POLVERE DI STELLE / KIM NOVAK, LA STREGA INNAMORATA
di Elena Vada __________
Harry Cohn, capo della Columbia Pictures, le fece uno screen test: doveva guardare la cinepresa e dire la semplice battuta:
“What I want out of life is to be loved” (Quello che voglio dalla vita è essere amata).
Inutile dirvi che fu, immediatamente, scritturata e così incominciò la sua carriera e pure il suo restyling.
Cohn, infatti, inizialmente, la definì “polacca stupida e grassa”.
Kim, avrebbe dovuto competere con le bombe sexy: Rita Hayworth, la rossa vulcanica e Marylin Monroe, la bionda atomica.
Le ricoprirono i denti, le sbiancarono i capelli e le richiesero di perdere almeno quindici chili, prima di cominciare a lavorare con loro.
Così, divenne: KIM NOVAK
Fredda, ma carnale e provocante.
Sguardo melenso e malinconico, ma ammaliante.
Imperturbabile, ma lasciva.
Una bellezza enigmatica.
Il regista Preminger disse di lei: “La Novak è il modo in cui ogni ragazza americana vorrebbe apparire e ogni uomo vorrebbe avere una ragazza del genere”.
Completamente diversa dalle attrici, sue contemporanee : Rita, Marylin, Grace Kelly, o Liz Taylor.
Aveva un corpo a clessidra, voce fredda e una recitazione composta e controllata: fu la vamp di moda, sia al botteghino, che nelle riviste, alla fine degli anni ’50.
L’ ultima STAR che la Grande Hollywood, presentò al mondo.
Kim Novak (all’anagrafe Marilyn Pauline Novak) nacque (13 febbraio 1933) e crebbe a Chicago, (Illinois-USA) da due genitori cattolici di origini ceche, molto severi, ambedue insegnanti. Il padre divenne, poi, ferroviere. Iniziò la sua carriera come modella e nel 1951, appena diciottenne, fu scelta per la campagna pubblicitaria di una marca di frigoriferi. Ha avuto una vita personale turbolenta, con esperienze dolorose, come la violenza subita da bambina e la diagnosi di bipolarismo dopo il ritiro dalle scene.
La Novak venne diretta da Otto Preminger nel dramma sociale ‘L’ Uomo dal braccio d’oro’ (1955), al fianco di Frank Sinatra. Nello stesso anno è la protagonista femminile, accanto a William Holden, di ‘Picnic’ di J. Logan. Nel 1956 recita in ‘Incantesimo’ di G. Sidney, con Tyrone Power e l’anno seguente in ‘Un solo grande amore’ con J. Chandler, sempre diretta da G. Sidney
Nel 1958 l’ attrice venticinquenne, guadagnò notorietà e fama internazionale, grazie al suo ruolo nel film ‘La donna che visse due volte’ (Vertigo) di Alfred Hitchcock, accanto a James Stewart.
Ancora con James Stewart, recitò (per la Columbia 1958) ‘Una strega in Paradiso’ (consigliato – foto) regia di Richard Quine, che divenne suo fidanzato. A rompere l’idillio tra lei e il regista, ci fu la passione, allora illegale, con l’attore e musicista di colore, Sammy Davis Jr.
In seguito interpretò principalmente commedie.
Con Jack Lemmon e Fred Astaire in L’ affittacamere’ (1962), regia di Quine e in ‘Venere in pigiama’ di M. Gordon.
Nel 1964 è accanto a Dean Martin in ‘Baciami stupido’. Nel 1965 interpreta una popolana nel film in costume ‘Le avventure e gli amori di Moll Flanders’ di T. Young, tratto dal romanzo di Defoe, con Vittorio De Sica.
Sul set la Novak incontrò l’attore inglese Richard Johnson, che sposò in quello stesso anno e da cui divorziò nel 1966.
Negli anni ’70 la Novak si dedica alla propria vita privata.
Di questo periodo ricordo solo il film ‘Assassinio allo specchio’ (1980) di G. Hamilton, tratto da un romanzo di Agatha Christie.
La sua casa a Eagle Point, nello stato dell’ Oregon, fu parzialmente distrutta da un incendio il 24 luglio 2000, a seguito del quale si persero numerosi premi ricevuti e diversi dipinti.
Successivamente saccheggiata da ladri.
Nel 2006 l’attrice si infortunò gravemente cadendo da cavallo, riportando la perforazione di un polmone, alcune costole rotte e danni neurologici, dopo un anno di cure, non ebbe, comunque, un recupero completo.
Dopo un breve matrimonio (1965-1966) con il collega Richard Johnson, nel 1976 la Novak sposò il medico veterinario Robert Malloy, morto nel 2020, “… I quarantacinque anni più felici della mia vita – dichiarò più volte – amava le mie polpette di pollo!”
La relazione con gli animali è stata la più importante della sua vita. Disse: “Sono sicura che sia a causa del mio istinto materno. Dato che non ho mai avuto figli, gli animali sono diventati i miei figli”.
Kim Novak è stata un’ attrice molto amata in Italia.
- Viene citata nella canzone ‘Il dritto di Chicago’ di Fred Buscaglione.
- Nel film ‘Toto Peppino e le fanatiche’ (1958) di M. Mattoli, viene esplicitamente citata da Totò, che afferma di sognarla di notte.
- Nel 2017, un suo primo piano tratto dal film ‘Una strega in Paradiso’, viene scelto come ‘immagine-locandina’ della 35esima edizione di Torino Festival.
Dopo il ritiro dalle scene, la Novak riprende in mano acquarelli, pastelli e pittura a petrolio e riesce a far esporre i suoi quadri in luoghi prestigiosi.
Novak spiega che la sua arte ha un buon effetto sul suo disturbo bipolare e viceversa. “Tutta quella rabbia e depressione ti lasciano solo quando le fai uscire. E questo è ciò che rappresenta la pittura”.
A proposito della chirurgia plastica, mal riuscita disse: “È stata la cosa più stupida che potessi fare. Soprattutto perché non ne ho bisogno: il mio volto è già fin troppo tondo. Ha riempito le mie guance e mi ha dato un aspetto diverso”. Verissimo!
Donald Trump commentò: “Kim dovrebbe fare causa al suo chirurgo plastico!”
Oggi, a novantadue anni, è molto attiva su Facebook. Continua a vivere sola, nella sua fattoria. I suoi amici pensano che la sua casa, i quattro cavalli e i due cani siano troppo per lei.
Lei risponde: “Certo che resto qui. È proprio sul fiume Rogue. È meraviglioso. Vado ancora a cavallo tutti i giorni. Spero di cavalcare fino a incontrare il tristo mietitore – No, troppo triste. Spero di cavalcare fino al paradiso”.
Nel 1960 ‘Stella’ sulla ‘Hollywood walk of fame.
Nel 1997 ‘Orso doro’ alla carriera al Festilval internazionale del Cinema di Berlino.
Quest’anno 2025, è stata insignita del ‘Leone d’oro alla carriera’ al Festilval d’arte cinematografica di Venezia.
Perfetta nei ruoli che interpretava, non so se è stata una ‘grande attrice’. Ma mi è sempre piaciuta moltissimo. Recitava d’istinto, adeguandosi ai partners.
Ribelle, cercava d’ esprimere i suoi sentimenti. Non quelli dello sceneggiatore o del regista. Voleva essere se stessa, oltre la bellezza, il fascino, il sex-appeal, c’era, c’è l’ artista.
Ho citato tutti i suoi film più interessanti.
Guardatene qualcuno. Meritano.
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( 33 – continua )
Category: Cultura
Bellissima ma strana. Bella biografia
Interessante. Lei magica