I CARABINIERI SEQUESTRANO FRA SURBO E TREPUZZI UNA CAVA NON A NORMA

| 19 Maggio 2025 | 0 Comments

Report del Comando Regione Carabineri Forestale Puglia ___________

LECCE-SURBO: CARABINIERI FORESTALI METTONO I SIGILLI A 20 ETTARI DI UN’ AREA ESTRATTIVA  ESEGUITO DECRETO DEL G.I.P. – PRIMA PARTE GIA’ SEQUESTRATA   

   

Sul prosieguo delle operazioni “Stone Waste 1 e 2”, rivolte ai contrasto agli abusi nelle attività estrattive, combinati con la gestione illecita dei rifiuti, i Carabinieri Forestali (Nucleo Investigativo-NIPAAF e Nucleo Forestale di Lecce) hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecce, apponendo i sigilli ad un’ area estrattiva di circa 20 ettari, in prosecuzione di quanto già effettuato, di iniziativa e nello stesso comprensorio, nel febbraio scorso.

     Il sequestro ha interessato una cava posta nella contrada Santa Lucia, in agro del capoluogo, al confine con i comuni di Surbo e Trepuzzi.  Dagli accertamenti scaturiti nell’ informativa presentata dai Carabinieri Forestali è emerso che la ditta titolare aveva tuttora in corso l’ esercizio di estrazione di materiale lapideo, sebbene l’ autorizzazione fosse stata revocata dalla Regione Puglia nel 2018, con contestuale provvedimento di sospensione dell’ attività.

       Inoltre, i fronti di cava erano stati spinti ben oltre i 10 metri di “franco” di sicurezza dai confini delle particelle catastali, e su alcuni margini non era stata installata la prescritta recinzione; ancora, i Militari hanno stimato un volume di circa 50 metri cubi di deposito incontrollato di rifiuti, costituiti per lo più da scarti della lavorazione della pietra.

        Nello scorso febbraio i Forestali avevano già deferito il titolare della ditta,  alla Procura della Repubblica di Lecce per gestione di rifiuti non autorizzata ed esercizio abusivo di discarica di rifiuti speciali, ai sensi dell’ art. 256, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006 (“Testo Unico Ambientale”), sequestrando parte della cava.

         Adesso è arrivato il provvedimento del giudice su questa ulteriore, vasta porzione del comprensorio estrattivo, motivato dalla contestazione dei reati, oltre che afferenti al Testo Unico Ambientale per l’ aspetto dei rifiuti, al Testo Unico dell’ Edilizia ed Urbanistica (Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, art. 44) per interventi in assenza nel prescritto permesso, al D.Lgs. 624/1996 per le inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, e del D.P.R. 128/1959 per il mancato rispetto delle prescrizioni per la stabilità dei fronti di cava e delle distanze minime.

Category: Cronaca

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