UNA VACANZA CHE SI E’ TRASFORMATA IN DOLORE: NON È PIÙ TRA NOI IL PICCOLO ANDREA. L’INTERA COMUNITA’ SALENTINA SI STRINGE INTORNO AI FAMILIARI

di Flora Fina __________
Non ce l’ha fatta il piccolo Andrea, il bambino di sette anni rimasto vittima domenica di un drammatico incidente in un parco acquatico nei pressi di Rivabella. Dopo tre giorni trascorsi nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, il suo cuore si è spento nella serata di ieri. Il filo sottilissimo della speranza, al quale si aggrappavano familiari, medici e operatori, si è rotto sotto il peso di una diagnosi crudele: morte cerebrale.
I medici, dopo ore di monitoraggi e trattamenti intensivi, hanno confermato l’assenza totale di attività cerebrale. Alle 21.30 è stata certificata la morte clinica, dopo sei ore di osservazione previste dalla legge. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, le terapie d’urgenza, i macchinari che ne avevano sostenuto le funzioni vitali. Il corpo del piccolo è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale, a disposizione della magistratura.
Andrea, originario della frazione di Depressa di Tricase ma residente con la famiglia a La Spezia, era in vacanza nel Salento. Domenica mattina si trovava con i genitori in un parco acquatico. Secondo una prima ricostruzione, stava giocando in una piscina a bassa profondità insieme ad altri bambini. Poi, in un momento di distrazione, si sarebbe allontanato da solo, raggiungendo una zona più profonda. Lì, il silenzio e l’assenza di sorveglianza per pochi secondi sono bastati a trasformare il gioco in tragedia.
È stato il padre a notare per primo il corpo del figlio, immobile, galleggiare a faccia in giù. Immediato l’intervento dei bagnini che hanno avviato le manovre di rianimazione, supportati poco dopo dai sanitari del 118. Dopo un primo, disperato tentativo di stabilizzazione sul posto, Andrea è stato trasportato in codice rosso in ospedale. In rianimazione è stato fatto tutto il possibile per salvargli la vita, ma il quadro neurologico, gravemente compromesso dalla mancanza di ossigeno, si è rivelato irreversibile.
Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Lecce, inizialmente per lesioni gravissime, ipotesi che ora si trasformerà in omicidio colposo. Gli agenti del commissariato di Gallipoli hanno già ascoltato diversi testimoni, tra cui anche i genitori del piccolo, nel tentativo di chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto. Si indaga sull’adeguatezza della sorveglianza, sulle condizioni di sicurezza dell’impianto e sulla dinamica che ha portato Andrea a trovarsi solo in una zona profonda della piscina.
Restano, oggi, solo il dolore sordo e le domande senza risposta. Un’intera comunità si stringe attorno ai familiari del piccolo, sconvolta da un dramma che ha travolto una vacanza, trasformando una giornata d’estate in un lutto insopportabile. La morte di un bambino, soprattutto in circostanze così assurde, lascia un vuoto che nessuna parola può davvero colmare.
Category: Cronaca