UN ALBERO DI TRENTA PIANI. PIU’ DI MEZZO SECOLO FA LA LUCIDA QUANTO TERRIBILE PROFEZIA DI ADRIANO CELENTANO SU MILANO, EMBLEMA DELLE CITTA’ DISUMANIZZATE. LECCE COMPRESA, CON LA SUA EDILIZIA SOLO PER I RICCHI

| 26 Luglio 2025 | 1 Comment

di Giuseppe Puppo __________

«Malgrado gli sforzi di architetti e urbanisti di grande valore, non siamo riusciti a evitare sul piano globale un processo di lacerante decomposizione del tessuto urbano, la cementificazione del territorio, la lottizzazione del paesaggio, l’aumento della bruttezza nella qualità della vita e la distruzione dell’ambiente.

Per non parlare del clamoroso fallimento nel ridurre il consumo di energia e l’impronta ecologica. L’economia della crescita agisce sui luoghi corrodendone il senso e sgretolando il tessuto sociale».

Lui, Serge Latouche, 85 anni, economista e filosofo francese, ideatore della ormai celebre teoria della ‘decrescita felice’, è tornato in questi giorni a parlare di quanto sta avvenendo alle nostre città.

Chi non studia, ma almeno segue la cronaca, saprà di quanto sta avvenendo in questi giorni a Milano, dove c’è una nuova ‘mani pulite’ in corso che travolge l’amministrazione comunale di centro sinistra, e non solo, perchè al governo di centro destra nazionale hanno fatto di tutto per salvarla, evidentemente per ragioni di complicità, o connivenza politica.

Già, non abbiamo bisogno degli esiti dell’indagine della magistratura, per capire chi siano i responsabili e che cosa abbiano fatto, al di là delle responsabilità penali che sono personali.

A noi che studiamo e seguiamo la cronaca, gli esiti letali di una sinistra che invece di fare le case popolari, che in Italia non si fanno più dai tempi democristianissimi di Amintore Fanfani, fa i grattacieli per i fondi di investimento dell’alta finanza internazionale e per gli speculatori dell’occulta strategia di dominio senza confini, sono già evidenti: una metropoli, un tempo ‘capitale morale’ del Paese, che espelle i suoi abitanti dal tessuto urbano e li condanna a vivere come in esilio altrove, perché sulle loro case offuscate da quelle moderne non batte più il sole e perché il costo della vita è diventato insostenibile, per quello che un tempo era ‘il ceto medio’, motore della dignità economica e del decoro sociale della Nazione.

Quartieri ghetto, sia pur di lusso, dove nonostante ciò regna l’anonimato e dove trionfa la solitudine, e quartieri ghetto della povertà nelle periferie degradate.

A Roma, se leviamo i grattacieli, mutatis mutandis è lo stesso, per la speculazione edilizia, che impedisce alle giovani coppie di mettere su casa e dunque famiglia: acquisti impossibili per i prezzi esorbitanti, affitti “normali” introvabili, precarietà diffusa dilagante.

E a Lecce?

Desidero ringraziare – soprattutto chi mi ha criticato: va bene tutto, ma tranquilli, non sono né parente, né sodale di Salvemini, nè parente serpente, nè nemico della Poli Bortone, cerco di fare solo il mio lavoro in onestà intellettuale – i tanti lettori di leccecronaca.it che hanno seguito con attenzione la mia riflessione dell’altro giorno sulla città vista dalla prospettiva semplice, ma efficace di una passeggiata a piedi lungo i viali cittadini.

Detto quanto da quella sede ho voluto condividere, aggiungo adesso che dal punto di vista edilizio anche qui non ci sono grattacieli, ma ci sono i costruttori, gli affaristi e i lobbysti anche politici in servizio permanente effettivo, al servizio dei ricchi, non dei poveri, di chi fa affari con le speculazioni edilizie del ‘lusso’ e non con un impegno per i ceti sociali popolari.

No, in questa sede non voglio parlare della recente bufera giudiziaria che nel nostro Salento ha coinvolto politici e imprenditori, che tutti conoscete già e di cui aspettiamo adesso gli esiti.

Voglio però – a parte – fare due esempi, uno vecchio e uno nuovo, circoscritti alla stessa zona del campo sportivo di Santa Rosa, che a Lecce tutti chiamano il Coni.

Qui, nel marzo 2014, in virtù di decisioni incomprensibili e varianti urbanistiche impazzite, tagliarono tutti gli alberi su via Giammatteo di fronte alla scuola “delle suore” istituto Smaldone e, fatta tabula rasa, ci realizzarono una serie di villette di lusso: un vero e proprio scempio edilizio (nella foto di copertina, una manifestazione di protesta di cittadini, cui partecipai anche io)

Qui, dal marzo 2015, in una zona fra l’altro già congestionata dalle presenza di vecchi palazzi e nuove villette, sempre sul lato destro di via Giammatteo, stanno costruendo un altro mostro edilizio di cinque piani di lusso, spacciato quale giardino e oasi di confort.

Anche il Coni del resto è sotto assedio, già da tempo con il verde degli alberi mal curato, o trascurato del tutto. Sarà un caso che da ieri hanno cominciato a sfoltire ed eradicare i pini anche all’interno?

E ora rileggetevi per favore Serge Latouche.

Chi invece non abbia voglia di studi impegnati, ascolti almeno per favore una canzone di musica leggera, a mio modo di intendere tornata in questi giorni di attualità, con tutti i suoi significati e significanti profetici.

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LA RICERCA nel nostro articolo del 24 luglio scorso

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Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

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Comments (1)

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  1. Ester gabellone ha detto:

    Sante parole, direttore…

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