“Una porcheria unica”. DISCRIMINAZIONI BUROCRATICHE, CASSA INTEGRAZIONE ANCORA ASSENTE, LIQUIDITA’ CON PRESTITI DALLE BANCHE PROBLEMATICA, PROMESE DISATTESE SU MUTUI, TASSE E BOLLETTE. A leccecronaca.it IL SINDACALISTA SALENTINO FERNANDO VERGINE TRACCIA UN BILANCIO DELL’OPERATO DEL GOVERNO NELL’EMERGENZA ECONOMICA: “solo un grande bluff mediatico”

| 4 Maggio 2020 | 3 Comments

di Francesco Buja______

«Assistiamo al grande bluff del Governo sulla semplificazione telematica e sulla tempistica». La denuncia è quella di Fernando Vergine (nella foto), responsabile nazionale della Cisal metalmeccanici: «Questo Governo tanto bravo sui social – spiega il sindacalista salentino –  ha partorito una porcheria unica: discriminazione per i lavoratori stagionali assunti da un’azienda che non sono classificate col codice Ateco della stagionalità, nonché per gli assunti per tutto l’anno».

(La classificazione delle attività economiche ATECO è la tipologia di classificazione adottata dall’Istituto nazionale di statistica italiano per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico). Vergine approfondisce il concetto:«Due lavoratori, benché abbiano svolto la medesima mansione, lo stesso tipo di lavoro a tempo determinato nello stesso luogo di impiego, vengono trattati diversamente se le loro aziende sono classificate o meno secondo il codice Ateco. Per questi due lavoratori non vale lo stesso bonus di seicento euro».

Perché?  «Questo avviene per un principio di incompetenza da parte di chi scrive i decreti, perché è possibile che un’azienda abbia lavoro per tutto l’anno, ma le occorra un numero maggiore di risorse solo per un certo periodo e quindi assuma solo con contratti a termine e per quella commessa. Quindi una volta finito il periodo eccezionale, le maestranze interrompono il rapporto di lavoro e finiscono in disoccupazione come gli altri. Ma, senza codice Ateco per l’azienda, tali lavoratori non percepiscono il bonus» .  

 

Vergine riprende una denuncia già formulata dalla Lega: artigiani obbligati a sborsare denari per accedere alla Cassa integrazione. L’avviso del sindacalista: «Gli artigiani sono costretti a iscriversi al Fondo di solidarietà bilaterale, che è invece sempre stato volontario, per accedere alla cassa integrazione. I cui soldi ancora devono essere distribuiti».

Il sindacalista richiama all’ordine Nunzia Catalfo:«Il ministro del lavoro si sottrae all’interrogazione dell’opposizione in Parlamento sulla Cassa integrazione».

Nessuna collaborazione dunque arriverebbe dal Governo. «Il decreto “Cura Italia” – spiega Vergine – prevedeva che l’Inps erogasse seicento euro dal 15 aprile, i famosi bonus. E non tornano i conti sul limite della cassa integrazione ordinaria: ammonta a 998,18 euro lordi mensili, quindi non l’80 per cento della retribuzione mensile del lavoratore fino a 2.159,48 euro di salario».

Altra contestazione:«Hanno detto che l’aiuto dalle banche sarà gratis: non è vero, perché le banche vorranno le loro condizioni. E il fatto più grave è che fra le condizioni ci dovrà essere, a garanzia del prestito, il trattamento di fine rapporto di lavoro, perché altrimenti cosa accadrebbe qualora la richiesta di cassa integrazione venisse rigettata?».

 

Aiuti alle imprese ancora in alto mare, dunque:«Dovevano bloccare mutui, prestiti, bollette, ma non è vero: tutti paghiamo tutto. Poi il mese prossimo le imprese riceveranno il 60 per cento da scaricare sulle tasse, ma mancano i soldi. Noi facciamo segnalazioni alla Regione, al ministero del Lavoro, ma il ministro latita. Se lo Stato dà soldi pubblici agli enti bilaterali per pagare le casse integrazioni, non può chiedere i soldi a chi ha scelto di avere in busta paga l’equivalente del trattamento».

Questioni poste sul tavolo da Vergine,  fra cui: «La burocrazia sta ingolfando l’Inps. Invece basterebbe un indirizzo di posta elettronica certificata per comunicare il numero dei dipendenti dell’azienda per ricevere l’equivalente monetario che spetta al lavoratore. l’Agenzia delle entrate quando vuole non si pone problemi a verificare. Altro che semplificazione: hanno aggravato la situazione. Se vi fosse un contratto unico per tutti, questo non sarebbe accaduto. Guardate gli altri Stati: mandano i soldi direttamente ai lavoratori, senza passare da nessuno, perché in una situazione di pandemia siamo tutti uguali». E conclude, Vergine, esprimendo preoccupazione  per la ripartenza delle attività produttive: «Mi auguro che questi geni del Governo verifichino sul campo le reali condizioni del mondo del lavoro e che solo dopo questa presa di coscienza scrivano un decreto».

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (3)

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  1. Elena ha detto:

    Medesima situazione in tutto il paese da Nord a Sud.
    Questi Geni del Governo, sono incompetenti e presuntuosi.
    La sicumera di Conte è vergognosa.
    Rimbocchiamoci le maniche senza aspettarci nulla di concreto, per il momento.

  2. Leduino ha detto:

    Sono un operaio in attesa della casa in. Vergognoso dover aspettare le briciole dopo che il nostro governo si sazia tutti i mesi devono provare cosa vuol dire non avere più nulla ,con 2 figli e una moglie ,e affitto da pagare chi sa quando lo pagherò. E un qualcosa che ti corrode dentro senza riuscire ha fare qualcosa, peggio di una malattia. Grazie spero arrivino al più presto quelle tanto attese briciole.

  3. Michele Aronica ha detto:

    In questo momento ho la sensazione che tutto stia per sprofondare. I miei dipendenti sono letteralmente allo sbando e chiedono a me aiuti, aiuti che io non posso mio malgrado sodisfare e quindi attenti tutto in questo frangente può succedere,a buon intenditore poco parole.

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