A leccecronaca.it LA SOPRANO LUCIA CONTE AFFIDA IL SUO GRIDO DI DOLORE

| 6 Marzo 2021 | 0 Comments

“Non c’è un adeguato investimento sulle attività che ruotano intorno all’Opera Lirica, il rischio è che venga meno la straordinaria singolarità italiana in quest’ambito”. POI SI RACCONTA, FRA REALTA’ DIFFICILI, E PROSPETTIVE SPERIAMO MIGLIORI PER TUTTI

di Mariangela Rosato______

Mi sono avvicinata al canto lirico per un susseguirsi di casualità, anche se non credo tanto al caso perché ad un certo punto quello che deve avvenire avviene”.

Inizia così la conversazione con Lucia Conte, (nella foto), la nota cantante lirica originaria di Torchiarolo.

Alla mia prima domanda su quale sia stato il percorso che l’ha portata a raggiungere numerosi riconoscimenti artistici, si esprime con commozione: ricorda le perplessità e soprattutto la timidezza dei primi tempi a cui si aggiunge il fatto di provenire da un piccolo paese di provincia, il che non certo rende scontata una carriera di successo.

Racconta Lucia: “Da piccola mi dicevano che avevo una voce scura per la mia età, ma per me era tutto normale e non ci davo tanto peso.

Un giorno, poi, vidi la Traviata di Verdi in televisione e da lì tutto cambiò: ne rimasi così tanto colpita da esprimere il desiderio di studiare canto al Conservatorio di Lecce che, a quel tempo, apparteneva ancora alle scuole statali. Ciò che mi affascinò, più di ogni altra cosa, fu l’elemento teatrale presente nel canto lirico”.

Lucia, nonostante la timidezza, non si è data per vinta, anzi ha affrontato con tenacia gli ostacoli,  spinta dalla grande passione nei confronti della musica e del bel canto che – mi racconta con semplicità – le permette di essere sé stessa ed esprimersi senza remore.

Ora, riguardando il mio percorso,- afferma – mi dico che non avrei potuto fare altro se non quello che faccio. Il canto lirico, infatti, mi ha permesso di entrare a far parte del mondo artistico che, nonostante la forte competitività, mi ha aiutata a formarmi pienamente .

L’arte è parte integrante della vita della cantante anche in questo periodo di crisi pandemica nel corso del quale ha portato avanti numerose produzioni tra cui il progetto audio-visivo con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.

Si tratta di una fiction di cinque puntate, che verranno trasmesse prossimamente sulle piattaforme del Teatro Pergolesi, i cui protagonisti sono due cantanti rimasti chiusi nel teatro alla fine di una recita senza la consapevolezza della pandemia al di fuori.

Raccontando, in modo ironico, la scelta di chiudere i teatri e i luoghi della cultura, i cantanti, alla ricerca dell’uscita che non riescono a trovare, vengono ripresi in situazioni buffe e in luoghi del teatro che, normalmente, sono chiusi sia al pubblico, che agli artisti.

Un progetto fortemente originale quello della Fondazione capace di unire teatro e cinema rendendo, inoltre, le problematiche attuali stratagemma creativo su cui costruire la narrazione”.

 

Come è nata l’idea di questo spettacolo?

Questo spettacolo nasce da un’idea di Cristian Carrara, direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, nonché rinomato compositore di musica contemporanea.

La sceneggiatura è, invece, di Stefano Valanzuolo, mentre la regia è di Andrea Antolini, Diego Morresi e Alessandro Tarabelli.

I protagonisti principali siamo io, come soprano, e il baritono Giacomo Medici. Inoltre, a partecipare sono anche Carlo Morganti, maestro collaboratore al pianoforte, Subwaylab, una troupe cinematografica marchigiana e il noto attore Giovanni Scifoni, che rappresenta la realtà della pandemia. Noi, invece, rappresentiamo il mondo arcaico dell’opera, lontano da ciò che accade al di fuori”.

Lucia Conte è amareggiata: “…Quello che c’è fuori, ahimè, continua a colpire soprattutto il mondo dell’arte che, insieme ad altre categorie come quella dei giovani universitari e dei neolaureati, risulta essere tra le più dimenticate dalle azioni governative.

Una dimenticanza che conferma la tendenza dello Stato italiano a non sostenere come dovrebbe il settore culturale rendendo, nello specifico, l’artista un lavoratore di serie B.

Sono molto addolorata per questo. Nonostante l’Italia sia la patria dell’opera e della musica, non vedo un adeguato coinvolgimento da parte delle istituzioni capace di sostenere il mondo dell’arte e in particolar modo quello dell’opera nei confronti del quale l’Italia ha una grande responsabilità morale.

Tale impegno, infatti, non sempre è confermato da un’attenta politica nazionale. A tal proposito l’artista afferma:Non c’è un adeguato investimento sulle attività che ruotano intorno all’opera e il rischio è che venga meno la singolarità italiana in quest’ambito. Perciò, si dovrebbe partire proprio dal contesto scolastico dove lo studio della musica è considerato di secondo piano e, spesso, non viene affrontato adeguatamente”.  

L’opera, quindi, è un genere che soprattutto nell’ultimo periodo, a causa della situazione pandemica, ha dovuto reinventarsi e mettersi in gioco collaborando con settori artistici, come il cinema, che sembrano apparentemente lontani. “E’ un incontro interessante quello che sta avvenendo e, senza dubbio, il progetto con la Fondazione Pergolesi ne è la prova, sia perché permette una certa interdisciplinarietà, sia perché consente all’opera di arrivare ad un pubblico più vasto e non di nicchia”.

L’artista intrattiene, pur sempre, un legame fortissimo con “La Traviata” di Verdi che rimane l’opera che ha definito maggiormente la sua carriera, nonché il suo amore per la musica.

E se le chiedessero di cantare un giorno all’opera di Parigi? A questo risponde: “Ho già avuto il privilegio di cantare a Parigi, ma se mi proponessero di esibirmi al magnifico teatro dell’Opera, accetterei senza batter ciglio. Parigi è una città magica”.

Una città magica e malinconica- diremmo noi- che ci auguriamo possa rivedere presto, dopo la fine di questo tunnel pandemico, la nostra cantante lirica salentina calcare il palcoscenico français.

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Sito e canale social

https://youtube.com/channel/UCQAlg2Aiz8sv6L1PReY1I_A

https://www.operabase.com/artists/lucia-conte-71689/fr

 

Category: Cultura

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