CARLOTTA PAIANO VA A LONDRA

| 27 Dicembre 2023 | 1 Comment

di Alessandro Paiano ______ 

Buone feste Carlotta Paiano, ovunque tu sia.

Il mio nome e’ Alessandro Paiano, condividiamo lo stesso cognome. Mio padre era di Maglie. Io sono, attore, artista, al momento alla Goldsmiths MFA Fine Art Studios, University of London per un master.

Condividiamo pure anni di permanenza nella stessa città, Firenze, dove io sono nato e dove tu andasti a vivere.

Non ci siamo mai incontrati, ma ho sentito parlare di te quando ero ragazzo.

Tu eri un personaggio noto in Toscana per la tua bellezza ed energia, ma anche e soprattutto per il tuo essere trasgressivo, per l’aver fatto quel che ritenevi giusto per te stessa, senza adeguarti, o arrenderti ai modelli inposti dalla società.

Oggi io vivo tra Londra e New York City, da dove ti sto scrivendo. Qui un po’ più semplice essere sé stessi.

Al momento sto facendo un Master in Fine Art a Goldsmiths University. Attraverso video, fotografia e performance cerco di rappresentare ciò che ci circonda, di ricordare il nostro passato, di capire la nostra identità.

Fa parte della mia ricerca anche il mio programma radiofonico chiamato Everyone Is Invited, in onda su Aajamusic.com ogni primo lunedi del mese dalle 11am alle 1pm Uk time . Intervisto persone, talvolte personaggi noti, altre volte persone non conosciute dal grande pubblico. Tutti sono invitati a condividere con gli ascoltatori frammenti di vita.

Mi sarebbe piaciuto intervistare te, Carlotta.

Ti avrei chiesto cosa hai provato la prima volta che ti sei vista allo specchio come veramente ti sei sempre sentita, te stessa.

Mi spiace essere arrivato tardi ma voglio comunque ringraziarti per il coraggio che hai avuto, la forza che hai dimostrato nel seguire la tua natura, la tua vera identita’. 

Spero che al giorno d’oggi in Italia, anche grazie a te, essere se stessi non debba piu’ essere trasgressione ma un diritto.

Un diritto approvato, un diritto riconosciuto, un diritto necessario.

Ho appreso della tua scomparsa online, ti sei spenta prematuramente per cause naturali. Eri tornata a Lecce e, a quanto pare, eri rimasta sola.

Il giornalista e scrittore Giuseppe Puppo, che sul quotidiano leccecronaca.it commentò a caldo la triste notizia, ne ha tratto poi un testo teatrale, tutto su di te, “La Dea Trans”.

Lo spettacolo andò in scena tre volte a Lecce riscuotendo un grande successo.

Solo pochi giorri fa, ho avuto la fortuna di leggere il copione integrale. C’è un monologo particolarmente toccante, parole che parlano della ricerca d’amore, quello vero, quello che non guarda a gender o età, ma va dritto al cuore.

Spero di vederlo presto rappresentato sia a Firenze, sia oltre confine.  La tua storia può aiutare tanti altri esseri umani a trovare il coraggio di riconoscersi ed accettarsi.

Cercherò di fare la traduzione in inglese e la proporrò a Cambio Scena, un’associazione non profit di cui faccio parte: portiamo nuovi testi italiani in UK con reading ogni due mesi.

Buone feste Carlotta, buone feste e buon anno a tutti.

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M+E time

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LA RICERCA nel nostro articolo del 5 dicembre 2018

Category: Cultura, Eventi

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Comments (1)

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  1. valerio ha detto:

    Eravamo alla fine degli anni ’70 e Carletto allora diciassettenne, non si poneva il problema dei diritti dei gay, e immagino che oggi tutta la retorica sui diritti degli omosessuali con annessi matrimoni ecc., lo lascerebbe indifferente forse lo infastidirebbe. Perché lui non amava farsi incasellare in una categoria, lui era semplicemente se stesso, e per gridarlo al mondo non aver bisogno di aderire a gruppi che predicano l’orgoglio gay o partecipare ai gay pride. Perché lui era orgoglioso di essere se stesso, era unico e sapeva di esserlo, e il suo modo di essere lo esibiva con naturalezza anche in una cittadina di 80mila abitanti, al sud del sud dei santi come diceva Carmelo Bene. Non andò a Firenze perché a Lecce doveva nascondere la sua vera natura, Carletto si è sempre mostrato per quello che era, semplicemente andò al nord come tanti di noi per avere più opportunità. Chi lo ha conosciuto sa bene che quel che dico risponde a verità, coloro che non lo hanno conosciuto lo raccontano invece seguendo la retorica che lo vorrebbe vittima di un mondo provincialotto e perbenista. Ma non è così.

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