TORNA LA COLONNA DI PIAZZA SANT’ORONZO, MA…

| 12 Luglio 2021 | 0 Comments

(Rdl)______Sono cominciati questa mattina (nella foto) i lavori dello smontaggio delle impalcature, che dureranno pochi giorni. I lavori di restauro conservativo della colonna di Piazza Sant’Oronzo sono terminati, dopo interventi di ripulitura, consolidamento e i trattamenti protettivi realizzati dalla ditta “Emilio Colaci impianti e restauri”.

La statua di Sant’Oronzo non torna però sulla sommità.

E’ stato pensato e deliberato di collocare lì solo una copia,fra l’altro ancora da realizzare.______

La colonna di Sant’Oronzo, alta circa ventinove metri, venne eretta in segno di gratitudine a sant’Oronzo, a cui la città attribuì la sua preservazione dalla peste diffusasi nel 1656 nel Regno di Napoli.
Il monumento venne realizzato utilizzando i rocchi crollati dello stelo marmoreo di una delle due colonne romane che erano poste al termine della Via Appia a Brindisi.

I lavori, iniziati nel 1666 furono ben presto sospesi a causa della mancanza di fondi. Ripresi nel 1681 furono ultimati cinque anni dopo.

I lavori furono guidati dall’architetto leccese Giuseppe Zimbalo, il quale costruì il basamento in pietra animato da balaustre e statue e rastremò i rocchi i quali risultavano scheggiati a causa del crollo.

Anche il capitello adoperato fu quello dell’antica colonna romana, sul quale venne posizionata una statua  in legno veneziano ricoperta di rame, di Sant’Oronzo, raffigurato in abiti vescovili nell’atto di benedire la città.

Durante i festeggiamenti del Santo nell’agosto del 1737, un razzo colpì e bruciò la statua che venne totalmente rifatta.

La nuova effigie di S. Oronzo fu fusa in bronzo (sempre a Venezia) e riprese definitivamente il suo posto nel 1739.

Durante la guerra del 1940 la statua di sant’Oronzo fu conservata e restaurata nel duomo. Alla fine del conflitto, probabilmente tra il 1945 e 1950 fu definitivamente posizionata sulla colonna.

E’ stata nuovamente rimossa due anni fa, è stata anch’essa restaurata e viene custodita a Palazzo Carafa.

 

Category: Cronaca, Cultura

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