SE UNA MATTINA D’ESTATE UN VIAGGIATORE, A PIEDI, IN UNA LECCE DISASTRATA E SENZA PIU’ IDENTITA’
di Giuseppe Puppo ___________
Svegliatomi presto, per andare a sbrigare delle commissioni personali – le pratiche per il rinnovo della patente, se volete proprio saperlo – questa mattina, complice il fresco, o, insomma, la temperatura ancora clemente, ho fatto a piedi il tragitto da Santa Rosa al Vito Fazzi Vecchio, tutto o quasi lungo i viali.
Ma non sto certo scrivendo per raccontare i miei fatti personali, di cui giustamente non gliene può fregare di meno a nessuno.
Sto scrivendo, per raccontare, sia pur in estrema sintesi, quello che ho visto da questa prospettiva diretta e immediata del camminare lungo i viali, per condividere quella che magari è stata solo un’impressione mia, oppure è, forse, generalizzabile.
A piedi, perchè giustamente, con la patente scaduta, non posso guidare. Poi perchè dalle 6.30 alle 7.30 – la durata della mia chiamiamola così “passeggiata” lungo i viali – non ho visto passare nemmeno un filobus.
C’erano solo gli autobus provenienti dai paesi a circolare e a fermarsi, quindi linee speciali inutilizzabili dai Leccesi.
In tutto il tragitto, del resto, ho visto una sola persona seduta in una pensilina dei filobus, una ragazza che aspettava e sperava.
I pali, piantati al suolo e sospesi per aria, sembravano il surreale arredo urbano di un architetto folle e scombinato.
Più pali per tutti, in cielo, in terra e magari pure in mare?
E che altro ho visto, da una simile prospettiva privilegiata, se così si può dire?
Ho visto una città messa male, malissimo.
Dappertutto lavori in corso, cervellotici, senza indicazioni di inizio e fine, senza spiegazioni.
Accanto ai marciapiedi, stanno disseminati enormi cavi di plastica, pure abbastanza grossi, ad occhio e croce trenta-quaranta centimetri di diametro, accatastati e anzi buttatati così, come una cosa posata in un angolo e poi dimenticata, ad intervalli irregolari, ma frequenti.
Poi, ancora più frequenti, transenne e nastro adesivo bianco e rosso, o reticolati arancioni, ad amplificare la senzazione di degrado, isolamento e menefreghismo.
Avrei voluto chiedere a qualcuno cosa stessero facendo, ma non ho incontrato nessuno della Polizia Municipale e le auto mi sfrecciavano veloci accanto, indifferenti al giorno.
L’asfalto della strada vera e propria, poi, sembra un percorso di guerra dopo un bormbardamento: è tutto un continuo rimando di toppe, e pezze che invece di sanare la toppa peggiorano la situazione, senza che, ancora, si possa capire la ratio nemmeno di questi altri lavori caotici, dettati da chisà quali logiche di speculazione e di profitto.
Solamente dopo la grande rotatoria della Lecce – Maglie, da là in avanti, l’asfalto ridiventa buono, per strisce, corsie e sede stradale, e, solo nel tratto finale, appare curato e non ferisce più gli occhi.
Poi ancora, sui viali, ci sono le tombe dei pini abbattuti. E’ rimasto solo il loculo, alla base del tronco segato.
Di nuovo, fino alla rotatoria della Lecce – Maglie, è un continuo stillicidio. Uno, dieci, cento pini abbattuti. Non ne è rimasto in piedi nemmeno uno. Non c’è più nemmeno un albero, di quelli che erano la nostra identità e che segnavano la nostra peculiarità dei luoghi, almeno lungo i viali.
Io, questa Lecce ridotta così, non la riconosco più, non la sento più mia. ___________
LA RICERCA nel nostro articolo del 19 luglio scorso
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica
Tutto vero, purtroppo, su Lecce. avrei evitato di scrivere la parte della passeggiata perché senza patente. La patente si rinnova prima….
Mi è piaciuto l’articolo! bello,vero,malinconico!Tuttavia voglio continuare a credere che le città siano rappresentate anche dall’anima e dall’impegno degli abitanti…restiamo svegli!
Grazie.
Tutto tristemente condivisibile, come la sensazione di dover spendere a tutti i costi e alla peggio maniera, senza interventi mirati,i soldi del pnnr. Se vogliamo essere ancora più precisi si deve dire che tutta Lecce, soprattutto nelle estreme periferie, provinciali, svincoli di tangenziali, è drammaticamente inondata da rifiuti abbandonati da incivili ma soprattutto, dalla dispersione degli stessi dai mezzi Monteco che durante il tragitto perdono strada facendo. Abito sulla Lecce Villa Convento, nei pressi del loro sito e per cui parlo a ragion veduta. Lecce era morta, diceva la sindaca, ma ora è morta e anche brutta e sporca…
Lecce sta diventando una città bellissima il degrado purtroppo è solo colpa dell’incivilta e della mancata capacità di progredire del leccese stesso
Buongiorno,tutto vero, condivido pienamente,quello che ha scritto il nostro amico concittadino.
Basta pensare alla vergognosa carreggiata della circonvallazione, asfaltata da un versante,e dall’altro puoi tranquillamente rompere pneumaticoi e sospensioni….
È diventato ormai il barocco….del 3 mondo…. peccato….
Sarà parente dell’ex sindaco ahah e quindi di.sinistra
Articolo/lettera tutto condiviso dalla prima all’ultima parola. Estetica, salute ed armonia svanite nel nulla…ci avevano insegnato che gli alberi e la loro cura apportano benessere all’anima e al corpo, che camminare su strade agevoli ci lasciano la possibilità di guardarci intorno e di vedere con occhi più profondi e ora? Camminare per tante strade del centro(?) è diventata una sorta di corso di sopravvivenza (soprattutto per chi come me, ha già superato di gran lungo la mezza età) e l’infinita tristezza e squallore di strade senza ombra di verde – vedi via 95.mo Reggimento Fanteria ad esempio, lasciano ben poco spazio al desiderio di una piacevole passeggiata… Confidando e sperando che l’ultimo dono non sia già scappato dal vaso di Pandora, continuo a sperare…
Ma..il signore innanzitutto che lamentava i problemi e sicuro che sono scaturiti in questo periodo? O sono gia esistenti da tempo !!
Ok sono una turista e vengo qui da parecchi anni mi lascia perplessa che la gente mangia le arachidi e le bucce le butta a terra!!! E se parcheggi davanti casa loro ,non vogliono perché la sera si mettono fuori von le sedie!! Allora se bolero anche la strada pagate x avere un passo carraio!! C’è molta prepotenza.
Triste commento di uno che li brucia che il sindaco è di destra. Da anni è così, si attaccano ai vetri quando non possono fare altro.
Finalmente l’incivilta’ del salentino medio emerge agli occhi dell’ osservatore neutrale… fossero solo le bucce! E non parlerei di prepotenza, ma di intimidazione bella e buona, altrove si chiama mafia…
La Lecce vista da un abitante che va piano,senza l’automobile. Meraviglioso. Se tutti facessero qualcosa vs il potere comunale che guadagna lauti compensi il mondo migliora
Siamo passati dalla padella alla brace, da chi ha sfigurato la città perché sperava che tutti andassero in bici a chi persevera nel riempire il cielo di ragnatele e le strade di pali in ferro per i filobus VUOTI. Su una cosa continuano ad essere d’accordo i nostri amministratori. ABBATTERE ALBERI
Ai primi di luglio abbiamo trascorso una settimana a Lecce, che dire…è una città bellissima, ordinata, pulita, con un centro storico invidiabile. Un po’ di cantieri in corso, dalla stazione all’anfiteatro, che però nulla tolgono alla bellezza, anzi, fanno presagire che sarà anche meglio.