

 

Maurizio Martina riesce a illuminarsi d’immenso (e anche questo è un record) per Sergio Mattarella, ed elabora per lui un frammento di eternità di stampo ungarettiano: “Un discorso esemplare. Grazie Presidente Mattarella. Buon anno a tutti noi”.

Noi chi? Eh, un attimo…

Infatti, subito dopo, Maurizio Martina mette una foto che lo vede insieme a Matteo Richetti, così come sono insieme nella corsa alla segreteria politica di quel che rimane del Pd, in cui il primo si ricandida, e il secondo ha rinunciato, proprio per appoggiare il primo.

“Martina+Richetti+Noi”, dice la scritta in sovrimpressione.

Certo che fare gli auguri agli Italiani passando attraverso le beghe interne di partito è una finezza poetica che ancora non avevamo avuto il piacere di sperimentare.

Ma al peggio non c’è mai fine, proprio vero. Come quei cartelli che nell’ altra foto successiva i due tengono in mano in bella evidenza.

Oggi le comiche: “Sempre miti. Timidi mai”, c’è scritto sul primo. E “Rompiamo gli schemi. Torniamo Uniti”, recita l’altro.

Tranquilli, gli schemi li avete già rotti. E anche altro. ______

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri sera

IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. UN SERGIO MATTARELLA RETORICO, LACUNOSO, RETICENTE, E INCONCLUDENTE

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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