CONSORZIO CENTRO SUD PUGLIA: BUCHI NELLA GESTIONE COMMISSARIALE

| 10 Ottobre 2024 | 0 Comments

 

“Abbiamo sollevato il tappeto sul Consorzio unico di bonifica Centro Sud Puglia, ed è emersa una situazione paludosa. Esattamente come quella di molti canali irrigui, privi di manutenzione da anni per carenza di risorse e di personale. Oggi, nell’audizione nelle Commissioni Bilancio e Agricoltura congiunte, ho esposto il quadro dei disservizi e delle carenze che abbiamo raccolto da agricoltori e cittadini – costretti a pagare il tributo 630 a fronte di servizi di bonifica non resi o mal eseguiti dal Consorzio – e dai lavoratori, sotto organico o precari”. Questo e quanto comunica in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani poi continua – “quadro che è stato dipinto a tinte fosche anche dai rappresentanti sindacali intervenuti all’audizione.     

L’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia ha dovuto riconoscere la gravità della situazione attuale, che certamente si trascina da anni ma che di fatto non è migliorata con la gestione accentrata del Consorzio unico istituito a gennaio scorso, che ha assorbito i quattro consorzi commissariati dell’area salentina e barese (Terre d’Apulia, Stornara e Tara, Arneo e Ugento Li Foggi). Con una zavorra di 160 milioni di debiti, si rende necessaria una modifica alla legge regionale 1/207 che ha istituito il Consorzio Centro Sud Puglia, in modo da allungare il Piano di riequilibrio da due a dieci anni per rendere possibile il risanamento dei debiti. 

Ma intanto, come sono state impiegate le somme incassate con il tributo 630 in questi mesi di gestione del Consorzio unico? A questa domanda non ha risposto in modo esauriente il commissario Francesco Ferraro, nominato a marzo scorso. Una nomina peraltro contestata, visto che Ferraro è al tempo stesso direttore dell’Arif, l’agenzia regionale per le attività forestali e irrigue. In attesa della relazione del revisore dei conti, che metterà nero su bianco i bilanci dei quattro consorzi soppressi e confluiti in quello unico, abbiamo chiesto di quantificare i debiti recenti, e quelli del 2023 ammontano a un milione per il solo settore irriguo. Ma avremo presto un quadro preciso sulle attività di manutenzione messe in campo negli ultimi sei mesi, in un incontro che avremo con il commissario Ferraro e in una prossima audizione, sempre nelle Commissioni Bilancio e Agricoltura congiunte. 

Abbiamo chiesto risposte anche sul fronte del personale. La situazione è drammatica: solo 110 dipendenti a tempo indeterminato e 150 stagionali per il consorzio più esteso d’Italia, a fronte dei 520 dipendenti dei due consorzi di bonifica dell’area foggiana. Il piano di fabbisogno del dicembre 2018 prevedeva 278 unità di personale dirigente e dipendente. E a giugno 2022 fu stabilita la necessità di 51 figure indispensabili e infungibili per far funzionare il Consorzio Centro Sud Puglia. Sono stati indetti ed espletati concorsi pubblici, a febbraio 2024 sono state pubblicate le graduatorie dei vincitori in provincia di Lecce, ma sono stati assunti solo cinque geometri. Mentre, nelle province di Bari e Taranto, nonostante l’iter dei bandi concluso a giugno scorso, ancora non sono state pubblicate le graduatorie. 

L’assessore Pentassuglia ha dichiarato oggi che da gennaio si potrà assumere, e confidiamo che questo impegno venga rispettato per far uscire dalla paralisi un Consorzio che non riesce ad erogare i servizi a cui è chiamato, con canali, pozzi e intere aree agricole in abbandono, mentre dai consorziati viene preteso il pagamento del tributo 630, con una pioggia di ricorsi amministrativi in piedi e neppure un centesimo in cassa del Consorzio per eventuali risarcimenti. 

Ci auguriamo che la modifica di legge e il cambio di passo annunciati servano a rimettere la gestione del Consorzio sui binari dell’efficienza e della trasparenza”.

Category: Costume e società

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