RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA DI QUESTA MATTINA ALL’OPEN SPACE. IL FESTIVAL DELL’ENERGIA RITORNA A LECCE E QUI VUOL RIMANERE. E LE CHIAMIAMOLE COSI’ PERPLESSITA’ DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE? “Non ne sappiamo niente”

| 28 Maggio 2025 | 0 Comments

di Giovanni Gemma _________

Oggi si è aperta la tre giorni del Festival dell’energia a Lecce, di cui leccecronaca.it aveva già dato notizia. Siamo andati ad assistere al primo atto, facendo anche alcune domande ai protagonisti.

Un appuntamento che porta nomi pesanti con sé – nato, nel 2008, proprio nel capoluogo salentino. E – almeno stando a quanto passa il convento sul buon rapporto tra l’ideatore, Alessandro Beulcke, e l’assessore regionale Delli Noci – qui dovrà rimanere. Esplicitamente, nelle parole di Beulcke, questo Festival vuole creare un equivalente “meridionale” e del settore energetico rispetto al Festival dell’economia di Trento. Che, come ambizione, piccola non è.

Con la conferenza stampa a Palazzo Carafa, nella mattinata di oggi, si dà il via alle danze.

A presentare l’evento ci sono il presidente del Festival Beulcke, Delli Noci, il sindaco Poli Bortone e il direttore dell’Osservatorio economico di Aforisma. Ma prima di cominciare – leccesemente, non in orario – abbiamo l’occasione di fare alcune domande ai presenti.

A Beulcke chiediamo, vista l’attualità, se dal Festival uscirà un certo indirizzo nei confronti del nucleare. Il presidente nega, ma esalta la sua creatura come un’agorà di dialogo, quindi si parlerà anche di nucleare pur senza dare una direzione. Alla domanda se ci sono rapporti con il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, la risposta è positiva. Non ci si sbilancia sul contenuto, si sottolinea la natura di scientificità del rapporto tra il Festival, il suo (perdonate la ripetizione) Comitato scientifico e il Ministero.

Meno loquace è Alessandro Delli Noci. Niente possibilità di domanda sul circuito Porsche di Nardò: «Non ci sono novità, ne ho già parlato.» Poi aggiunge un particolare off mic: «Quando loro [i dirigenti Porsche, che hanno bloccato il progetto di ampliamento; ndr] si decideranno, noi saremo pronti.»

Proprio l’assessore in questo Palazzo ci è stato come vicesindaco (o sindaco mancato, a seconda della prospettiva).

L’Open space è quasi freddo, coi suoi condizionatori; Piazza sant’Oronzo inizia invece la stagione della cottura. Assieme alla stampa, ai cameramen e allo staff di Beulcke, tra le sedie si vedono due volti dell’amministrazione Salvemini: l’ex assessore Christian Gnoni e il consigliere Antonio De Matteis – entrambi, più tardi nella conferenza, grandi applauditori di Delli Noci.

Apre la conferenza stampa Poli Bortone. Non può non glorificare il Festival, sottolineando la sua origine, come detto, salentina; «da allora è cresciuto per quantità [di ospiti] e valore.» Il sindaco dice che il tema della transizione ecologica – che senza dubbio uscirà fuori dal Festival – viene affrontato anche con dubbi dai cittadini, quindi ben vengano iniziative di divulgazione scientifica. Elogio dell’idrogeno (mezzi di trasporto compresi – a meno che non filobus), valutazione del nucleare: queste le indicazioni della prima cittadina leccese.

Se il rapporto Poli-Beulcke è quello tra la padrona di casa e l’ospite benvenuto, tra Beulke e Delli Noci si tratta di una relazione più stretta – anche perché più volte il primo citerà la Regione Puglia come promotrice del ritorno in “patria” del Festival.

Prende quindi parola l’assessore: «È un momento in cui c’è gran confusione sulle fonti energetiche», anche per via della «dicotomia nel Paese sull’energia come fornitura o industria». Propendendo per la seconda visione, Delli Noci specifica la «necessità di spiegare l’energia non solo con chi deve vendertela ma con tecnici».

D’altronde, la Puglia è tra i vertici nazionali per la produzione di idrogeno, una fonte energetica poco diffusa nel discorso quotidiano quanto invece molto promettente – tant’è che la tratta ferroviaria SudEst tra Lecce e Gallipoli verrà fornita unicamente da nuovi treni a idrogeno. Poi una battuta sul nucleare: «In Italia [oggi] si parla di nucleare perché non si è fatta una seria transizione ecologica», quindi finiamo a rincorrere l’ennesimo miraggio per il futuro – il nucleare pulito – piuttosto che studiare alternative presenti. Ricordando che «l’energia è l’opportunità della Puglia».

Beulcke si limita ad esporre il suo lavoro, cioè aver organizzato un Festival in cui poter «dibattere in maniera laica, scientifica, apolitica, apartitica», con un Comitato scientifico dove si ascolta più la voce degli scienziati che degli operatori economici del settore. Se la transizione energetica non è una cosa semplice (e «è sempre troppo tardi finché non si comincia»), sarebbe bene parlare di una strategia industriale. E, sul nucleare, la valutazione per il futuro si può anche fare.

Andrea Salvati, di Aforisma, sottolinea un dato interessante: nella filiera energetica pugliese non c’è un problema di lavoro, bensì di lavoratori. Cioè, il settore è in piena crescita, le aziende richiedono personale, ma la conoscenza dell’esistenza stessa di questa domanda, nonché le specializzazioni, sono ancora poco diffuse. E non aiuta, in Italia – dove il prezzo dell’energia è altissimo, ben più di Francia e Germania a fronte di stipendi decisamente minori –, il fatto che ci sia «moltissima diffidenza verso l’elettrico e il nucleare», mentre almeno c’è «molta speranza nell’idrogeno».

Chiusa la conferenza stampa, abbiamo la possibilità di alcune domande finali a Beulcke e Poli Bortone. (In verità, oggi è stata abbastanza liscia: giusto qualche piccolo punto stampa prima di cominciare per il presidente, quasi nulla per gli altri presenti.)

La nostra prima domanda è per entrambi: alcune associazioni ambientaliste salentine – qui leccecronaca.it aveva dato notizia del loro comunicato – si erano unite per sollevare alcune perplessità sul Festival, rifiutando di essere catalogate come NIMBY (cioè contrarie a grandi opere sol perché da fare nella propria terra) e organizzandosi per propaganda alternativa.

In verità, alla richiesta di un commento sul tema, sia Beulcke che Poli Bortone rimangono un po’ sorpresi – persino il sindaco chiede di cosa si sta parlando ad un collega. Di fatto non ne sapevano nulla; Poli Bortone – e il presidente del Festival concorda – bolla queste realtà come soggetti che evidentemente non hanno gradito il dialogo del Festival. Altro non si può dire, anche perché altro non si sa.

Beulcke ci lascia, ma non c’è problema perché l’ultima domanda è per il sindaco. Abbiamo parlato di transizione ecologica e grandi progetti, quindi non si può non chiedere: a che punto siamo coi progetti del PNRR e con la revisione del PUG in città? Anche perché i finanziamenti per i primi finiscono – come ha confermato Raffaele Fitto, ora responsabile europeo della questione – nel 2026. Poli Bortone, senza farsi mancare neanche qui la frecciatina alla giunta di Salvemini (con la revisione del PUG «abbiamo messo in moto una partecipazione che prima non c’era»), si mostra ottimista sulla buona riuscita in tempo di entrambi. Che è effettivamente sempre più vicina.

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Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Politica

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