IL DIO SERPENTE
(g.p.)______Le immagini dicono quello che rappresentano. A volte però parlano di discorsi elevati e le foto assumono un significato superiore, emblematico, simbolico. Per me questa foto vale che so? il giovane cinese in piedi davanti il carro armato di piazza Tienanmen a Pechino, vale i bambini vietnamiti bruciati dalle bombe al napalm degli Americani: come quelle anche questa dovrebbe entrare in quello che abbiamo imparato a chiamare immaginario collettivo.
Che cosa rappresenta, questa foto, scattata questa mattina a Ruffano e diffusa con relativo video tramite social? Come spiegano nella pagina Facebook degli abitanti del paese, rappresenta una “Sacara”, in dialetto, in italiano Cervone, in latino scientifico Elaphe quatuorlineata, serpente grande quanto mansueto, tipico, un tempo, delle nostre campagne, dove faceva la tana fra le radici degli ulivi, e ora anch’esso in via di estinzione, colto mentre si avvita intorno alla ruspa che sta espiantando un altro nostro fratello, cercando di difendere disperatamente il suo habitat naturale.
Poi, non dicono altro, quelli del post social.
Ma qualche altra cosa, c’è da aggiungere.
Col presto della Xylella, infatti, comunque sia, un altro nostro fratello ulivo è stato abbattuto, in nome delle speculazioni economiche e per conto delle frodi mafiose.
E quale significato simbolico assume questa foto?
Significa che Madre Natura ci lancia un ultimo, disperato avvertimento: fermatevi! fermate questa follia!! fermate questo assurdo crimine di cui vi state macchiando!!!
Presso i nostri antenati Greci, chi distruggeva un albero di ulivo, pianta considerata sacra, veniva mandato a morte anch’esso seduta stante.
Presso i nostri progenitori più remoti, anche il serpente era un dio, un mito che attraversa tutte quante le religioni antiche.
Quello di questa foto sia dunque di nuovo un dio, ci dia un’ultima, estrema possibilità di ravvedimento: benedica per sempre chi gli ulivi del Salento coltiva e cura; e maledica per l’eternità chi li abbatte e li uccide.
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