LA POLEMICA / QUEL CHE CAMURRI NON DICE

| 25 Giugno 2021 | 0 Comments

mv_______Ieri sera su Rai Tre,  Edoardo Camurri introduce l’ennesima puntata di “Maestri”.
La trasmissione inizia, con una foto di Dario Fo mentre si sente la sua voce che canta:
“Se non ci ammazza i crucchi, Se non ci ammazza i bricchi, I bricchi ed i crepacci E il vento di Marenca, Se non ci ammazza i crucchi, Se non ci ammazza i bricchi, Quando saremo vecchi Ne avrem da raccontar. Quando saremo vecchi Ne avrem da raccontar Se non ci ammazza i crucchi...”

La canzone si interrompe e il Camurri commenta dicendo che questa che è una delle più belle canzoni della Resistenza, Dario Fo l’ha appresa nel 1943 in un’osteria frequentata da Partigiani, lasciando intendere che lo stesso Fo fosse stato Partigiano, e mentre nel 1943 il nostro eroe raccoglieva questa canzone dalla viva voce di un eroe della Resistenza tre professore scappavano dal quartiere di San Lorenzo a Roma, bombardato dagli americani, caricando su un carretto tutti i loro strani attrezzi consapevoli di dover continuare gli studi per poter consegnare ai posteri la scoperta che da lì a poco faranno.
A questo punto ho girato canale e cercato qualcosa di più interessante, perché quando ho voglia di ascoltare delle favole mi cerco una film di genere fantastico che mi diverte di più delle storielle che raccontano con fare serioso i giornalisti di RAI 3.

Ma torniamo a Dario Fo, che nel raccontare favole era impareggiabile, tra queste quella che riguardava la sua vita avventurosa ed eroica, quando  era un Partigiano che combatteva contro i vigliacchi e beceri fascisti. Solitamente lo faceva nei Centri Sociali dell’estrema sinistra, dove era osannato. A dimostrazione del suo passato di antifascista in armi, si era aveva inventato di sana pianta una serie di storielle, tanto chi mai le avrebbe potute smentire, come quella che avesse  ascoltato la canzone in quella sperduta osteria dalla viva voce di un partigiano, storiella che viene enfaticamente riportata dai tanti siti dell’estrema sinistra, insieme al testo della canzone, anche se più di qualcuno fra le righe lo dice, che si tratta di una leggenda costruita ad arte da Dario Fo, e che il testo probabilmente lo ha scritto lui.

Le favole quando vengono raccontate più volte e con convinzione, finiscono col diventare verità, tanto che lo stesso Wikipedia prende per buona questa storia.

Una leggenda quella del Dario Fo partigiano che per decenni è stata sostenuta da lui e dal suo entourage sino a quando un giornale non ha pubblicato le foto di un Dario Fo che veste i panni dell’esercito della Repubblica Sociale di Mussolini, alleata con i tedeschi (i crucchi) di cui si parla nella canzone.

Quindi nel 1943, Dario Fo non poteva raccogliere testi di canzoni dalla viva voce di Partigiani, salvo che non si trattasse di quelli arrestati dal Battaglione Azzurro di Tredate, di cui Dario Fò faceva parte. Già proprio così, Dario Fo si era arruolato volontario nell’esercito di Mussolini, dopo che questi era stato fatto arrestare dal Re ed il Partito Nazionale Fascista in Italia era fuorilegge.

Daro Fò, fu fascista convinto, paracadutista repubblichino, che certo non poteva andare nelle osterie a raccogliere i canti della Resistenza mentre il Battaglione di cui faceva parte partecipava insieme ai tedeschi ai rastrellamenti  per arrestare i Partigiani.

Allora caro giornalista della Rai Edoardo Camurri, pagato con i nostri soldi, invece di  limitarti a citare la frase di Gianni Rodari: “Quel che non si sa è sempre più importante di quello già si sa” e visto che la tua trasmissione viene realizzata con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, invece di limitarti alle citazioni, un minimo di documentazione di base, ma proprio un minimo, terra terra, un minimo di preparazione almeno su avvenimenti che si trovano facilmente in rete lo vuoi fare, e se non tu almeno uno delle centinaia di collaboratori che hai a disposizione? Oppure sono fatti che conoscete e raccontare balle sapendo che sono favole che vi ostinate a far passare per storia vissuta, solo perché una determinata area politica possa strumentalmente utilizzare per fini bassamente elettorali certi racconti e certi personaggi?

Category: Cultura

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