AMMINISTRAZIONI SALENTINE SOTTO ESAME. UN TEST DI lecceccronaca.it PER MISURARNE L’EFFICIENZA

| 22 Aprile 2024 | 0 Comments

SECONDA PUNTATA

_______di Giovanni Gemma_______Ci siamo messi in testa di portare sotto esame i comuni salentini. Ci siamo messi in testa di valutare il loro operato, la loro efficienza rispetto alle richieste dei cittadini, di un’associazione o un’impresa del territorio.

Così, abbiamo deciso di inviare via PEC a tutte le amministrazioni della Provincia di Lecce un progetto, con condizioni vantaggiose per gli amministratori e benefici per gli amministrati. Questo progetto aiuterebbe ad abbellire le città e rendere più funzionale la comunicazione, istituzionale e culturale. Abbastanza, quindi, per attirare l’attenzione delle autorità comunali. In teoria.

Un progetto, sia ben chiaro, che se andasse in porto sarebbe svantaggioso per l’azienda che lo propone. Infatti l’azienda  che si è resa disponibile a darci una mano in questa nostra indagine, concede al Comune tutta una serie di servizi GRATUITAMENTE ed in cambio non chiede nulla, o meglio, chiede quello che la legge permette alle aziende di chiedere agli enti in cambio di un tributo.

Ma torniamo a noi.

Inviate le PEC con il progetto a tutti i comuni, un grillo parlante aveva già messo il dubbio: e se nessuno rispondesse? Nessuno, tra oltre 90 realtà in Provincia, sembra una statistica piuttosto improbabile. Abbiamo aspettato due settimane prima di tirare le somme. Due settimane in attesa di una risposta, qualsiasi risposta, che contenesse una valutazione dell’amministrazione o semplicemente si esprimesse con un monosillabo – «sì/no».

Due settimane sono un tempo sufficientemente lungo per attendere un responso. Allora apriamo la mail. Il grillo parlante aveva ragione: nessuno ha risposto!

Passiamo alla seconda fase dell’operazione: le chiamate ai municipi. Le PEC erano indirizzate ai sindaci in persona, ma il loro contenuto era prettamente tecnico. Insomma, qualcuno le avrà dovute visionare e quindi telefoniamo per poter capire chi ha avuto questo compito e come l’ha svolto. Naturalmente, durante l’orario di lavoro degli uffici, mentre noi siamo attrezzati con i cellulari in un ufficio mobile viaggiante – un’auto.

Usiamo solo numeri ufficiali, riportati sui siti Internet dei comuni, e nessun contatto informale. Una grossa parte delle informazioni dagli uffici pubblici passa per questi contatti, ma rispettiamo quello che dovrebbe essere l’iter standard. D’altronde, è così che dovrebbe funzionare la pubblica amministrazione, mica tramite la conoscenza personale con un impiegato.

È una giornata calda e soleggiata, si suda anche se è aprile. La mente, tra una consultazione su Internet e l’altra, vola verso posti più freschi. Perciò, senza troppi rimorsi, cominciamo dalla nostra Perla dello Jonio, l’antica «Città bella» che si appresta ad iniziare la sua movimentata (e caotica) stagione estiva. 

Il primo numero di Gallipoli che chiamiamo è quello dello sportello unico attività produttive (SUAP): un minuto e mezzo d’attesa alla cornetta, nessuna risposta. Può capitare. Decidiamo di andare sul generico e proviamo con il centralino comunale.

Siamo una terra di barocco – e baroccheggiante risulta la risposta alla nostra chiamata. Ci accoglie una voce femminile registrata, in doppia lingua italiana e inglese. Scegliamo senza troppi dubbi la prima, che ci introduce con serenità mistica alle cifre del tastierino da pigiare per parlare coi vari uffici. Prendiamo l’ufficio tributi: passa mezzo minuto, nessuno solleva la cornetta dall’altra parte. Forse per non lasciarci soli, ritorna la voce registrata, che ci invita senza emozioni a riprovare un’altra volta o inviare un fax. Chissà se al giorno d’oggi è più facile farsi rispondere al fax che non al telefono.

Richiamiamo cambiando la cifra del tastierino. Sportello attività produttive, di nuovo: nessuna risposta. Non possiamo entrate dalla porta, almeno vorremmo entrare dalla finestra. Ufficio del protocollo: idem. Non demordiamo. Sportello edilizia: dopo 75 secondi, ecco una voce umana naturale! Il cielo è azzurro sopra Gallipoli.

Ma la funzionaria che risponde è un attimo confusa: signori, avete chiamato lo sportello edilizia, ma qui siamo all’ufficio tributi! Controlliamo sul tastierino: la cifra era quella indicata per l’edilizia. Allora, con professionalità ci indica un altro numero per il SUAP. Lo proviamo subito, magari la professionalità è contagiosa. Ma neanche stavolta rispondono.

Questo labirinto telefonico si scopre un’intricata rete senza risultati. Il tutto accompagnato da una musichetta classica di sottofondo, a ripetizione infinita, sempre la stessa melodia dello Schiaccianoci di Čajkovskij. Dovrebbe rilassare. In realtà è un suono metallico continuo che sottolinea il fastidio dell’impotenza di restare attaccati al telefono mentre non succede nulla. Schiacciapazienza.

Il caldo non è diminuito, le sedie in pelle inumidiscono le camicie. Ma il profumo del mare sta svolazzando via. Per continuare scegliamo di procedere in ordine alfabetico. Abbandonata la costa, ci attende l’alta Alessano. 

Cambiando il panorama e l’altitudine, il risultato però non cambia. Due chiamate al centralino, due minuti di attesa per ciascuna, zero risposte. Almeno non ci sono musichette, solo cruda realtà. Decidiamo di attendere, per par condicio, all’incirca due minuti per ogni chiamata, in modo da avere un tempismo standard.

Alezio indica sul proprio sito il numero dell’ufficio del primo cittadino, che è alla fin fine il nostro destinatario. Non possiamo non chiamarlo, ma il suo ufficio purtroppo può non risponderci. Stessa identica situazione ad Alliste. Nell’ufficio mobile in cui ci troviamo, ogni tanto scappa un Vaffa! condito da goccioline di sudore. Realisticamente, è probabile che qualche lettore abbia avuto a suo tempo, con le proprie esperienze, reazioni simili.

Continuiamo con comuni lontani da noi, nipoti di Lecce che guardano alle terre a sud di Maglie come un Eden fatto di socialità e calore umano, opposto alla fredda strumentalità metropolitana cittadina. Un mito? Forse, ma almeno lasciateci qualcosa in cui credere!

Ecco spuntare Andrano: nell’ufficio del sindaco, tutto tace; alla segreteria generale, il silenzio è d’oro. Ad Aradeo, protettore delle spiagge gallipoline, il numero del centralino si accende con una suadente voce che ci dà un caloroso benvenuto, persino più serena di quella della Perla dello Jonio. Il risultato, però, rimane uguale: nessuna risposta.

Ad Arnesano il numero dell’ufficio del sindaco ha meno tempo da perdere di noi, così dopo un minuto di attesa alla cornetta trancia la chiamata. Tuttavia, è in questo comune che finalmente riusciamo ad avere un contatto umano senza aspettare le calende greche: in 15 secondi, risponde la segreteria generale (al numero, perbacco, della segreteria generale), una funzionaria chiede le nostre generalità e ci informa che è necessario un appuntamento per parlare col primo cittadino.

Ultimo comune di questa sessione, Bagnolo del Salento. Qui c’è una sindaca, quindi magari è segno di progresso e ci fa ben sperare. Chiamiamo. La voce della segreteria telefonica è fresca, ruspante, bella per l’udito, con un accento locale: un altro buon presagio. Pigiamo sul tastierino la cifra corrispondente all’ufficio della sindaca. No, i presagi non hanno funzionato: nessuna risposta.

In conclusione, su otto comuni contattati per vie ufficiali solo uno (Arnesano) ha passato il test, rispondendo in tempi brevi e con precisione. Un altro (Gallipoli) si rivela una matassa musicante; risponde qualcuno, sì, ma non l’ufficio desiderato: è vero che si cerca di rimediare, ma la professionalità personale non basta a coprire una carenza strutturale. 

Per i restanti sei comuni, ci sarebbe piaciuto poter valutare qualcosa, invece ci ritroviamo a dover valutare solo l’assenza di qualcosa. Se questa è la situazione per una mail, proviamo a immaginare come può essere per un’impresa o associazione dover interagire di continuo.

Ci viene da fare un appello per concludere questa puntata: per favore, eliminate le musichette di attesa! Già dover aspettare senza grandi speranze non è un bello spettacolo, doversi sorbire suoni che pretendono di essere rilassanti risulta snervante. Tanto – spoiler – non si sentono neanche bene alla cornetta. E con questo appello vi diamo appuntamento alla prossima puntata dell’inchiesta, con nuovi comuni e nuove avventure al telefono.

PS: il link per la prima puntata è https://www.leccecronaca.it/index.php/2024/04/07/amministrazioni-salentine-sotto-esame-un-test-di-leccecronaca-it-per-misurarne-lefficienza/?fbclid=IwAR200S30zdV1Pl6b-cdOnxkDU54Jw6tIosiCi_ggJp1Zp-X7_0bBppEvw_o_aem_Aai86ViZEChSNaMo7I0VbC5wnpFbQqNGpyBMu4hcWS6LbRR51IXSbT7YC5eazbcVauSbE3e1JTNo-FCaEgIz5-fr

Category: Costume e società

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