NOVITA’ DISCOGRAFICHE / “Destino” DEI CRIAMU

| 17 Ottobre 2021 | 0 Comments

di Roberto Molle______

Il folk revival salentino è morto. La prova più evidente la si è avuta con l’ultima edizione della “Notte della Taranta”, svuotata di contenuti e ridotta a passerella per musicisti opachi. Sono passati quasi trent’anni da quel “Pizzicata”, film di Edoardo Winspeare che con il suo neorealismo surreale tratteggiava i contorni di una musica e di un sentire restati per troppo tempo cristallizzati. Non erano bastate le spiegazioni di uno come Ernesto De Martino che smascherò i teoremi mistici legati ad un aracnide, anzi, il tutto confluì dentro un nuovo paradigma: Il Salento è terra di “pizzicati”.

Varie congiunture si erano date appuntamento all’inizio degli anni novanta del secolo scorso. Tra tutte, l’irruzione sulla scena musicale dei Sud Sound System con il loro stile mutuato dal raggamuffin e l’uso quasi provocatorio del dialetto lanciato come un grido punk contro certi estetismi. Fu come se questa terra (il Salento) si fosse riscoperta arcaica nello spirito ma moderna nell’estetica; in tanti si reinventarono portatori sani di valori sonori mai esplosi, e quella era l’occasione di insistere. Miriadi di gruppi e solisti invasero le estati salentine con riproposte di canzoni popolari, chi con ottimi risultati chi con pessimi, ma tutti convinti del fatto che quella musica scorreva loro nel sangue.

Oggi non restano che le rovine. Tanti musicisti che suonavano la pizzica si sono riciclati, altri rimasti prigionieri di un ego convinto di stare vivendo la reincarnazione di qualcuno vissuto cinquant’anni prima, continuando in quella ricerca dei suoni perduti della quale resta solo il barile da grattare.

Tutto questo preambolo per parlare di uno di quei gruppi di cui sopra che, però, ha il merito di aver capito che il suono si evolve e si adatta all’ambiente facendosi testimone fedele dei tempi in cui si muove.

 

Il gruppo in questione si chiama Criamu e da poco ha immesso nel circuito della musica liquida “Destino”, un album molto interessante per diversi aspetti.

Criamu è fondamentalmente Mino Cavallino Giagnotti (con un passato nei Mascarimirì del fratello Claudio Cavallo Giagnotti), accompagnato da ottimi musicisti che si sono alternati nel corso delle pubblicazioni di dischi e nei concerti. Figura importante per il gruppo è stata fino al precedente album “Verde Lumia” Valentina Mazzotta che, oltre a suonarci ha ricoperto il ruolo di responsabile “letteraria” in tutto il progetto Criamu.

 

Riprendendo il discorso: “Destino” è uno di quei dischi sospesi che ammalia i nostalgici di pizziche e canti alla stisa ma strizza l’occhio a quella tradi-innovazione di cui i Mascarimirì si sono fatti portabandiera. Ed è bello constatare quanto la voce irregolare e antica di Mino Giagnotti riesca a posarsi sulle trame ordite da sintetizzatori e altre diavolerie elettroniche. Perché si! Questa è la strada tracciata da cui non si può tornare indietro; lo si chieda ad Alessandro Coppola, front-man di una delle più importanti realtà sonore salentine, partito con i suoi Nidi D’Arac dai lidi insidiosi della pizzica, ha attraversato la contaminazione elettronica per poi veleggiare oggi dalle parti delle banlieu parigine ad “educare” alla musica nuove generazioni di ragazzi, tutto questo con un un forte anelito cosmopolita.

Sono passati sei anni da quel disco stupendo che è stato “Verde Lumia”, e il discorso riprende proprio da dove finiva. “Destino” suona più maturo, impreziosito dalle elettroniche di Dj aka Bellezza e da testi più asciutti, disincantati di fronte alle dure realtà che affliggono il territorio salentino: dalla Xilella che ha falcidiato migliaia di ulivi alla Tap (controversa infrastruttura che attraverso il mare è arrivata a violare parte della costa salentina) all’attacco massiccio da parte di un turismo selvaggio sempre più di massa che sta portando a una mercificazione delle tradizioni.

 

Non scendo nei particolari dell’ascolto di ogni singolo brano perché “Destino” va ascoltato e apprezzato mille volte, sempre diverso. Dirò invece che Mino Giagnotti ha scelto ottima compagnia per questa sua ultima avventura a iniziare da uno dei più grandi poeti “orali” salentini, quel GianLuigi Lazzari propiziatore di “giri poetici” all’interno dei paesi con l’intento di portare la poesia a casa delle persone.

A “Destino” hanno contribuito: Katia Giagnotti, sorella di Mino (canto); Valeria Giagnotti, sorella di Mino (fisarmonica); Dj aka Bellezza (percussioni elettroniche); Stefano Calò (chitarra); Francesco De Donatis (tamburello); Puccia degli Aprés La Classe (canto); P40 (voce narrante). Mino Giagnotti oltre a cantare suona tamburello e basso elettrico.

Il folk-revival salentino è morto! Viva il folk-revival salentino!

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Link per l’ascolto:

https://www.youtube.com/watch?v=uds1yZ8GArs&ab_channel=VariousArtists-Topic

https://www.youtube.com/watch?v=NIXlzZopmyA&ab_channel=VariousArtists-Topic

 

 

Category: Cultura

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