MODA / MODE – SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

| 6 Febbraio 2021 | 1 Comment

di Elena Vada______

Sono reduce da una giornataccia. Quindi non sarò tenera con nessuno.

Con il commerciante (bancarella del mercato rionale) che mi ha detto: “Ci ho messo meno tempo io, a pagare, cinquecentomila euro per l’alloggio che ho comprato, che lei a spendere dieci euro per un pacco di lana! … Non li ha?”

Ho risposto:” Complimenti, ma lei ha comprato l’alloggio da cinquecentomila euro, anche con questi miei dieci… Cafone!!!”.

 

Con i cinesi (enorme magazzino) cui chiedo aiuto per un aggeggio elettronico (purtroppo non sono competente, né aggiornata) zero collaborazione, non supportano. Le istruzioni, sulla confezione del pezzo, sono in cinese ed inglese (obbligatorio capire anche i termini tecnici?).  Sbaglio articolo e non posso più cambiarlo… se non con un altro, dello stesso genere (… e come?)

 

Con le procedure che prevedono una maratona telefonica, per qualsiasi prenotazione si debba effettuare: visita medica, esami, uffici pubblici statali, (comprese tasse, sanzioni, spid).
Ore ed ore, al telefono per :”Non perdere la priorità acquisita!” e parlare, dopo, con un operatore virtuale o straniero (paesi dell’Est), senza, a volte, concludere nulla.

 

Con le Banche, che paghiamo per tenere i Nostri Quattrini e che, per ogni operazione, ci chiedono ulteriori denari. Salassi.
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“Quei quattro soldi che abbiamo, li metteremo sotto il materasso!” dice, giustamente, mia madre.

 

Con il martellamento quotidiano, (citofono) dei vari porta-a-porta che sono tornati di moda, ma con una nuova professionalità. Cartellino di riconoscimento, al collo, propongono di tutto e tutto insieme: luce/gas; gestori telefonici, macchina del caffè, con cialde di marca; corredo, batteria di pentole, materassi, viaggi, e (non ci credete mai!) funerali.
Mancano le dentiere. Provvederanno.

 

Rimpiango i cari “Testimoni di Geova”, che ormai, di avvalgono (anche loro) di Internet!

 

Col supermercato, dove l’avventore che mi precede, con calma, riempie le sue buste; la mia merce è già passata e conteggiata, il cliente dietro, ha scaricato il carrello e sbuffa. A me, che faccio un passo avanti, viene detto:”Se ha fretta, lasci tutto e se ne vada! Non sta rispettando la distanza di sicurezza!”

 

Al bar, per il caffè consolatorio, è un Draghi-si, Draghi-no. Tante chiacchiere e scappa quel “Si stava meglio quando si stava peggio!” … Ma quando si stava PEGGIO? … mio figlio dice che paga i nostri (miei) errori, anni Ottanta. Boh?;

 

Sono diventata “RAZZISTA dei RAZZISTI” (vediamo se questa me la passano!).

 

“Quello non si può  dire, l’altro termine è, diventato, offensivo, non ci si esprime così… e dai, e dai…

“Ogni limite, ha la sua pazienza!” diceva Totò.

 

Oggi, mi sono accorta d’essere “al limite di una crisi di nervi!”.
Ma il film l’hanno già girato (nella foto, Carmen Maura, “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, di Pedro Almodovar, 1988),  la trama era sentimentale.

 

Ora, ci vorrebbe un remake con Covid e Conte.
Film horror, vietato ai minori.

Category: Costume e società, Cronaca

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Comments (1)

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  1. GINO BRAY ha detto:

    Come ti capisco.

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