GASDOTTO TAP / CONTINUANO GLI ABBATTIMENTI DEGLI ULIVI AL CANTIERE DI SAN BASILIO
di Serena Fiorentino______
Hanno destato viva impressione in tanti le foto che giravano ieri sui social, di pezzi di ulivi abbattuti, accatastati dentro il cantiere di San Basilio, accanto al così detto pozzo di spinta.
Di cosa si tratta?
Sono altri nostri fratelli ulivi che hanno avuto la sfortuna di trovarsi all’interno dell’area Tap, e che quindi erano di impaccio.
La multinazionale sta proseguendo i suoi lavori, e sta ‘spostando’ gli alberi: “li rimetteremo al loro posto”, avevano detto, deportandoli nel così detto ‘canopy’, quello crollato giorni fa sotto il peso di pochi centimetri di neve.
La maggior parte.
Gli altri, invece li ha abbattuti, e, come documentano le foto circolate ieri, stanno continuando a farlo (nella nostra foto), con la motivazione che sono “malati”, cioè “affetti da Xylella”, e che quindi, secondo le direttive regionali, vanno espiantati e distrutti.
Formalmente, sono a posto con le norme vigenti.
Hanno tempo da novembre a febbraio.
Le “carte” sono a posto.
Il laboratorio che ha compiuto le analisi è, ovviamente, l’unico accreditato: il tanto contestato anche dal popolo degli ulivi Basile Caramia di Locorotondo.
Nessun altro a questo mondo può analizzare ulivi!
Le prescrizioni non ottemperate sono state avocate dal Ministero e sottratte alla Regione.
Nella fattispecie, gli ulivi che danno impiccio sono risultati stranamente tutti affetti da xylella, quindi vanno eliminati: la contestatissima tesi cui si oppongono tanti ambientalisti e tante associazioni, secondo i quali invece le piante possono essere curate e guarite.
Insomma, la questione della Xylella, che si collega alla questione del gasdotto Tap.
Quanti altri ulivi “affetti da Xylella” ci saranno fino a Mesagne, dove il “tubo” dovrà poi proseguire?______
LA RICERCA nel nostro articolo del 20 dicembre scorso